DONALD TRUMP CONTRO L’ALLEANZA DEGLI STATI PROFONDI

DiOld Hunter

21 Ottobre 2025
Donald Trump è riuscito a imporre una forma di pace a Gaza, non solo contro Hamas, ma anche contro la coalizione di Benjamin Netanyahu. I suoi avversari non erano né i palestinesi né gli israeliani, bensì lo Stato Profondo israeliano e quello britannico. Thierry Meyssan fa l’analisi del gioco di prestigio del presidente americano.

di Thierry Meyssan, voltairenet.org, 21 ottobre 2025  

Nove mesi fa tutti i commentatori definivano Trump con ogni sorta di appellativo, ma ora che il suo piano di pace per Israele e i Territori palestinesi è avviato, una pletora di personalità politiche ne rivendica il merito. Non avere idee né iniziative proprie ma impadronirsi di quelle altrui quando hanno successo è uno sport molto popolare tra i comunicatori diventati politici.

Vero è che nessuno, a parte Trump e il suo idolo Andrew Jackson, aveva mai pensato di poter «sostituire il commercio alla guerra» [1]. Si è trattato di una scommessa audace, non risolutiva di alcun problema che affligge le popolazioni: semplicemente ne prescinde e si affaccia a nuove prospettive [2].

È questo il risultato che il primo ministro israeliano Netanyahu ha sempre affermato di perseguire, sorvolando sui crimini commessi contro palestinesi, libanesi, siriani, iracheni, yemeniti e iraniani. Ma non è il solo: Bridget Phillipson, ministra dell’istruzione britannica, ha dichiarato che dietro le quinte il primo ministro Starmer ha svolto un ruolo decisivo [3], sorvolando sui voli di spionaggio su Gaza della Royal Air Force per tutta la durata del conflitto e sul discreto andirivieni dei capi di stato-maggiore israeliani a Londra [4].

Fatto ancora più strano, l’emiro del Qatar, Tamin bin Hamad Al Thani, e il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, che si compiacevano per le relazioni con i torturatori e gli assassini del ramo palestinese dei Fratelli Mussulmani, Hamas, sono andati in Egitto a firmare l’accordo di pace davanti al presidente Abdel Fattah al-Sissi, che considera propri nemici sia Israele sia la Fratellanza [5].

Questa firma differisce da ogni altra. Alla presenza di una ventina di capi di Stato occidentali, si è persistito a fingere si tratti di un conflitto tribale, che da 80 anni gli israeliani e i palestinesi sono incapaci di andare d’accordo. Politici insipienti hanno scelto da che parte stare secondo la loro inclinazione: vicino agli ebrei gli uni, vicino agli arabi gli altri. Tuttavia chiunque abbia vissuto in Medio Oriente, soprattutto se francese, sa che questo conflitto è artificiale, progettato dall’impero britannico per perpetuarsi e trarne vantaggio esclusivo.

Il che porta a chiedersi: come ha fatto Trump a smontare questa trappola su cui una lunga lista di predecessori si sono rotti le corna?

Per capirlo dobbiamo partire dal fatto che il presidente degli Stati Uniti si è reso conto che i fili di questo conflitto sono tirati dallo Stato Profondo britannico-statunitense-israeliano. Da 24 anni Trump combatte negli Stati Uniti gli straussiani, cioè i discepoli di Leo Strauss [6]; infine ha preso atto che Elliott Abrams, proprio collaboratore durante il primo mandato, è il vero leader della coalizione al potere in Israele.

Anche l’amministrazione Biden, che a marzo 2024 pianificò il rovesciamento di Netanyahu per favorire l’ascesa al potere di Benny Gantz, capì che i britannici lo ostacolavano perché contrari alla distruzione di Hamas da parte del generale Gantz [7]. Sì, Londra continuava a proteggere i Fratelli Mussulmani, pur fornendo aiuti militari a Israele. Questa è la strategia imperiale del Regno Unito: divide et impera, sostenere entrambe le parti in modo che l’una neutralizzi l’altra e gli interessi della Corona vengano preservati senza sforzo.

Anche Trump si è appoggiato ai propri nemici per concludere la pace: ha fatto entrare nell’accordo l’ex primo ministro britannico Tony Blair, già consigliere degli Emirati Arabi e dell’Egitto [8], che nella guerra contro l’Iraq si era schierato con gli straussiani [9].

