Karol Nawrocki, candidato del partito nazional-conservatore Diritto e Giustizia (PiS), ha vinto con il 50,89% dei voti, sconfiggendo di misura Rafał Trzaskowski, candidato europeista della Coalizione Civica, che si è fermato al 49,11%. L’affluenza è stata del 71,63%, la più alta mai registrata. Nawrocki, sostenuto anche dall’estrema destra, ha prevalso in un contesto di forte polarizzazione, con implicazioni significative per il governo europeista di Donald Tusk, che ora potrebbe incontrare ostacoli nell’attuazione delle sue riforme.
Il candidato nazionalista conservatore Karol Nawrocki ha vinto di misura il ballottaggio alle elezioni presidenziali in Polonia, assicurandosi il 50,89% dei voti, secondo i risultati ufficiali pubblicati lunedì. Il suo avversario, il liberale sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski, ha chiuso con il 49,11%, dando a Nawrocki una vittoria di soli 1,78 punti percentuali in una delle gare presidenziali più combattute del paese.
42 anni, sostenuto dal partito conservatore Diritto e Giustizia e appoggiato dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Nawrocki ha condotto la sua campagna elettorale basata sullo slogan “Prima la Polonia, prima i polacchi” e ha criticato i rifugiati ucraini, opponendosi al contempo alla richiesta di adesione dell’Ucraina alla NATO. Trzaskowski, un contendente pro-Unione Europea, aveva sostenuto una più stretta cooperazione con Bruxelles.
La sua vittoria rappresenta un duro colpo per il governo di coalizione di Donald Tusk e si prevede che prolungherà la situazione di stallo politico della Polonia, poiché il presidente detiene il potere di veto sulla legislazione governativa e può complicare la posizione del Paese in Europa. Il risultato, che ribalta i sondaggi della vigilia, infligge una battuta d’arresto al campo pro-UE della Polonia e sottolinea la profonda divisione politica del paese.
