UNA DELLE PIÙ GRANDI PROTESTE A BUCAREST: COSA C’È DIETRO?

DiOld Hunter

17 Gennaio 2025
In assenza di un autentico centro-sinistra, queste masse scontente si stanno rivolgendo a figure e partiti di estrema destra come soluzione. Questa è una tendenza in crescita, non solo in Romania ma in tutta Europa, e merita molta attenzione. Il futuro dell’Europa sarà probabilmente plasmato da questi movimenti.

di Erkin Oncan per Defend Democracy Press   –   Traduzione a cura di Old Hunter

La settimana scorsa si è tenuta una delle più grandi manifestazioni mai viste a Bucarest. Ma perché?

In Romania, i favoriti nel primo turno delle elezioni presidenziali, a cui hanno partecipato 13 candidati, erano Elena Lasconi, una figura e filo-occidentale/NATO, e Calin Georgescu, un candidato di estrema destra, anti-NATO/UE e autoproclamato “star di TikTok”.

La vittoria di Georgescu al primo turno ha provocato onde d’urto in tutto l’Occidente. Tuttavia, appena due giorni prima del secondo turno, la Corte costituzionale rumena ha annullato i risultati del primo turno.

I rapporti dell’intelligence sostenevano che la campagna di Georgescu incentrata su TikTok portava i segni di una “interferenza russa”. Tuttavia, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione fiscale della Romania (ANAF) ha successivamente rivelato che la campagna di Georgescu su TikTok non era stata finanziata dalla Russia, bensì dal Partito nazionale liberale (PNL) filo-europeo. Tuttavia, la decisione di annullamento non è stata revocata.

Georgescu è una delle figure più intriganti della politica europea. Politico di estrema destra, ha scatenato polemiche nel 2022 quando, in un’intervista con Antena 3, ha definito “eroi” l’ex dittatore filo-nazista rumeno Ion Antonescu e Zelea Codreanu, fondatore della razzista e antisemita Guardia di ferro.

Tuttavia, in un paese come la Romania, uno dei maggiori destinatari degli investimenti USA/NATO, il vero ostacolo alla leadership di Georgescu non è la sua posizione di estrema destra, bensì le sue opinioni anti-NATO.

Georgescu aveva descritto lo scudo di difesa missilistico balistico della NATO a Deveselu come una “vergogna diplomatica” e aveva sostenuto che la Romania avrebbe dovuto rimanere neutrale nella guerra in Ucraina. Aveva affermato: “È chiaro che la situazione in Ucraina è manipolata. Si sta provocando un conflitto per gli interessi del complesso militare-industriale degli Stati Uniti e della sua industria degli armamenti”.

Ha inoltre criticato l’Unione Europea (UE) definendola un progetto fallito, volto a schiavizzare la Romania.

I disordini sociali seguiti all’annullamento della vittoria di Georgescu dimostrano che il leader di estrema destra gode di un notevole sostegno tra il pubblico. Circa 50.000 persone avrebbero partecipato alla manifestazione odierna.

La protesta è stata organizzata dall’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR, Alianța pentru Unirea Românilor), fondata nel 2019 e guidata da George Simion. Partito nazionalista-conservatore, l’AUR sostiene l’unificazione di Romania e Moldavia (Unirea) e promuove la moralità tradizionale radicata nei valori cattolici e ortodossi.

Il partito si oppone anche ai diritti LGBTQ+, all’immigrazione, alle vaccinazioni obbligatorie e alle restrizioni. Ha causato una grande sorpresa alle elezioni parlamentari del 2020, assicurandosi quasi il 9% dei voti.

In sintesi, ciò riflette una tendenza più ampia in tutta Europa, dove le popolazioni, spinte da richieste di stabilità economica e sicurezza, disillusione per l’attuale clima politico e scetticismo verso alleanze occidentali come l’UE, cercano sempre più alternative al di fuori del mainstream politico. In assenza di un autentico centro-sinistra, queste masse scontente si stanno rivolgendo a figure e partiti di estrema destra come soluzione.

Questa è una tendenza in crescita, non solo in Romania ma in tutta Europa, e merita molta attenzione. Il futuro dell’Europa sarà probabilmente plasmato da questi movimenti.

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