
di Marco Della Luna, marcodellaluna.info, 19 novembre 2025
Il debito pubblico mondiale ammonta a 350.000 miliardi di dollari, il doppio del prodotto lordo mondiale, continua ad aumentare e genera un flusso continuo di interessi dai contribuenti ai detentori di questo debito pubblico, che non pagano tasse. Si aggiunge al debito privato, che è un multiplo imprecisato di esso, e che pure continua ad aumentare. E poi c’è il debito pensionistico. Con queste premesse, è logicamente impossibile progettare un risanamento finanziario, e pure la possibilità di servire un debito tanto ingente appare limitata nel tempo. Si va pertanto, inesorabilmente, verso una crescente instabilità sistemica mondiale, quindi verso un riassetto radicale, incontrollato oppure, con mezzi radicali, una guerra mondiale, non so se tra vari paesi oppure semplicemente contro gli useless eaters [*].
Siffatto mondo è stato organizzato dai monopolisti dell’emissione monetaria, cioè da chi controlla le banche centrali, attraverso la moneta debito gravata di interessi passivi composti. In tal modo essi si assicurano che, essendo il totale del debito sempre e recentemente superiore al totale della moneta disponibile, vi sia sempre domanda di nuovo denaro, cioè di nuovi prestiti, che essi emettono a costo zero guadagnando il valore netto del capitale prestato.
È questo il modo più semplice e diretto di guadagnare senza nulla fare o rischiare o investire, acquisendo insieme il controllo politico delle nazioni.
È un impero di vampiri monetari, quello in cui viviamo. In esso la giustizia, la stabilità e la trasparenza sono a priori impossibili. Conseguono il potere praticamente solo coloro che si dedicano a conquistarlo come scopo primario della loro vita e lo fanno con l’inganno, la violenza e la corruzione. Perciò il potere politico è sempre in mano a soggetti antisociali.
Da quando il grande capitalismo bancario-monetario ha assunto la guida delle istituzioni pubbliche, privatizzandole nella sostanza, la contrapposizione non è più tra capitale privato e beni comuni, poiché non esiste più la dimensione del comune, bensì tra l’apparato economico politico da una parte. e dall’altra parte i singoli con le loro vite, libertà, proprietà e diritti.
Gli imperi sono vitali finché riescono ad espandersi e, con le risorse tolte alle aree via via conquistate, possono pagare le spese del loro apparato soprattutto militare. Quando l’espansione si arresta, queste spese diventano insostenibili e inizia il processo di morte dell’impero. Per supplire alla mancanza di nuove risorse, l’impero inizia a indebitarsi, a tassare troppo, compromettendo la propria economia, e a emettere sempre più moneta, che si svaluta, oppure diminuisce la sua percentuale di oro. Ciò inizia un processo di emigrazione dei fattori di produzione, che causa disoccupazione, povertà, crisi sociale. Alla fine l’impero marcisce e collassa.
Così è stato con l’Impero Romano d’Occidente, con l’impero spagnolo, con l’impero britannico, con l’impero sovietico. Il sistema neoliberale finanziario contemporaneo ormai necessita per sostenersi dello stato di emergenza continua. Anche l’impero del dollaro sta percorrendo la suddetta traiettoria. In extremis, Trump ha ingiunto all’Unione Europea a non comprare più gas dalla Russia ma solo dagli USA, a prezzo moltiplicato, e a comprare armi dagli USA per sostenere Zelensky in modo che recuperi i territori conquistati dalla Russia, che sono i territori più ricchi di materie prime, quelle che Trump si è fatto promettere da Zelensky a titolo di compenso per i suoi aiuti. È chiarissimo il gioco della Casa Bianca, che ormai scopertamente sfrutta tutti a proprio beneficio. Sono mosse estreme, al limite dalla disperazione, per tirare a campare: gli USA, sovraindebitati e deindustrializzati, non riescono più a mantenere un apparato militare idoneo per conservare il loro impero monetario globale, trovandosi impegnati in troppi teatri (Ucraina, Medioriente, Taiwan, America Latina); perciò addossano spese, conflitti e riarmi ai loro servi sciocchi e masochisti: i governi europei.
Diversamente dagli altri imperi, Washington ha come alleato, o meglio come classe dirigente, la finanza ebraica mondiale. Ma studiate bene gli Elohim del Dollaro, con la loro moneta sempre più svalutata e sempre meno usata globalmente, con la loro piattaforma a stelle e strisce deindustrializzata, sovraindebitata internamente, sovraindebitata esternamente, ormai incapace di sostenere i costi militari e strategici dei troppi fronti su cui è impegnata (Russia, Golfo, Cina, Africa, America Latina), nonostante saccheggi i suoi vassalli. Guardateli bene. Forse stanno progettando di mandare in rovina USA, Europa e Russia in una lotta tra di loro, e di prendersi la Cina come loro nuova piattaforma da cui governare il mondo.
19.11.25 Marco Della Luna
[*] “useless eaters” i mangiatori inutili
