“Qualcuno dica a Trump che Israele ha già scatenato l’inferno a Gaza e che gli ostaggi non sono stati rilasciati”

di Jessica Corbett per commondreams.org del 02/12/2024 – Traduzione a cura di Old Hunter
Come primo segnale dei piani di politica estera del presidente eletto Donald Trump per quando tornerà in carica il mese prossimo, il repubblicano ha dichiarato lunedì che “ci sarà TUTTO L’INFERNO DA PAGARE in Medio Oriente” se Hamas non rilascerà gli ostaggi Israeliani catturati, per opera della forza militare di occupazione sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza.
Trump ha chiesto il rilascio degli ostaggi catturati durante l’attacco del 7 ottobre dello scorso anno, pena la promessa di una punizione. Quasi 45.000 palestinesi sono già stati uccisi – civili per lo più uomini, donne e bambini – da quando Israele ha iniziato un’invasione su larga scala di Gaza sulla scia dell’operazione guidata da Hamas.
Delle 251 persone catturate l’anno scorso, si ritiene che a Gaza 63 siano ancora vive, secondo il tracker del Washington Post, aggiornato la scorsa settimana. Finora, altre 117 persone sono state liberate o salvate e 71 sono state confermate morte.
Dopo aver cenato con Sara Netanyahu, moglie del primo ministro israeliano, al Trump International Golf Club in Florida domenica sera, il presidente eletto degli Stati Uniti ha espresso lunedì pomeriggio la sua minaccia riguardo agli ostaggi sulla sua piattaforma Truth Social.
“Tutti parlano degli ostaggi che vengono trattenuti in modo violento, disumano e contro la volontà del mondo intero, in Medio Oriente”, ha scritto Trump. “Ma sono solo chiacchiere e nessuna azione! Per favore, lasciate che questa VERITÀ serva a far capire che se gli ostaggi non saranno rilasciati prima del 20 gennaio 2025, data in cui assumerò con orgoglio l’incarico di Presidente degli Stati Uniti, ci sarà TUTTO L’INFERNO DA PAGARE sia in Medio Oriente che per i responsabili che hanno perpetrato queste atrocità contro l’Umanità”.
“I responsabili saranno colpiti più duramente di chiunque altro nella lunga e leggendaria storia degli Stati Uniti d’America”, ha aggiunto Trump. “LIBERATE GLI OSTAGGI ORA!”

Stephen Pollard, direttore editoriale del Jewish Chronicle, ha risposto che “questo è il messaggio che il presidente degli Stati Uniti avrebbe dovuto inviare l’8 ottobre 2023”.
Prendendo atto dei commenti di Pollard, Rohan Talbot, direttore di advocacy e delle campagne dell’associazione Medical Aid for Palestinians, con sede nel Regno Unito, ha dichiarato: “Sono sinceramente interessato a sapere come pensa Stephen che gli Stati Uniti avrebbero potuto sostenere Israele a Gaza, oltre a ciò che hanno già fatto fino ad ora. Con bombe nucleari?”
“Questa affermazione è un’assurdità: «in Medio Oriente ci sarà un INFERNO da pagare»”, ha aggiunto Talbot.
Andreas Krieg, docente presso la School of Security Studies al King’s College di Londra, ha detto: “Qualcuno dica a Trump che Israele ha già scatenato l’inferno a Gaza e che gli ostaggi non sono stati rilasciati”.
Drop Site News ha evidenziato che “la dichiarazione di Trump, che segue un video pubblicato nel fine settimana dall’ala armata di Hamas con il prigioniero statunitense-israeliano Edan Alexander che si rivolge esplicitamente a Trump, non riconosce che Netanyahu ha ripetutamente sabotato gli accordi di cessate il fuoco che avrebbero potuto liberare gli ostaggi israeliani. Una dichiarazione che sembra anche programmata per posizionarsi in modo da rivendicare il merito di qualsiasi progresso nei colloqui di cessate il fuoco, in quanto i negoziati tra Hamas e i mediatori egiziani sono già in corso”.
Come ha riportato lunedì il quotidiano ebraico americano Forward:
La Casa Bianca sta facendo un ultimo sforzo per ottenere… un accordo. La scorsa settimana il presidente Joe Biden ha detto che il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano aveva creato un’opportunità per riavviare i negoziati in stallo per un accordo simile a Gaza. “Utilizzeremo ogni giorno del nostro mandato per cercare di generare quanti più progressi possibili verso questo obiettivo”, ha detto domenica mattina Jake Sullivan, consigliere di Biden per la sicurezza nazionale, su “This Week” della ABC.
Visti i tentativi falliti in passato, le famiglie degli ostaggi americani sperano che Trump possa sfruttare la sua popolarità in Israele e il suo rapporto con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per intraprendere azioni immediate durante il periodo di transizione. “Trump non deve aspettare di essere insediato per contribuire a raggiungere un accordo che garantisca la libertà di Edan, di altri sei americani e del resto degli ostaggi”, hanno dichiarato sabato Adi e Yael Alexander, i genitori di Edan.
Nonostante l’abbondanza di prove che di mostrano come Israele stia usando armi statunitensi per massacrare i civili a Gaza e stia decisamente limitando il flusso di aiuti umanitari, mentre afferma di colpire Hamas, Biden e il Congresso si sono rifiutati di tagliare i rifornimenti di armi al governo di Netanyahu. Infatti, solo poche ore dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra il governo israeliano e Hezbollah, un accordo che Israele ha violato circa 100 volte, la scorsa settimana il Financial Times ha riferito che “Biden ha approvato provvisoriamente una ulteriore vendita di armi a Israele per 680 milioni di dollari”.
