
di Larry C. Johnson, sonar21.com, 1 ottobre 2025 — Traduzione a cura di Old Hunter
Il discorso di Donald Trump tenuto ieri a Quantico davanti ai generali dell’esercito americano riuniti è stato un tour de farse di narcisismo (non un tour de force). Il suo tentativo di emulare il defunto George C. Scott nel suo iconico ruolo in Patton è stato un fiasco perché, invece di trasmettere un messaggio conciso e incisivo, Trump ha continuato per più di un’ora a ripetere molte delle sue frasi standard – ad esempio, questa guerra non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente – ma lo ha fatto con scarso entusiasmo. Decisamente un momento di scarsa energia.
Sebbene i generali e gli ammiragli riuniti siano rimasti seduti in un silenzio di pietra per tutto il suo discorso sconclusionato, nessuno di loro ha avuto il coraggio di alzarsi, uscire e dimettersi per protesta. È stata una brutta convention di marionette… E con molte teste calve per giunta. Sono più interessati a garantirsi un lucroso pacchetto pensionistico che a rifiutarsi di obbedire a un ordine illegale, ovvero bombardare un’imbarcazione civile che presumibilmente trasportava droga ma che non aveva sparato contro navi o personale statunitense.
Battezzando il Dipartimento della Difesa come il nuovo Dipartimento della Guerra, Trump non sta inviando un messaggio di intenti pacifici alle altre nazioni del mondo. Al contrario. Sebbene sembri aver trasferito all’Europa la responsabilità di dichiarare guerra alla Russia, ci sono segnali inquietanti che indicano che non si è ancora completamente disimpegnato dal sogno di sconfiggere la Russia. Ad esempio, pochi giorni dopo aver giurato di non riferirsi mai più alla Russia come a una tigre di carta, lo ha fatto di nuovo.
Alcuni leader europei stanno ancora valutando l’idea di sequestrare i beni russi. Lo abbiamo letto oggi in un breve articolo di Bloomberg: Mosca prepara un contrattacco in caso di confisca dei beni russi congelati. Ecco i punti chiave:
- La Russia potrebbe nazionalizzare e vendere rapidamente asset esteri nell’ambito di un nuovo meccanismo di privatizzazione in risposta a qualsiasi tentativo europeo di sequestrare asset russi all’estero, scrive la pubblicazione, secondo quanto riportato da Bloomberg, una fonte vicina al governo.
- Martedì Putin ha firmato un decreto che consente la vendita accelerata dei beni statali tramite una procedura speciale.
- Se l’Unione Europea inizia a sequestrare i beni russi, Mosca potrebbe rispondere con misure simmetriche.
- Centinaia di aziende occidentali attive in vari settori, dal settore bancario alla produzione di beni di consumo, operano ancora in Russia, tra cui UniCredit SpA, Raiffeisen Bank International AG, PepsiCo Inc e Mondelez International Inc., ricorda l’agenzia.
- Finora, la Russia si è astenuta dal nazionalizzare i beni delle multinazionali. Ha invece assunto alcune aziende in gestione temporanea.
Nel frattempo, la Francia sembra aver alzato la bandiera di guerra e sta guidando l’attacco per fomentare un confronto allargato con la Russia. Martedì, la Marina francese ha fermato la petroliera Boracay al largo delle coste del paese, presumibilmente appartenente alla cosiddetta “flotta ombra” russa. La nave è sottoposta a sanzioni da parte del Regno Unito e dell’UE. All’inizio di quest’anno, era già stata fermata in Estonia per navigazione senza valida bandiera.
Secondo MarineTraffic, la Boracay è partita il 20 settembre dal porto russo di Primorsk con a bordo petrolio, ha attraversato il Mar Baltico, ha doppiato la Danimarca da nord, è entrata nel Mare del Nord e ha proseguito attraverso la Manica. La petroliera è attualmente ancorata vicino a Saint-Nazaire, in Francia.
Parallelamente, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito francese ha annunciato che le truppe francesi devono essere pronte per l’inizio di un intenso conflitto già da stasera. Questo potrebbe essere in risposta a un rapporto di Borzzikman di oggi, secondo cui i russi avrebbero colpito un obiettivo marittimo a Odessa e ucciso 20 ingegneri francesi.
Se il seguente rapporto di Reuters fosse vero, significherebbe che Trump sta autorizzando un attacco alla Russia che probabilmente provocherebbe una risposta significativa da parte di Mosca, tale da far degenerare la situazione in una guerra vera e propria:
Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina informazioni per colpire con missili a lungo raggio le infrastrutture energetiche russe, secondo quanto riportato mercoledì dal Wall Street Journal, mentre valutano se inviare a Kiev armi che potrebbero mettere a portata di tiro un maggior numero di obiettivi.
Gli Stati Uniti condividono da tempo informazioni con Kiev, ma il rapporto di mercoledì afferma che questo nuovo sviluppo renderà più facile per l’Ucraina colpire raffinerie, oleodotti, centrali elettriche e altre infrastrutture, con l’obiettivo di privare il Cremlino di entrate da petrolio…
Secondo i funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, l’approvazione di ulteriori informazioni è arrivata poco prima che Trump pubblicasse sui social media, la scorsa settimana, un messaggio in cui suggeriva che l’Ucraina avrebbe potuto riprendersi tutte le terre occupate dalla Russia, in un sorprendente cambiamento retorico a favore di Kiev.
Danny Davis e io abbiamo trascorso un po’ di tempo assieme discutendo dell’assurdità e dei pericoli di un dispiegamento di forze militari statunitensi da parte di Trump nelle città degli Stati Uniti… In particolare ho spiegato la profonda differenza, basata sull’esperienza personale, tra la mentalità militare e quella delle forze dell’ordine:
