La famosa “Città sulla collina”, che molti avevano creduto illuminasse l’umanità dall’alto, è ora abbandonata e in gran parte deserta.
Stephen Karganovic per Strategic culture Foundation del 20.10.2024 – Traduzione a cura di Old Hunter

Durante i decenni della Guerra Fredda, mentre i blocchi erano tra loro in competizione, due grandi attrattive hanno giocato a favore dell’Occidente. In primo luogo, il comfort e la prosperità che l’Occidente era in grado di offrire ai suoi cittadini, che i suoi rivali orientali difficilmente potevano eguagliare. La seconda caratteristica che agli occhi del mondo dava all’Occidente un enorme vantaggio competitivo era la performance comparativamente migliore delle sue istituzioni in materia di libertà individuali.
I doppi vantaggi della prosperità e l’impressione che l’Occidente apprezzasse la libertà neutralizzarono con successo gran parte della critica teorica del modello sociale ed economico capitalista. In particolare, l’ostentato impegno dell’Occidente per le libertà personali agì come una potente calamita. Come arma politica servì efficacemente al suo scopo. È indiscutibile che finché la scrupolosa adesione allo stato di diritto e il rispetto dei diritti individuali furono visti come la caratteristica distintiva delle società occidentali, furono ampiamente percepiti come un’alternativa desiderabile ai sistemi concorrenti, che spesso ignoravano la rigida legalità e facevano poco per ridurre l’arbitrarietà.
Questo è lo stato di cose che ha prevalso fino a circa gli anni ’90, quando il blocco occidentale ha finalmente raggiunto l’apice della sua potenza globale ed è stato ampiamente percepito come trionfante sui suoi avversari. Ma da allora le conquiste sociali che avevano reso la vita della gente comune relativamente confortevole e sicura, e la società coesa al di là delle linee di classe, vengono smantellate in tutto il mondo occidentale. Il senso di sicurezza giuridica di cui per decenni hanno indiscutibilmente goduto i cittadini dei Paesi occidentali si è rivelato altrettanto evanescente. I fenomeni di abuso della legge e di vulnerabilità nei confronti del potere, normali altrove ma da tempo estirpati dalla pratica delle società occidentali e in gran parte sbiaditi dalla memoria dei loro cittadini, sono riapparsi come una vendetta. Sia a livello nazionale che internazionale, lo “Stato di diritto” si è rapidamente trasformato nella sua irriconoscibile caricatura. Questa metamorfosi è diventata infine scherzosamente nota come “ordine basato sulle regole”.
Con una scarsa opposizione interna o persino con molta consapevolezza pubblica, i Paesi centrali dell’Occidente collettivo sono stati infettati dal contagio dell’arbitrarietà nell’interpretazione dei diritti umani intrinseci e nell’applicazione dei principi giuridici eretti a loro protezione. La trasformazione, che in termini storici si è verificata alla velocità della luce, è stata guidata da una cricca politica spietata e subdola ed è stata attuata con la connivenza di un sistema giudiziario totalmente corrotto e vergognosamente impotente.
Il crollo della legalità è in genere un precursore di cose peggiori, che quasi invariabilmente assumono la forma di abusi di potere sempre più eclatanti. Il punto può essere illustrato con esempi inquietanti, ma non affatto isolati, dello stato di cose che sta emergendo nei Paesi dell’Occidente collettivo, un tempo invidiati per la loro libertà. I lettori ricorderanno la famosa frase: “ci odiano per la nostra libertà. La pronuncia nel 2001 di questa falsa affermazione, pur non facendo nulla per promuovere la causa della libertà, ha introdotto un’orgia di distruzione e massacri di massa.
La rappresentazione più eclatante del crollo dell’ordine legale che si può citare oggi è il sequestro illegale e l’incarcerazione da parte del sistema giudiziario tedesco dell’avvocato tedesco-americano Reiner Fuellmich, con accuse inventate di appropriazione indebita. Ci sono molte solide ragioni per l’odio virulento della cricca dello Stato profondo nei confronti del dottor Fuellmich. È stato il guastafeste che nel 2020 ha avuto la temerarietà di fondare il comitato di ricerca sulla pandemia Covid, proprio quando l’esperimento di controllo sociale stava prendendo piede. L’eccezionale lavoro del comitato nello scoprire i sordidi motivi e gli obiettivi omicidi di chi aveva orchestrato la falsa emergenza medica è stato un duro colpo per loro, soprattutto perché è stato portato a termine con successo in condizioni di blocco dell’informazione quasi totale. L’obiettivo finale del dottor Fuellmich, forse troppo ambizioso e ingenuamente concepito, di una Norimberga medica per assicurare i colpevoli alla giustizia, non è mai stato raggiunto, ma il solo pensiero deve aver causato incubi a coloro che intendeva fossero perseguiti.
