Il tanto decantato rinnovo della difesa promesso dal Cancelliere Merz sembra essere più fragile di quanto lui stesso lasci intendere

di P. Rutland e L. Bader, responsiblestatecraft.org, 27 ottobre 2025 — Traduzione a cura di Old Hunter
Il 13 ottobre, il governo tedesco ha dovuto annullare all’ultimo minuto una conferenza stampa in cui avrebbe dovuto annunciare un nuovo disegno di legge per istituire la coscrizione militare. L’annullamento è stato il risultato dei disaccordi tra i due principali partiti della coalizione di governo, i Socialdemocratici (SPD) e i Cristianodemocratici (CDU/CSU).
Questo episodio rivela la fondamentale fragilità del tanto decantato rinnovamento della difesa di Berlino.
L’invasione dell’Ucraina nel 2022 ha messo a nudo le vulnerabilità strategiche dell’Europa e la continua dipendenza del continente dagli Stati Uniti per la propria sicurezza. Quest’ultima è diventata ancora più urgente dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel gennaio 2025, con la sua insistenza affinché i membri della NATO facciano di più.
Da quando ha assunto l’incarico a gennaio, il presidente Trump ha oscillato tra la priorità della pressione su Ucraina e Russia. A luglio, ad esempio, Trump ha dichiarato che non è più disposto a inviare aiuti all’Ucraina, ma che sarebbe stato felice di venderle armi se gli europei ne avessero pagato il conto. Più di recente ha autorizzato una maggiore condivisione di intelligence per consentire all’Ucraina di penetrare più a fondo in Russia e ha imposto ulteriori sanzioni ai settori petrolifero ed energetico russo.
Il governo ucraino ha bisogno di circa 100 miliardi di dollari all’anno per fornire un livello minimo di servizi pubblici e sostenere il suo sforzo bellico. Dall’inizio della guerra, gli Stati Uniti hanno fornito 130 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici all’Ucraina, mentre le nazioni europee complessivamente hanno fornito 166 miliardi di dollari (senza contare i costi indiretti, dall’accoglienza dei rifugiati ucraini al pagamento di una cifra 2-3 volte superiore per il loro gas naturale). Anche altri paesi al di fuori dell’UE, come il Regno Unito e il Canada, hanno fornito contributi sostanziali a sostegno dell’Ucraina.
Il PIL dell’Europa supera i 20.000 miliardi di dollari, 10 volte quello della Russia, quindi sulla carta i paesi europei dovrebbero essere in grado di sostenere l’Ucraina e al contempo riarmarsi, se c’è la volontà politica. La Russia ha speso 145 miliardi di dollari per la difesa nel 2024, mentre l’UE ne ha spesi 400 miliardi: ciò equivale a meno del 2% del PIL europeo. A giugno, in risposta alle pressioni del presidente Trump, i membri europei della NATO si sono impegnati ad aumentare la loro spesa per la difesa al 3,5% del PIL.
A maggio, il Cancelliere Friedrich Merz è entrato in carica e ha impegnato la Germania a intensificare il suo ruolo, in collaborazione con la Francia, come spina dorsale di una nuova architettura per la sicurezza europea. Il Paese ha abolito il freno costituzionale al debito per la spesa militare, promettendo di triplicare il bilancio della difesa tedesca entro i successivi cinque anni. La rimozione del freno al debito (che limitava l’indebitamento pubblico allo 0,35% del PIL) è stata fonte di controversie, poiché Merz aveva promesso di non intervenire sul meccanismo durante la campagna elettorale, salvo poi fare marcia indietro dopo le elezioni.
Ma il fallimento del disegno di legge sulla coscrizione militare illustra le fragili fondamenta di questo dietrofront. La Germania vuole aumentare le sue forze armate da 182.000 a 260.000 uomini affidandosi ai volontari, ma con l’obbligo di registrazione e una lotteria per tutti i diciottenni maschi qualora il numero di reclute dovesse essere troppo basso. Il disegno di legge ha vacillato perché i socialdemocratici si sono opposti alla registrazione obbligatoria e alla lotteria. Solo 10 paesi europei hanno attualmente il servizio militare obbligatorio, con la percentuale di giovani uomini effettivamente arruolati che varia dall’8% all’80% a seconda del paese. La stessa Germania ha abolito il servizio militare obbligatorio nel 2011.
Il governo Merz sta posizionando gli investimenti nella difesa come una via per rilanciare l’economia tedesca in difficoltà. La Germania ha registrato due anni di crescita negativa nel 2023 e nel 2024, in gran parte a causa dell’aumento del costo dell’energia in seguito alla guerra in Ucraina. Come ha affermato il Ministro dell’Economia Katharina Reiche, il riarmo rappresenta “un’opportunità economica e tecnologica per la Germania”. Circa il 50% dei nuovi contratti di appalto è stato assegnato ad aziende tedesche.
La resistenza ai finanziamenti congiunti dell’UE e alle importazioni di armi perpetua la notevole inefficienza dell’industria della difesa tedesca. Come osserva un recente studio del think tank Bruegel di Bruxelles, la frammentazione è il problema centrale nella produzione di armi europea e Berlino ne è una delle principali responsabili. Le aziende europee del settore della difesa producono nove diversi tipi di caccia a reazione, quattro tipi di carri armati, 16 di fregate e 17 modelli di veicoli corazzati per trasporto personale (APC).
Al contrario, gli Stati Uniti producono solo quattro caccia e hanno un modello base di carro armato, fregata e APC. E questo consente loro di beneficiare di economie di scala. Ad esempio, un obice tedesco Panzerhaubitze 2000, a 17 milioni di euro l’unità, costa 10 volte di più della sua controparte americana M109. Il carro armato tedesco Leopard 2A8 costa quasi il doppio dell’M1A2 Abrams americano.
Le divisioni sui legami con gli Stati Uniti e la Russia, così come l’orientamento pacifista della Germania, sono radicate nella cultura politica tedesca. Le controversie tra SPD e CDU/CSU, e all’interno dei ranghi della SPD, sulla questione della coscrizione obbligatoria, dimostrano chiaramente che queste fratture continueranno a tormentare la mutevole politica di difesa tedesca. Aumentare la spesa per la difesa come mezzo per stimolare la crescita economica difficilmente riuscirà a mascherare queste divisioni politiche.
Peter Rutland e Leo Bader
