LE SCOPERTE DELLA CINA STANNO METTENDO FINE ALLE MALATTIE E MINACCIANDO IL MODELLO DI BUSINESS DELLE GRANDI AZIENDE FARMACEUTICHE

DiOld Hunter

1 Ottobre 2025
In una svolta scientifica che potrebbe trasformare l’assistenza sanitaria globale, i ricercatori cinesi hanno svelato una terapia con cellule staminali in grado di invertire sia il diabete di tipo 1 che quello di tipo 2.

di Felix Abt, forumgeopolitica.com, 1 ottobre 2025    —    Traduzione a cura di Old Hunter

Questa nuova cura potrebbe offrire speranza a oltre 500 milioni di persone in tutto il mondo che convivono con questa malattia cronica e rappresenta una seria sfida per l’industria farmaceutica multimiliardaria fondata sulla gestione, non sulla cura, del diabete [1].

E questo è solo l’inizio.

Mentre l’Occidente ha condotto una lenta e progressiva “guerra al cancro”, la Cina sta riscrivendo le regole del gioco. Per decenni, i colossi farmaceutici occidentali hanno tratto profitto da trattamenti che prolungano la vita di mesi anziché di anni. Ora, un’ondata di innovazioni mediche radicali che emergono dai laboratori cinesi segnala un potenziale cambiamento di paradigma nel modo in cui trattiamo – e persino curiamo – il cancro. L’impatto è profondo non solo in termini di salvataggio di vite umane, ma anche nel proteggere i pazienti da una devastazione finanziaria: la chemioterapia tradizionale costa dai 10.000 ai 200.000 dollari all’anno, a seconda dei farmaci e del regime terapeutico, rendendo il cancro una delle principali cause di elevate spese mediche negli Stati Uniti e una delle principali fonti di profitti delle grandi aziende farmaceutiche [2].

A differenza delle loro controparti occidentali, i laboratori cinesi stanno cercando cure, non solo trattamenti, prendendo di mira le malattie croniche alla radice piuttosto che gestirne i sintomi. Allo stesso tempo, le aziende cinesi stanno reinventando l’assistenza ai pazienti con innovazioni accessibili e di facile utilizzo, dai misuratori di glucosio alle pompe per insulina, migliorando al contempo l’accesso, la distribuzione e il supporto. Questa combinazione di scienza all’avanguardia e innovazione sistemica in ambito sanitario posiziona la Cina in una posizione di rimodellamento del panorama medico globale, offrendo sia innovazioni salvavita che un approccio all’assistenza più accessibile e incentrato sul paziente [3].

La rivoluzione del “tumore al maiale”

In quello che sembra fantascienza, gli scienziati cinesi hanno progettato un virus che inganna il sistema immunitario, inducendolo a identificare le cellule tumorali come tessuto estraneo di maiale. Il risultato? Una risposta immunitaria iperacuta che non si limita a sopprimere i tumori, ma li annienta [4].

Una donna con cancro cervicale in stadio avanzato è stata dichiarata guarita. Non in remissione, ma guarita.

E questa non è un’anomalia. I primi studi riportano un tasso di successo del 90%. Eppure i media occidentali sono rimasti visibilmente in silenzio [5].

Terapia CAR-T: in una sola notte

Un tempo considerata il futuro della cura del cancro, la terapia CAR-T in Occidente richiede settimane di costosa ingegneria cellulare personalizzata. In Cina, le aziende biotecnologiche hanno condensato questo processo in una sola notte [6].

Il risultato? I tassi di remissione della leucemia superano il 90% e la terapia viene estesa a una scala più rapida di quanto le autorità di regolamentazione possano rispondere [7].

Editing genetico, ripensato

I ricercatori cinesi sono pionieri nell’editing genetico in vivo, trasformando le cellule immunitarie all’interno del corpo per combattere il cancro, senza dover ricorrere a cellule coltivate in laboratorio o a una logistica costosa. È una tecnica rapida, economica ed efficace, che rischia di stravolgere l’economia della cura del cancro in tutto il mondo [8].

Perché è probabile che la Cina vinca la corsa alla medicina:

  • Scala: una vasta popolazione di pazienti nazionali consente test clinici rapidi [9]
  • Velocità: l’innovazione sostenuta dallo Stato subisce meno ritardi burocratici [10]
  • Costo: le terapie vengono sviluppate e distribuite a una frazione dei prezzi occidentali [10]
Non è la preoccupazione per l’etica, ma la paura di perdere l’egemonia che guida il dibattito

I critici, spesso strettamente legati al complesso farmaceutico-industriale occidentale, sollevano regolarmente obiezioni sulla trasparenza, gli standard etici e le pratiche normative della Cina [11]. Sebbene alcune di queste critiche possano apparire superficialmente valide, spesso nascondono un’ansia più profonda: cosa succederebbe se la svolta nella lotta contro il cancro non arrivasse da Harvard o Oxford, ma da un laboratorio di ricerca di Guangzhou? E cosa succederebbe se, di conseguenza, i mercati altamente redditizi del gigantesco settore sanitario occidentale iniziassero a vacillare?

Avidità nei consigli di amministrazione, pagamenti record: i ricercatori cinesi stanno per rovinare la festa.

Se la Cina riuscisse a decifrare il codice per prima, non si tratterebbe solo di una pietra miliare in campo medico. Segnerebbe un cambiamento geopolitico, un colpo di soft power che metterebbe in discussione le narrazioni globali su leadership, innovazione e autorità morale [12].