Trump si è appoggiato inoltre a Netanyahu, di cui ha capito da tempo le ossessioni e la versatilità. Jacques Chirac non lo aveva forse definito bugiardo patologico il cui unico obiettivo era espellere i palestinesi? La scommessa di Trump è che Netanyahu non sia diventato improvvisamente nazista, ma che stia seguendo le direttive dei sionisti revisionisti del 7 Ottobre, proprio come George W. Bush seguì quelle degli straussiani dell’11 Settembre [10].

Trump non si fermerà qui. Dopo aver posto fine alla guerra contro gli arabi, intende chiudere quella contro i russi. Sin dall’inizio della missione, il suo inviato speciale Steve Witkoff gli ha spiegato che i nazionalisti integralisti ucraini e i sionisti revisionisti israeliani sono alleati dal 1921 (l’avvicinamento tra Symon Petlioura e Vladimir Jabotinsky). Insieme massacrarono ucraini filosovietici ed ebrei non sionisti [11].

I nazionalisti integralisti manipolano il presidente non eletto Volodymyr Zelensky, proprio come i sionisti revisionisti manipolano Netanyahu. Hanno infiltrato le istituzioni ucraine con Andriy Biletsky, ora capo del III corpo d’armata, Dmitryo Yarosh e Andriy Paroubiy, assassinato due mesi fa; gli straussiani sono nel frattempo penetrati nelle Nazioni Unite e i britannici nel Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina.

Trump si è mosso dapprima telefonando al presidente Putin, il 16 ottobre. Il presidente russo ha rammentato al suo interlocutore che le allerte danesi per i droni russi sono specchietti per le allodole. In realtà i danesi, come altri Stati europei, proteggono da tempo gli aeroporti dagli attacchi dei droni (Germania, Belgio, Bulgaria, Spagna, Finlandia, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Slovacchia e Slovenia proteggono anche le centrali nucleari). Tuttavia la Danimarca si è rifiutata di abbattere i droni che sorvolavano i suoi aeroporti e di fornire informazioni su di essi. Ha preferito incolpare la Russia e chiudere gli aeroporti. Evidentemente l’operazione è stata una montatura per giustificare l’isolamento del continente europeo con un muro di droni, sotto comando NATO. Putin ha ribadito con insistenza che la Russia non avrebbe mai provocato l’Alleanza Atlantica.

Il giorno successivo, il 17 ottobre, Trump ha informato Zelensky che sarà costretto ad ammettere di aver perso i territori liberati dalla Russia [12]. Questo implica che il Gruppo di contatto per la Difesa dell’Ucraina, guidato da Regno Unito e Germania, nonché il Tribunale speciale per l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, istituito dal Consiglio d’Europa, sono insussistenti.

Thierry Meyssan

[1] “Donald Trump, un Andrew Jackson 2.0?”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 19 novembre 2024.

[2] “Interpretazioni errate dell’evoluzione degli Stati Uniti (2/2)”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 4 febbraio 2025.

[3] «@SkyNews», X, October 12, 2025.

[4] «70 questions the UK government must answer about Gaza», Declassified UK, August 7, 2025. «Israeli air force chief given special immunity to visit Britain», John McEvoy, Declassified UK, September 9, 2025.

[5] “Cairo chiede sanzioni contro i Fratelli musulmani”, Rete Voltaire, 5 gennaio 2014.

[6] “È agli Straussiani che la Russia ha dichiarato guerra”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 7 marzo 2022.

[7] “Washington, Londra e Tel-Aviv invischiate in Palestina”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 19 marzo 2024.

[8] «Blair embodies corruption and war. He must be sacked», Seumas Milne, The Guardian, July 2, 2014.

[9The Report of the Iraq Inquiry, Chicot Commission, July 6, 2016.

[10] “Netanyahu e il nazismo”, “Dopo il Grande Israele, Benjamin Netanyahu auspica una Super-Sparta e la «fine del lavoro a Gaza»”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 23, 30 settembre 2025.

[11] “Il velo si squarcia: le verità nascoste di Jabotinsky e Netanyahu”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 23 gennaio 2024.

[12] «Donald Trump urged Volodymyr Zelenskyy to accept Putin’s terms or be ‘destroyed’ by Russia», Financial Times, October 19, 2025

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