LA VON DER LEYEN VUOLE CAMBIARE LA COSTITUZIONE DELL’UE

DiOld Hunter

3 Ottobre 2025

di Eric Zuesse, orientalreview.su, 2 ottobre 2025    —    Traduzione a cura di Old Hunter

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea (l’organismo collettivo che costituisce la presidenza dell’UE), vuole aggiungere sia l’Ucraina che la Moldavia all’UE, sebbene almeno uno stato membro dell’UE, l’Ungheria, sia contrario e sebbene l’attuale Costituzione dell’UE vieti l’aggiunta di qualsiasi nuovo stato membro a meno che tutti gli stati membri esistenti non approvino la sua richiesta di adesione.

La Costituzione dell’UE è chiamata  “Trattato sull’Unione europea” e il suo articolo 49 stabilisce che nessuna nazione può essere aggiunta all’UE a meno che i suoi attuali stati membri non approvino unanimemente la sua adesione:

Ogni Stato europeo che rispetti i valori di cui all’articolo 2 e si impegni a promuoverli può domandare di diventare membro dell’Unione. Il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali sono informati di tale domanda. Lo Stato richiedente trasmette la propria domanda al Consiglio, che delibera all’unanimità, previa consultazione della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo, che delibera a maggioranza dei membri che lo compongono. Si tiene conto delle condizioni di ammissibilità concordate dal Consiglio europeo.

Le condizioni di ammissione e gli adattamenti dei trattati su cui si fonda l’Unione che tale ammissione comporta sono oggetto di un accordo tra gli Stati membri e lo Stato richiedente. Tale accordo è sottoposto a ratifica da parte di tutti gli Stati contraenti, conformemente alle rispettive norme costituzionali.

Ogni Stato membro dell’UE ha un membro nel Consiglio dell’UE e tutti questi membri devono essere uniti nell’approvare la domanda dello Stato richiedente affinché un nuovo Stato membro possa essere aggiunto.

Di conseguenza, l’UE violerà la sua tradizione di non accettare mai una domanda di adesione, a meno che tutti gli attuali membri non siano disposti a prendere in considerazione la domanda di quella nazione. Implicitamente, l’UE sta chiedendo agli ungheresi di sostituire il loro governo attuale e si aspetta che il neoeletto governo ungherese sostenga le domande di adesione di Ucraina e Moldavia. È un avvertimento implicito a Viktor Orbán, l’attuale Primo Ministro ungherese, che l’UE farà tutto il possibile per rimuoverlo e sostituirlo con qualcuno che l’UE accetterà per rappresentare l’Ungheria.

Il 29 settembre, Politico titolava  “Costa cerca di aggirare il veto di Orbán sulla richiesta di adesione dell’Ucraina all’UE: le regole di Bruxelles che impongono a tutti i 27 paesi membri di concordare sui nuovi entranti saranno sottoposte a esame durante un vertice questa settimana a Copenaghen”.

Il 30 settembre, il  Financial Times titolava “L’UE si muove per favorire l’adesione dell’Ucraina aggirando l’Ungheria: Bruxelles consiglia a Kiev di portare avanti il ​​lavoro tecnico nonostante Budapest stia bloccando i colloqui”.

L’articolo del Financial Times riporta che “una volta che l’Ungheria sarà disposta a togliere il suo veto, le formalità potrebbero essere accelerate. ‘In teoria, si potrebbe aprire e chiudere un cluster nello stesso giorno’, ha affermato uno funzionario”. In altre parole: rompendo la tradizione su questo punto, come vuole la von der Leyen, sia l’Ucraina che la Moldavia potrebbero essere aggiunte all’Unione quasi immediatamente dopo l’insediamento di un nuovo governo favorevole alla guerra in Ungheria e/o di qualsiasi altro possibile Stato membro dell’UE contrario alla guerra.

Nell’eventualità che il cambio di regime in Ungheria non abbia successo, o che qualche altro Stato membro decidesse di opporsi all’adesione di Ucraina e Moldavia, l’UE potrebbe non voler più aderire al Trattato sull’Unione Europea esistente e tentare di modificarlo sostituendo l’attuale requisito dell’unanimità con qualcosa di meno stringente, come un semplice requisito di approvazione a maggioranza. Tuttavia, la modifica di quel Trattato (la Costituzione dell’UE) è stata resa proibitiva dall’Articolo 48, che richiede l’unanimità per modificare il documento.

Finora non sono state apportate modifiche al Trattato sull’Unione Europea. Questa sarebbe la prima.

Il Trattato non include alcun articolo o clausola che descriva un processo tramite il quale espellere una nazione membro (come l’Ungheria), anche se ora potrebbero volerlo fare per accelerare la transizione da un’unione quasi esclusivamente economica a un’unione militare.

L’apparente urgenza dell’UE di far aderire almeno l’Ucraina è in realtà parte dell’intenzione dell’UE di diventare un sostituto della NATO, un’alleanza militare anti-russa (l’UE è stata l’alleanza economica anti-russa) che NON dipenderebbe più dagli Stati Uniti. I paesi dell’UE sono stati solo colonie dell’impero statunitense. Di conseguenza, ad esempio, il “New Union Post”, una “rivista sull’allargamento dell’UE”, titolava il 21 agosto: “L’adesione all’UE è una garanzia di sicurezza per l’Ucraina? Grazie alla clausola di difesa reciproca sancita dai Trattati, l’allargamento dell’UE potrebbe rappresentare ‘una garanzia molto forte sulla carta’, afferma Ondrej Ditrych, analista senior dell’EUISS. Tuttavia, deve essere supportato da capacità e piani per ‘colmare il crescente divario di deterrenza causato dall’incertezza sull’impegno credibile degli Stati Uniti’ in Europa”.

In questo modo l’UE potrebbe sostituire la NATO nella guerra per conquistare la Russia.

Forse i miliardari europei intravedono il potenziale per consentire ai produttori di armamenti da loro controllati di diventare i profittatori – non più i miliardari americani – della guerra in Ucraina. Potrebbero guadagnare di più competendo contro l’impero statunitense che non facendone parte. Ad esempio: sostituendo la NATO come estensore degli standard tecnici per i propri armamenti, un’UE paneuropea potrebbe avvantaggiare le aziende europee della “difesa” (non più quelle con sede negli Stati Uniti) per l’acquisto di armi da parte di tutti i governi europei. Mentre ora i miliardari statunitensi sono i principali profittatori degli armamenti (che vengono venduti non solo al governo statunitense, ma a tutti i governi dell’impero statunitense), i miliardari europei potrebbero sostituirli in questa funzione.  

Il segmento di gran lunga più redditizio dell’indice S&P è il settore “difesa” (aggressione).  Quindi, sostituire i miliardari statunitensi in tale veste potrebbe incrementare enormemente le loro fortune personali. La guerra in Ucraina è, dopotutto, estremamente redditizia (anche se aumenta enormemente l’indebitamento – e quindi le tasse – dei governi dell’UE e di quello degli Stati Uniti). In ogni caso, questo è un modo sensato di interpretare l’iniziativa di Ursula von der Leyen.

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