Approfondimenti finali: il COVID-19 come lente sulla disinformazione e la percezione errata

L’impegno della Cina nel settore sanitario non è solo scientifico, ma è in linea con l’obiettivo nazionale della “prosperità comune”. Sebbene il Paese abbia investito molto nella ricerca biomedica, ha anche adottato un approccio cauto e avverso al rischio, come dimostrato in modo lampante durante la pandemia di COVID-19 [13]. Gran parte di tutto questo, tuttavia, è andato perso nella traduzione – o è stato completamente filtrato – dai media occidentali. Si considerino le seguenti realtà, raramente riconosciute dai media tradizionali:

  • In Cina non è mai stato imposto alcun obbligo vaccinale, nonostante la sua etichetta “autoritaria” [14].
  • Sebbene i laboratori cinesi siano stati i primi pionieri della tecnologia mRNA, il governo si è rifiutato di approvare vaccini mRNA non testati, citando problemi di sicurezza [15].
  • Nonostante le narrazioni globali, la Cina non ha mai implementato un lockdown a livello nazionale. Per gran parte della pandemia, ampie zone del Paese sono rimaste aperte, con l’uso facoltativo della mascherina [16].
  • Lockdown rigorosi sono stati applicati solo nelle regioni con capacità di terapia intensiva limitata, dove il sovraccarico dei sistemi locali ha reso necessario il contenimento. Da allora, la Cina ha notevolmente ampliato le sue infrastrutture ospedaliere e di terapia intensiva [17,18.19].

Jerry Grey, un amico che vive in Cina ed è un appassionato ciclista, ha attraversato il Paese insieme alla moglie cinese come pochi altri, percorrendo migliaia di chilometri, anche durante la pandemia di Covid. Mi ha scritto:

“È vero, la politica Covid è stata definita a livello centrale, ma l’attuazione è stata lasciata alle autorità locali ed è stata tutt’altro che uniforme, per quasi tre anni. Ho viaggiato in molti luoghi e ho vissuto una vasta gamma di situazioni, ma dal 1° febbraio 2020 fino alla fine del 2022 non ci sono stati praticamente lockdown, a parte il momento in cui il mondo ha visto Shanghai in lockdown. Allo stesso tempo, c’erano lockdown a Guangzhou, ma potevo comunque entrare e uscire. Ad esempio, Liwan poteva essere aperta mentre Yuexie era in lockdown; Huadu poteva essere aperta mentre la vicina Baiyun era chiusa. Per due anni non ci sono state praticamente restrizioni”.

Il mio amico Jerry Grey

“A marzo, aprile e maggio 2021, io e mia moglie abbiamo viaggiato in bicicletta per sette settimane da Zhongshan, nel Guangdong, attraverso la provincia fino al Guangxi, visitando probabilmente più di 50 città, senza incontrare alcuna restrizione. La prova di ciò si può trovare nei miei WeChat Moments, dove ho pubblicato quasi ogni giorno”.

Queste realtà sono in netto contrasto con la rappresentazione occidentale dominante della Cina come oppressiva e antiscientifica. Per un pubblico da tempo condizionato da questa narrazione, può essere sorprendente rendersi conto che misure altamente autoritarie sono state attuate dai governi occidentali, non dalla Cina, mentre la Cina sviluppa terapie in grado di porre fine a malattie croniche come diabete, cancro e malattie cardiache, salvando innumerevoli vite e miliardi di dollari in costi sanitari che altrimenti potrebbero riempire le tasche delle grandi aziende farmaceutiche.

Note:

  1. “Stem cell therapy reverses diabetes in China-led study” – The Lancet Diabetes & Endocrinology
  2. “Cancer treatment costs: China vs. US” – Health Affairs, 2024 Comparative Study
  3. “Chinese biotech innovations: patient-centered care and systemic change” – MIT Technology Review, 2025
  4. “Chinese scientists engineer virus to trick immune system into attacking cancer cells” – South China Morning Post
  5. “Tumor cells eliminated via hyperacute response: the porcine virus breakthrough” – Nature Medicine, 2025
  6. “China’s CAR-T therapy leap: overnight production and 90% remission rates” – Nature Biotechnology
  7. “CAR-T therapy in China: low-cost, rapid rollout” – BMJ Global Health, 2024
  8. “In vivo gene editing for cancer immunotherapy: China’s low-cost breakthrough” – Cell Reports Medicine
  9. “Why China leads in biotech scale: population and data advantage” – MIT Technology Review
  10. “China’s regulatory model for rapid medical innovation” – World Economic Forum Brief, 2024
  11. “Ethical concerns in China’s biomedical research” – The Hastings Center Report
  12. “China’s biotech rise and the future of soft power” – Foreign Affairs, July 2025
  13. “China’s ‘common prosperity’ agenda and healthcare reform” – Xinhua Policy Brief, 2024
  14. “COVID-19 vaccine mandates by country” – The Economist, Global Policy Tracker
  15. “Why China rejected mRNA vaccines” – Nature News Feature, 2023
  16. “Understanding China’s COVID-19 lockdowns” – Johns Hopkins Comparative Pandemic Response Report
  17. “Localized lockdowns and hospital capacity in China” – The BMJ, March 2023
  18. “Inside China during COVID: daily life in 2022–2023” – Deutsche Welle YouTube Reporting Series
  19. “China’s ICU capacity expansion post-COVID” – WHO Regional Report, East Asia, 2024

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