LA RUSSIA ORA SI IMPEGNA A PROTEGGERE L’IRAN

DiOld Hunter

24 Ottobre 2025

di Eric Zuesse, orientalreview.su, 24 ottobre 2025    —    Traduzione a cura di Old Hunter

La sicurezza nazionale dell’Iran è gravemente minacciata da Israele e dagli Stati Uniti, e da tempo si specula sulla possibilità che la Russia si schieri a fianco dell’Iran in caso di un’ulteriore invasione da parte degli Stati Uniti e/o di Israele. A quanto pare, queste speculazioni sono ormai concluse, perché la Russia si è finalmente impegnata a difendere l’Iran dai paesi che cercano di distruggerlo.

“Andrei Martyanov: È TUTTO FINITO! Iran e Russia si mobilitano con tutte le loro forze per ELIMINARE tutte le minacce” – 23 ottobre 2025

La conversazione sul Medio Oriente inizia al  minuto 32:14 . Martyanov sostiene che Putin non si è affatto svenduto all’ex leader dell’ISIS e di Al Qaeda in Siria, Abu Mohammed al-Jolani, quando il leader jihadista, per la prima volta in assoluto, ha incontrato Putin al Cremlino il 15 ottobre, ma che Putin ha invece accettato di fornire a Jolani la protezione siriana contro ulteriori incursioni israeliane nel territorio siriano. Se ciò è vero, allora Putin si sta alleando con l’Iran contro Israele ancora più di prima. Martyanov avanza alcune affermazioni piuttosto sorprendenti secondo cui Putin avrebbe deciso di fare tutto il possibile per proteggere l’Iran da Israele.

Ecco il resoconto del Borna News iraniano del 23 ottobre:

“Iran e Russia al centro del nuovo ordine: una risposta strategica al declino dell’egemonia occidentale”

https://borna.news/it/notizie/1938/iran-e-russia-al-cuore-del-nuovo-ordine-una-risposta-strategica-al-declino-dell-egemonia-occidentale

23 ottobre 2025

Di fronte al crescente declino dell’egemonia unipolare e all’intensificarsi delle pressioni sanzionatorie occidentali, le relazioni tra la Repubblica islamica dell’Iran e la Federazione Russa sono entrate nella fase di un “Partenariato strategico globale”. Questa profonda convergenza non è più una reazione temporanea o puramente tattica, ma una decisione politica di alto livello il cui obiettivo finale è la progettazione di un nuovo ordine mondiale multipolare e il rafforzamento dell’indipendenza decisionale nel cuore dell’Eurasia.

Teheran – BORNA – In un’epoca in cui il sistema internazionale sta assistendo a trasformazioni fondamentali, spostamenti nei centri di potere e al graduale declino della tradizionale egemonia occidentale, concetti come “partnership strategica” e “alleanze basate sugli interessi” stanno subendo una ridefinizione. In questo contesto, il rapporto tra la Repubblica Islamica dell’Iran e la Federazione Russa, in quanto due potenze indipendenti e influenti nell’area eurasiatica, ha trasceso il livello della convenzionale cooperazione bilaterale. Questo partenariato si sta evolvendo nella spina dorsale di un nuovo ordine regionale e globale emergente, fondamentalmente basato sul multilateralismo e sull’indipendenza nel processo decisionale.

Le recenti dichiarazioni di alti funzionari dei due Paesi, in particolare l’esplicita sottolineatura di “Dmitry Peskov”, portavoce del Cremlino, secondo cui “l’Iran è nostro partner e le nostre relazioni si stanno sviluppando in modo molto dinamico” e che “siamo pronti ad ampliare la cooperazione in tutti i campi”, non sono una mera cortesia diplomatica o una tattica temporanea. Piuttosto, rappresentano un chiaro manifesto per una nuova era di profonda convergenza.

DIMENSIONI DELLA PARTNERSHIP: UNA CONVERGENZA MULTISTRATO

Espansione orizzontale e cooperazione globale: questo livello indica l’estensione della cooperazione in tutti i settori. L’ampio spettro di attività spazia dalla complessa cooperazione militare e tecnica a progetti di grande portata economica come il Corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud (INSTC), e dal coordinamento della sicurezza nella lotta al terrorismo alla cooperazione negli scambi energetici, culturali e scientifici. Questa completezza non solo suggerisce il superamento di esitazioni passate, ma indica anche un’accelerazione nell’attuazione di queste collaborazioni.

