IL VANTAGGIO COMPETITIVO CINESE PER ECCELLENZA

DiOld Hunter

23 Luglio 2025
È un luogo comune, ma il capitale umano è la risposta

Hua Bin, huabinoliver.substack.com, 23 luglio 2025    —   Traduzione a cura di Old Hunter

Esistono numerose analisi e discussioni sulla competizione economica, commerciale e militare tra Cina e Stati Uniti. Ho scritto molti articoli su PIL, guerra commerciale, sovraccapacità produttiva, concorrenza tecnologica, tecnologia industriale e politiche industriali come Made in China 2025. Il fattore alla base del progresso della Cina in tutti questi ambiti è anche il suo principale vantaggio competitivo: il capitale umano.

In fin dei conti, la forza di una nazione è la somma collettiva dei punti di forza delle persone che vivono e lavorano in quel territorio: la loro intelligenza, le loro competenze, la loro diligenza, la loro produttività, il loro spirito imprenditoriale e la loro resilienza.

Un altro vantaggio chiave della Cina rispetto agli Stati Uniti è la competenza del suo governo, frutto anche del suo vantaggio in termini di capitale umano. Questo sarà l’argomento di un altro articolo.

Senza addentrarmi nei dibattiti controversi sui punteggi medi del QI e altri tratti razziali, che i lettori possono facilmente cercare online e che sono in realtà piuttosto illuminanti (almeno i risultati pubblicati da alcuni sociologi e statistici piuttosto credibili all’inizio e a metà del XX secolo, prima che l’argomento diventasse troppo sensibile dal punto di vista politico), mi immergerò in una serie di statistiche moderne per sostenere la mia tesi.

Come ho scritto nel precedente saggio sulle terre rare e sulla guerra dei chip tra Cina e Occidente, la chiave del successo sta nel controllo della tecnologia e dell’innovazione, essenzialmente una competizione per il capitale umano. In fin dei conti, non bastano i soldi investiti da governi e aziende per risolvere i problemi. Saranno la qualità e la quantità dei talenti a decidere il risultato.

Come ho scritto, negli Stati Uniti non esiste un solo programma universitario dedicato all’estrazione e alla lavorazione delle terre rare, mentre in Cina ne esistono decine. A prescindere da quanti milioni il Pentagono investa in aziende minerarie come MP Materials, dove troveranno ingegneri, geologi, chimici specializzati per sviluppare le tecnologie di estrazione, separazione, raffinazione e lavorazione necessarie?

Considerando che la Cina rappresenta il 70% dell’attività mineraria mondiale e il 90% della produzione di raffinazione, dove vi aspettate che risiedano le competenze e i talenti?

Questo divario di capitale umano non riguarda solo la produzione di terre rare. È una delle ragioni principali per cui gli Stati Uniti incontrano difficoltà nel rilocalizzare il settore manifatturiero. Uno dei requisiti fondamentali per l’eccellenza manifatturiera è la disponibilità di ingegneri meccanici qualificati.

Mentre la Cina laurea più di 350.000 ingegneri meccanici ogni anno, gli Stati Uniti ne producono meno di 45.000. Come ho già citato nell’articolo sulla produzione di iPhone, Tim Cook ha affermato: “Potrebbero non esserci abbastanza ingegneri meccanici per riempire una sala conferenze negli Stati Uniti. In Cina se ne trovano abbastanza per riempire diversi campi da calcio”.

Gli ingegneri meccanici sono fondamentali per la produzione. Progettano i sistemi, risolvono i problemi di integrazione e collegano il software all’esecuzione fisica.

Gli investimenti della Cina nella formazione di ingegneri meccanici coinvolgono università, scuole professionali e apprendistati sostenuti dal governo, un canale nazionale che crea capacità industriali scalabili, sempre più automatizzate e definite dal software. Questa capacità consente alla Cina di conquistare un settore dopo l’altro, dalla cantieristica navale all’automotive, dall’energia verde all’aerospaziale.

Non si tratta solo di posti di lavoro. Si tratta di mantenere la capacità strategica, accelerare la produttività e garantire la resilienza economica a lungo termine.

A livello più ampio, secondo il National Science Board statunitense, gli Stati Uniti laureano 132.000 studenti di ingegneria, tra lauree triennali, magistrali e dottorati. Al contrario, la Cina produce 1,4-1,5 milioni di laureati in ingegneria all’anno.

Secondo un rapporto del 2020 del Center for Security and Emerging Technology (CSET), il 41% dei laureati in Cina ha studiato materie STEM [acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndt] contro il 20% negli Stati Uniti. Il totale dei laureati cinesi in materie STEM ogni anno nel 2020 ammontava a 3,57 milioni, contro gli 820.000 negli Stati Uniti (inclusi circa 100.000 residenti al di fuori degli Stati Uniti).

Negli ultimi anni, il divario si sta ampliando. Entro il 2024, il totale dei laureati cinesi ha raggiunto i 12 milioni, di cui il 46%, ovvero 5,5 milioni, in discipline STEM. Il numero totale e di laureati STEM negli Stati Uniti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2020.

In breve, i laureati STEM in Cina superano ora quelli degli Stati Uniti di 6 a 1. Nell’attuale difficile mercato del lavoro, sempre più studenti universitari cinesi stanno studiando materie STEM per migliori prospettive di lavoro.

La Cina non solo produce più studenti STEM, ma è anche ai vertici del rendimento scolastico, secondo una classifica del 2023 del Center for Excellence in Education (CEE).

Proprio come le risorse naturali e le infrastrutture, il capitale umano costituisce un vantaggio nazionale fondamentale e il principale vantaggio competitivo della Cina.

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