CHE IMPORTANZA AVRÀ L’IMPIEGO DEL THAAD DEGLI STATI UNITI IN ISRAELE?

DiOld Hunter

14 Ottobre 2024
Sta per succedere qualcosa di grosso e, qualunque cosa sia, è molto probabile che gli Stati Uniti ne saranno direttamente coinvolti.

Andrew Korybko per la sua Newsletter   –   Traduzione a cura di Old Hunter

Il Pentagono ha confermato che invierà quasi 100 militari in Israele per gestire uno dei suoi principali sistemi di difesa aerea, il Terminal High Altitude Area Defense (THAAD), di cui ne ha in totale solo sette. Ciò precede l’attesa rappresaglia di Israele all’ultimo attacco missilistico dell’Iran del primo del mese, effettuato per ripristinare la deterrenza dopo l’assassinio del capo di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e del capo di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah a Beirut. Ecco cosa comporta quest’ultima mossa degli Stati Uniti:

1. Israele sta probabilmente pianificando qualcosa di grosso.                                                                   

Le voci su cosa Israele stia esattamente pianificando si sono moltiplicate, ma probabilmente si tratta di qualcosa di grosso che provocherà una ritorsione almeno proporzionale da parte dell’Iran, motivo per cui l’autoproclamato Stato ebraico ha chiesto agli Stati Uniti di schierare uno dei suoi pochi THAAD per aiutarlo in seguito a difendersi. Il THAAD è specializzato  nella intercettazione di missili balistici, quindi si può intuire che Israele e Stati Uniti si aspettano che l’Iran risponda con questi mezzi. Tuttavia, il THAAD trasporta solo 48 intercettori, quindi potrebbe essere sopraffatto in caso di attacco a saturazione.

2. Molti osservatori hanno valutato che l’ultimo attacco missilistico dell’Iran ha messo in luce i limiti del famoso Iron Dome di Israele.                                                                                                                                                                   

I filmati che abbiamo visto e la successiva reazione di panico di Israele che ha cercato di coprire i danni, anche arrestando il giornalista di Grayzone Jeremy Loffredo e poi accusandolo per aver “aiutato il nemico in tempo di guerra” con i suoi articoli, lasciano pochi dubbi su questo fatto. Di conseguenza, l’Iron Dome ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, e per questo Israele ha chiesto il dispiegamento del THAAD da parte degli Stati Uniti.

3. Gli Stati Uniti rischiano di restare intrappolati nella missione.

Biden aveva promesso in precedenza “niente stivali statunitensi sul terreno” nella zona di conflitto dell’Asia occidentale, ma si è appena rimangiato la parola dopo che la sua amministrazione ha approvato quest’ultima spedizione militare. Gli Stati Uniti rischiano quindi di trovarsi in una situazione di “missione trappola”, poiché i politici falchi potrebbero ora sostenere che, dopo aver già superato questo limite psicologico, vale la pena aumentare il dispiegamento di militari per perseguire quelli che vengono intesi come interessi nazionali. Potrebbero non riuscirci, e questo potrebbe rimanere l’unico invio, ma non se ne possono nemmeno escludere altri.

4. La squadra THAAD è l’innesco per una escalation

Sulla base di quanto detto sopra, la squadra THAAD è un nnesco per l’escalation, poiché qualsiasi danno potrà subire nel tentativo di intercettare la prevista rappresaglia iraniana al presumibile prossimo attacco di Israele, potrebbe servire da pretesto per gli Stati Uniti per attaccare l’Iran e/o dispiegare più truppe nella zona di conflitto. Mentre questa mossa viene venduta all’opinione pubblica come una “difesa di Israele” e “deterrente per l’Iran”, i responsabili politici capiscono bene qual è la vera posta in gioco, ma minimizzano i pericoli per evitare le proteste dell’opinione pubblica.

5. I legami tra Israele e Stati Uniti rimangono forti nonostante i problemi

Infine, il dispiegamento del THAAD da parte degli Stati Uniti dimostra che i legami tra i due stati rimangono forti nonostante la ben nota rivalità Bibi-Biden, che la scorsa primavera ha visto Biden sostenere la richiesta del leader della maggioranza del Senato, Chuck Schumer, per un cambio di regime contro Bibi. Che lo si attribuisca alle burocrazie militari, dell’intelligence e diplomatiche permanenti degli Stati Uniti (lo “Stato profondo”) che apprezzano ancora quelli che ritengono i loro reciproci interessi geostrategici o al potere della lobby israeliana, il punto è la faccenda testimonia la resilienza dei loro legami.

Il dispiegamento del THAAD in Israele è un passo preoccupante perché suggerisce che qualcosa di grosso sta per arrivare e, qualunque cosa sia, ora c’è una maggiore possibilità che gli Stati Uniti ne siano direttamente coinvolti. Resta da vedere se il suo ruolo rimarrà difensivo o si evolverà in quello offensivo, ma questa squadra di quasi 100 operatori funge essenzialmente da filo conduttore all’escalation. I politici falchi vogliono una guerra più grande, e ci vorrà autocontrollo da parte dell’Iran e un po’ di fortuna per evitare lo scenario peggiore.

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