“Questo programma è stato pianificato da tempo“, ha riassunto il Dr. Fuellmich, che ha illustrato le conclusioni del suo Comitato. “Il suo precursore, che alla fine non ebbe successo, è stata l’influenza suina circa 12 anni fa, ed è stata preparata da un gruppo di psicopatici e sociopatici super-ricchi che odiano e temono allo stesso tempo la gente, non hanno alcuna empatia e sono guidati dal desiderio di ottenere il totale controllo su tutti noi, i popoli del mondo”.
È arrivato il momento per gli psicopatici di cercare la loro dolce vendetta, e l’operazione non è stata eccessivamente difficile in quanto costoro sono in grado di controllare i meccanismi del potere. Undici mesi fa il dottor Fuellmich è stato imprigionato in Germania con la falsa accusa di un collega infiltrato nel Comitato Covid di aver abusato dei beni dell’organizzazione a fini personali. Un’accusa che secondo la legge tedesca è un reato minore e per la quale non ci sono precedenti di lunga detenzione preventiva sfociata in un’incarcerazione che dura ormai da oltre 400 giorni nelle condizioni di Abu Ghraib, tranne che avviene in Germania e non in Iraq. Per una scioccante descrizione di queste condizioni di detenzione, vedere qui. E si veda qui per le vergognose carenze procedurali del processo stesso, attualmente in corso, macchiato da pratiche incompatibili con l’immagine di un Rechtsstaat che la Germania e i regimi collettivi dell’Occidente ad essa associati coltivano in modo fuorviante.
La persecuzione senza legge del Dr. Fuellmich per il “reato” di aver svolto un notevole servizio pubblico scoprendo e documentando la natura fraudolenta e i sinistri retroscena della “pandemia” Covid è, tuttavia, solo la punta dell’iceberg del collasso dello stato di diritto nelle società che si dipingono come suoi campioni. Altri esempi illustrano il crollo e completano il quadro del disordine legale che mina le libertà elementari dei cittadini e li rende indifesi di fronte alle richieste di un Potere irresponsabile.
In Irlanda, l’intera famiglia Burke, composta da credenti cristiani che si rifiutano di piegarsi ai dettami dell’ideologia gender, è oggetto di una persecuzione vendicativa. Uno dei figli, Enoch, insegnante di scuola, ha trascorso finora oltre 400 giorni in isolamento, come il dottor Fuellmich in Germania. Il suo “reato” è che nell’Irlanda, un tempo cristiana e cattolica, si rifiuta di usare il pronome preferito da uno dei suoi studenti che si dichiara diverso dal suo sesso biologico, perché Burke sostiene che l’acquiescenza alla farsa dell’identità di genere sarebbe una violazione dei suoi principi religiosi. Enoch Burke viene punito per essersi rifiutato di degradarsi come educatore professionale e come essere umano libero confessando falsamente, sotto la costrizione dei suoi persecutori, che 2 + 2 = 5. Solo una tale ritrattazione delle sue convinzioni di coscienza soddisferebbe i supervisori legali ed educativi del suo Paese, che sono impazziti. Rimane quindi in una prigione irlandese, nonostante gli sia stato assicurato il rilascio immediato se solo avesse manifestato la sua sottomissione alla loro folle richiesta. Per una panoramica dell’ampi portata ufficiale di questa follia, si veda qui.
Il fratello di Enoch, Simeon, che ha completato gli studi di legge con lode, è stato escluso dall’ammissione all’albo degli avvocati irlandesi per ragioni che non sono ancora state rivelate con piena chiarezza, ma che sembrano essere correlati anche alla sua ferma visione religiosa del mondo, identica a quella del fratello, nell’Irlanda contemporanea apparentemente squalifica qualcuno dal lavorare in un ambiente professionale. Per buona misura, il padre di Enoch e Simeon, Enoch Burke Sr., è stato punito per essersi opposto ai simboli LGBT sui veicoli postali irlandesi. Per la sua temerarietà, il contribuente Burke è stato informato che d’ora in poi potrà recarsi all’ufficio postale locale per ritirare la posta, ma che questa non gli verrà più consegnata.
