Niente negoziati, niente pace, ma che ne sarà della NATO?

Stephen Bryen per il suo weapons.substack.com – Traduzione a cura di Old Hunter
La candidata alla presidenza e vicepresidente Kamala Harris ha dichiarato che non parlerà con il presidente russo Vladimir Putin senza il presidente ucraino Vladimir Zelensky.
La guerra dell’Ucraina, che è la guerra della NATO, sta andando male. Il futuro della NATO è in dubbio.
Nel frattempo Zelensky, che è stato appena costretto ad annullare un imminente “vertice di pace” (ufficialmente rinviato a data da destinarsi) perché nessuno voleva parteciparvi, ha chiarito che in nessun caso negozierà con Mosca.

Zelensky capisce che qualsiasi concessione che potrebbe fare alla Russia sarebbe fatale per lui. Mentre il suo esercito sta iniziando a disintegrarsi, Zelensky si affida alle brigate d’élite neonaziste per la sua protezione.
Poiché è improbabile che Zelensky si muova, le varie “formule di pace” circolate in Europa non cambieranno nulla e neppure ne influenzeranno l’esito.

L’ultimo “Summit della Pace”
L’idea di base dell’euro è di provare a congelare il conflitto, concedere che la Russia continui per ora a occupare parti dell’Ucraina e portare l’Ucraina nella NATO o, se ciò non fosse possibile, una sorta di garanzia di sicurezza per il futuro. Con questo approccio, l’Ucraina potrebbe ricostruire il suo esercito, rimettere in carreggiata la sua economia e confrontarsi con i russi tra qualche anno, quando le prospettive saranno migliori.
I russi non devono rifiutare quest’ultima idea perché, grazie a Zelensky, è DOA (Dead on Arrival – Morta fin da subito). Ovviamente questo non impedirà all’Europa e a qualcuno a Washington di spingere comunque la proposta , mentre si riversano altre armi all’Ucraina, sperando che gli ucraini riescano a resistere fino a ben dopo le elezioni negli Stati Uniti. Se l’Ucraina dovesse andare a rotoli prima della fine di ottobre, sarebbe il caos per i democratici negli Stati Uniti e probabilmente farebbe crollare anche il governo tedesco, forse persino il traballante regime francese.
La maggior parte degli esperti non pensa che questo accadrà. Ma la maggior parte degli esperti spesso si sbaglia.
Nel frattempo, da parte loro, i russi non accetteranno un cessate il fuoco in atto, poiché non offre loro nulla. I russi vogliono chiaramente che l’Ucraina sia smilitarizzata e neutrale, e probabilmente non accetteranno le garanzie di sicurezza guidate dalla NATO (sebbene le dichiarazioni pubbliche russe siano ambigue). Ufficialmente, la Russia vuole che Luhansk, Donbas, Zaphorize e la Crimea siano riconosciute come russe (tutte sono state già annesse), e chiede la protezione dei russofoni in Ucraina.
Ci sono poche o nessuna prospettiva che le richieste della Russia vengano soddisfatte, né dall’attuale governo ucraino né dalla maggior parte dei paesi NATO. Per questo motivo, la linea dura di Zelensky, finché persiste, assicura che il vero obiettivo della Russia sarà quello di sostituire completamente il governo ucraino con uno favorevole alla Russia e disposto ad accettare le richieste di Mosca.
Se i russi ci riescono, allora la NATO dovrà ritirarsi, cosa che deve fare in ogni caso se l’alleanza vuole mantenere un minimo di credibilità. Sfortunatamente, nonostante un sacco di discorsi spavaldi, la possibilità di rivitalizzare la NATO come alleanza militare non sembra promettente.
Ci sono profonde ragioni per cui la NATO sta arrancando, nonostante le apparenze. La ragione più grande di tutte è che la NATO si è espansa senza prestare attenzione alla sua necessità di essere un’alleanza difensiva credibile.
L’Ucraina fa parte di questa espansione e, sotto la pressione degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, si sta estendendo all’Asia centrale, fino all’Armenia.
Una NATO più grande è un’alleanza senza confini difendibili, come è sempre più ovvio. Ecco perché l’Ucraina viene maciullata, nonostante lo svuotamento degli arsenali occidentali per cercare di salvarla. I russi non trascureranno l’Asia centrale o l’Armenia quando verrà il momento.
È deplorevole che la NATO si sia convinta ad attuare questo pasticcio. La NATO oggi riguarda l’espansione, non la difesa. Quando si tratta di difesa, la NATO dipende totalmente dagli Stati Uniti e dall’impegno dell’America a inviare il suo esercito, la sua aeronautica e la sua marina per difendere l’espansione della NATO.
L’espansione della NATO come politica richiede un vasto impegno militare da parte degli alleati americani. Che non accadrà. È giusto chiedersi cosa guadagnano gli USA nel sostenere una politica espansionistica della NATO. Negli Stati Uniti c’è un crescente disagio per le centinaia di miliardi sprecati in Ucraina, senza che sia possibile trovare un accordo. A un certo punto quella politica si tradurrà in un importante passo indietro dall’alleanza NATO e da qualsiasi impegno a difendere l’Europa quando in realtà fa ben poco per potersi difendere.