Approfondimento verticale e partenariato strategico: la relazione è andata oltre il coordinamento ad hoc, arrivando a toccare il livello di investimenti infrastrutturali a lungo termine. La piena adesione dell’Iran a organizzazioni come la Shanghai Cooperation Organization (SCO) e BRICS Plus, insieme alla Russia, ha elevato la profondità strategica della relazione da una natura transazionale a una stabile partnership regionale e globale.

Resilienza alle sanzioni: questo dinamismo è emerso proprio nel contesto delle più intense pressioni straniere contro Teheran e Mosca. Ciò dimostra chiaramente una volontà politica condivisa di neutralizzare le pressioni occidentali attraverso l’approfondimento della cooperazione bilaterale. Questa resilienza è la prova pratica che queste relazioni non sono subordinate all’approvazione delle potenze occidentali. Il partenariato è una scelta deliberata per svincolare le loro economie e capacità di difesa dall’architettura finanziaria e di sicurezza occidentale.

PROGETTARE IL NUOVO ORDINE: PILASTRI DELLA COLLABORAZIONE

L’impegno verso un nuovo ordine è fondamentalmente sostenuto da una cooperazione concreta e di grande impatto in settori chiave:

A. Infrastruttura economica strategica: il catalizzatore INSTC

Il progetto del Corridoio di Trasporto Internazionale Nord-Sud (INSTC) riveste un’importanza vitale, che trascende il suo valore puramente commerciale. Questo corridoio, che attraversa i continenti e collega il porto di Mumbai nell’Oceano Indiano a San Pietroburgo nel Mar Baltico, non mira semplicemente a ridurre i tempi e i costi di transito rispetto alla tradizionale rotta del Canale di Suez; rappresenta un impegno geopolitico a lungo termine. Le due nazioni considerano l’INSTC un’arteria strategica che non solo aumenterà i loro volumi commerciali bilaterali, che rimangono al di sotto del potenziale, ma rimodellerà radicalmente le catene di approvvigionamento globali, bypassando le rotte marittime controllate dall’Occidente. Iran e Russia stanno investendo e sviluppando congiuntamente questa cruciale arteria multimodale (ferrovia, strada e mare) per stabilire una leva strategica contro le strategie occidentali ostili e garantire uno sviluppo economico resiliente. Questa iniziativa posiziona l’Iran come snodo di transito centrale nella regione, richiedendo significativi investimenti condivisi in infrastrutture ferroviarie, armonizzazione doganale e sistemi di pagamento digitale per garantirne il funzionamento senza interruzioni. L’attivazione e l’espansione dell’INSTC rappresentano passi diretti verso la creazione di un contrappunto economico al sistema finanziario globale occidentale.

B. Cooperazione militare e tecnica avanzata

I segnali di questa partnership strategica sono particolarmente evidenti in aree sensibili, in particolare nella cooperazione militare e tecnica. Le recenti dichiarazioni di funzionari iraniani secondo cui la Russia non avrebbe “alcuna limitazione alla cooperazione militare e tecnica con Teheran” completano il quadro. È stato sottolineato che la tendenza della cooperazione Iran-Russia è in crescita in tutti i campi e l’esistenza di accordi fondamentali cruciali, come il Documento di Cooperazione Globale Ventennale, trasforma queste relazioni in un partenariato strategico radicato nella fiducia reciproca e in una visione a lungo termine.

