IL BRAUN NEW DEAL. Parte II

DiOld Hunter

24 Novembre 2025
Quando Trump ha avvertito l’ONU che i paesi che persistevano nella “truffa verde” sarebbero andati in bancarotta, l’Europa avrebbe dovuto ascoltarlo. Rifiutandosi di ammettere il loro fallimento, i leader europei sono passati dal “Green New Deal” al “Brown New Deal”.

di DmitriJ Orlov, forumgeopolitica.com, 24 novembre 2025   —   Traduzione a cura di Old Hunter

Quando, parlando alle Nazioni Unite, Trump ha affermato: “Se non vi liberate da questa truffa verde, il vostro Paese fallirà”, stava ovviamente mentendo. Se “il vostro Paese” fa parte dell’UE, allora non c’è modo di sfuggire a “questa truffa verde”: i soldi sono già stati spesi male e le infrastrutture energetiche sono già state compromesse. La Russia ha già rinunciato al mercato energetico europeo e ha riorientato le sue esportazioni di energia verso est. Per l’UE, una rapida deindustrializzazione è ormai inevitabile. La dichiarazione di Trump può quindi essere abbreviata in “Il vostro Paese fallirà”.

Ma non è questo che i leader europei volevano sentirsi dire. Ammettere che Trump ha ragione equivarrebbe a dimettersi volontariamente dai loro incarichi, e non è questo che avevano in mente. Invece di dimettersi (sarebbe stato un gesto onorevole da parte loro), hanno scelto di dare il via libera a una nuova, più grande e migliore truffa, che chiamerò Brown New Deal.

A differenza del verde, il marrone è ricco di connotazioni negative. È il colore predefinito delle cose morte: le foglie verdi assumono una moltitudine di splendidi colori appassiscono con l’arrivo delle prime gelate, poi cadono dolcemente a terra e, dopo alcune piogge autunnali, diventano invariabilmente marroni. Il marrone era anche il colore delle camicie indossate dalle Camicie Brune, l’ala paramilitare (Sturmabteilung) del Partito Nazista tedesco, il cui comportamento violento e odioso aiutò Hitler a salire al potere. Quindi, il marrone è anche il colore delle nazioni in decomposizione. È anche il colore degli escrementi, grazie all’effetto pigmentante della bilirubina, un prodotto di scarto della degradazione dell’eme dei globuli rossi vecchi, prodotto nel fegato ed escreto. La bilirubina è ciò che conferisce il colore alla bile e alle feci. Infine, è il colore della pelle delle popolazioni umane native nelle nazioni tropicali; qui, sono i razzisti a dargli la sua connotazione negativa.

Non intendo dipingere tutto ciò che è marrone con un solo pennello; dopotutto, ci sono alcune cose marroni che sono piuttosto piacevoli. Ci sono, naturalmente, il cioccolato e lo zucchero di canna, che non hanno bisogno di promozione. C’è il colore marrone dell’acqua tannica “forte”, prediletta dai marinai di un tempo. Prelevata dagli estuari, al di sopra della portata delle maree, dei fiumi che drenano boschi e paludi, e conservata in botti sui ponti delle navi a vela, l’acqua “forte” impiegava molto più tempo a diventare “vivace” (verde, ovviamente). In questo caso, controintuitivamente, l’acqua marrone era sicura da bere (anche se amara), mentre l’acqua verde causava sicuramente diarrea. Infine, cosa farebbero architetti, arredatori d’interni, stilisti, il team di truccatori di Trump e vari altri artisti e artigiani senza le varie tonalità di beige, marrone chiaro, terra di Siena, terra d’ombra, tortora e fulvo?

A parte queste eccezioni incidentali, le connotazioni più comuni del “marrone” sono marciume, nazisti, “negri” (se per caso siete nazisti) e merda. Questa ricchezza di connotazioni rende il marrone una buona scelta come colore del movimento verde in decomposizione, ora che il suo programma di istupidimento pubblico noto come “cambiamento climatico antropogenico”, il rifiuto delle importazioni di idrocarburi tramite oleodotti e gli ingenti sussidi pubblici per generatori eolici e pannelli solari hanno inaugurato un’era di crolli finanziari, politici ed economici in tutta Europa. Il nuovo programma di istupidimento pubblico è “l’aggressione russa”, e la risposta ad esso richiede ingenti spese pubbliche per vari programmi di difesa.

Il livello di comfort, salute e sicurezza delle popolazioni urbane (il 55% del totale mondiale) è direttamente proporzionale al livello di consumo energetico pro capite: una diminuzione della disponibilità di energia pro capite riduce direttamente l’accesso ad abitazioni adeguatamente riscaldate e climatizzate e a lussi come servizi igienici con scarico e acqua corrente calda e fredda, l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria, la sicurezza, le forze dell’ordine e la maggior parte degli altri vantaggi della civiltà. Le popolazioni urbane dipendono dall’elettricità e dal gas naturale per il corretto funzionamento della maggior parte delle cose che rimangono fisse e dal gasolio e dalla benzina per la maggior parte delle cose che si muovono. L’elettricità può essere utilizzata per il trasporto pubblico e per il trasporto merci su rotaia, ma è fuori questione per la maggior parte del trasporto merci su strada e per tutto il trasporto merci su acqua. L’elettricità dipende dall’energia nucleare e dal carbone per il carico di base e dal gas naturale per compensare le fluttuazioni diurne della domanda di elettricità. È un dato di fatto crudele che un elevato consumo energetico pro capite non possa essere mantenuto passando all’eolico e al solare per la produzione di elettricità.

Il risultato del Green New Deal è un costante calo degli standard di vita in tutta Europa, dovuto alla causa principale della minore accessibilità pro capite all’energia. A loro volta, sono condizioni di vita apparentemente stabili ma in costante peggioramento, molto più di una vera e propria crisi, a spingere le popolazioni a ribellarsi e a rovesciare le loro élite al potere. Le élite al potere in Europa lo sanno, non hanno voglia di essere appese ai lampioni in tutta Europa e cercano almeno di deviare la colpa e, meglio ancora, di progettare una vera e propria crisi che poi possono fingere di mitigare eroicamente.

La crisi da loro creata è l’attacco, del tutto fittizio ma imminente, all’Unione Europea da parte della Federazione Russa. La ridicola menzogna usata a sostegno di questa argomentazione è che, se l’esercito ucraino venisse sconfitto e il regime illegittimo e corrotto di Kiev cadesse, i carri armati russi invaderebbero l’Europa… proprio come fecero nel 1945! La spinosa questione del perché la Russia dovrebbe mai essere interessata a una simile scappatella viene aggirata attraverso un irrazionale bigottismo anti-russo: il fatto stesso che i russi siano russi è considerato sufficiente a garantire la loro propensione a un comportamento così folle e autolesionista.

Ma noi, non essendo degli irrazionali bigotti anti-russi, ci prenderemo il tempo di rispondere a questa domanda, che affronteremo in seguito.

continua

Prima parte qui: https://giubberossenews.it/2025/11/18/il-brown-new-deal-parte-i/

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