Come nel caso Fuellmich, la punizione collettiva ed esemplare inflitta alla famiglia Burke viene tenuta il più possibile lontana dagli occhi del pubblico. Personalità politiche epersino religiosi si rifiutano di prendere posizione o commentare l’argomento, e i media controllati evitano accuratamente di riferire il fatto.
Non per non completare questo complesso quadro di decadenza della civiltà, ma solo per integrarlo con un altro esempio inquietante, l’istituzione del crimine di pensiero descritto nel romanzo di George Orwell, un tempo considerato solo una finzione letteraria, sembra ora essere sancito dalla legge britannica. Per il momento pare essere un programma pilota, forse un precursore di cose ancora più spaventose che verranno. Si tratta di un divieto di pregare all’interno di un perimetro di esclusione designato intorno alle “cliniche” abortive in Gran Bretagna. La preghiera incriminata sarebbe presumibilmente per le anime dei bambini che hanno lasciato questo mondo a causa delle cure mediche ricevute in quelle strutture. L’esecuzione privata di tali uffici religiosi non autorizzati è ora vietata in quanto può causare “molestie e angoscia” ai dipendenti delle “cliniche” e ai loro clienti. E, secondo il Ministero degli Interni, “chiunque venga riconosciuto colpevole di aver infranto la legge rischia una multa illimitata”. C’è da chiedersi se la Corte europea dei diritti dell’uomo abbia qualcosa da dire su questi schemi punitivi a tempo indeterminato. È mai stato registrato qualcosa di simile negli annali della giurisprudenza civile?
L’interazione tra la polizia del pensiero, che ovviamente sta semplicemente “eseguendo gli ordini”, e i cittadini sospettati di violare mentalmente la “legge” può essere visionata qui da tutti coloro che hanno a cuore la libertà e l’integrità umana.
La miserabile giurisprudenza britannica (gli scettici dovrebbero vedere anche qui) vanta ora il suo primo procedimento giudiziario di successo contro un un trasgressore per crimine di pensiero. Il veterano dell’esercito britannico Adam Smith-Connor è stato recentemente riconosciuto colpevole di aver pregato in silenzio per il figlio abortito all’interno di una zona cuscinetto di una “clinica” abortista, è stato condannato con la condizionale a due anni di carcere e multato di 9000 sterline per le spese e i problemi sostenuti dal tribunale di Sua Maestà nel perseguirlo. I tribunali non impongono ancora “multe illimitate”, come raccomanda il Ministero degli Interni, ma per un pensionato che deve mantenere una famiglia è probabilmente una somma considerevole.
Smith-Connor, si noti, è tutt’altro che l’unica vittima di reati d’opinione correlati all’aborto nel Regno Unito.
E per la cronaca, il tema non è la posizione personale su Covid, sul transgenderismo o sull’aborto. La questione centrale in tutti i casi citati, e in altri di natura simile troppo numerosi per essere citati, è l’evidente sgretolamento nell’Occidente collettivo dell’ordine giuridico. Questo rende ora possibile imporre a pacifici cittadini pene draconiane del tutto sproporzionate rispetto alla presunta condotta di cui sono accusati. Fino a quali limiti si estenderà la severità della punizione, o è potenzialmente “illimitata” come la minaccia di una valutazione monetaria che il Ministero degli Interni britannico è pronto a imporre a chi si impegna a pregare silenziosamente in pubblico per i bambini non nati?
La famosa “Città sulla collina”, che molti avevano creduto illuminasse l’umanità dall’alto, è ora abbandonata e in gran parte deserta. Le sue luci si stanno progressivamente affievolendo, la vita al suo interno è sempre più intollerabile. I suoi abitanti ingannati e i suoi ardenti ammiratori si stanno disperdendo in ogni direzione. Si dice che una nuova Città di grande luminosità e attrazione magnetica stia sorgendo altrove e che i suoi architetti si incontreranno presto a Kazan.