Queste collaborazioni, in particolare a seguito della scadenza delle restrizioni sugli armamenti previste dalla Risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, hanno acquisito nuove dimensioni. Mosca inquadra esplicitamente la sua cooperazione in materia di difesa e tecnologia con Teheran entro i limiti del diritto internazionale e degli impegni bilaterali, considerandola un passo avanti verso il rafforzamento delle capacità difensive e deterrenti dell’Iran. Le attrezzature importate riguardano principalmente i settori della difesa aerea, dei sistemi di difesa aerea e delle tecnologie informatiche, con l’obiettivo di migliorare le capacità di difesa nella moderna guerra elettronica. Questa collaborazione tecnica e di difesa non si limita al mero commercio di armi; spesso prevede accordi di coproduzione, trasferimento di tecnologia e programmi di addestramento condivisi, rafforzando significativamente l’autonomia difensiva di entrambe le nazioni contro potenziali aggressioni esterne. Questa profondità di cooperazione segnala un impegno condiviso per la sicurezza regionale, indipendente – e spesso in contrasto – con i quadri di sicurezza occidentali.

ALLINEAMENTO DIPLOMATICO E CONTRASTO ALLA NON CONFORMITÀ OCCIDENTALE

Sul piano diplomatico, la posizione della Russia sul JCPOA è profondamente in linea con quella dell’Iran. Il portavoce del Cremlino, nel sottolineare la “situazione molto complessa” che circonda il JCPOA, identifica esplicitamente la posizione non costruttiva dell’Unione Europea come il fattore che aggrava la crisi. Questa posizione ribadisce che la crisi attuale non è dovuta alle attività nucleari iraniane, ma alla mancata conformità e alle promesse non mantenute dell’Occidente.

Questa posizione è un elemento chiave della strategia congiunta volta a smantellare il fondamento giuridico e politico della pressione occidentale. Sostenendo i legittimi diritti dell’Iran e respingendo l’idea di “pressione eccessiva sull’Iran indipendente”, la Russia indebolisce la narrativa occidentale dell’isolamento.

Inoltre, il fermo sostegno di Mosca alla sovranità nazionale dell’Iran e il suo rifiuto di qualsiasi pressione illegittima non sono stati solo verbali, ma sono stati dimostrati nell’arena diplomatica. La posizione risoluta della Russia al fianco di Teheran nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro le errate interpretazioni occidentali della Risoluzione 2231 e i tentativi di reimporre sanzioni è un potente strumento politico e una testimonianza di questo impegno. Questo allineamento diplomatico fa sì che i tentativi occidentali di esercitare pressioni multilaterali siano spesso paralizzati, consentendo alle relazioni bilaterali di prosperare al di fuori dell’ombra della supervisione egemonica globale.

Le relazioni strategiche tra Iran e Russia non sono un accordo tattico a breve termine; sono un investimento congiunto per un futuro più stabile e giusto nella regione e nel mondo. Questa partnership è una risposta naturale e intelligente a un panorama globale in evoluzione. Il messaggio è chiaro: l’era dell’unilateralismo e dell’imposizione della volontà è finita, e Iran e Russia, in quanto due partner strategici e fondamentali in Eurasia, svolgeranno un ruolo chiave nella progettazione di un nuovo ordine mondiale basato sul multilateralismo e sulla sicurezza condivisa.

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I MIEI COMMENTI:  Martyanov ha spiegato i dettagli militari di questa nuova relazione tra Iran e Russia.

Sempre il 23 ottobre, Trump, per la prima volta in assoluto, ha dichiarato pubblicamente che esiste la possibilità che il governo degli Stati Uniti cessi di sostenere Israele. Trump ha dichiarato  alla rivista TIME :

TIME: Lei hai detto a Netanyahu che non gli permetterà di annettere la Cisgiordania. Ci sono ancora forze nella sua coalizione che premono per questo. Mi chiedo solo quali saranno le conseguenze se andranno avanti?

TRUMP: Non accadrà. Non accadrà. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse.

Trump permetterà a Israele di sterminare gli abitanti di Gaza (con armi americane), ma NON permetterà a Israele di dichiarare la Cisgiordania territorio israeliano.   A quanto pare, questa è la politica dei capi di Stato di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. E Trump li rappresenta, anche se questo significherà che gli Stati Uniti abbandoneranno Israele. Se Trump intenda davvero questo è discutibile; molti pensano che sia Israele a controllare l’America, non l’America a controllare Israele. Inoltre, Trump mente regolarmente e inverte regolarmente la sua politica precedente; quindi, non ha una politica coerente. Ma comunque, questo è ciò che ha promesso il 23 ottobre.

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