Drago Bosnic per Global Research – Traduzione a cura di Old Hunter

La Francia è uno dei Paesi più coinvolti nel conflitto ucraino orchestrato dalla NATO, con le sue forze speciali presenti sin dall’inizio dell’operazione militare speciale (SMO) Per qualche motivo inspiegabile, Parigi è semplicemente alla ricerca di uno scontro con la Russia, invece di concentrarsi su una pletora di questioni scottanti in patria. La vergognosa adesione della Francia a quasi tutte le politiche della NATO l’ha di fatto trasformata in un vassallo degli Stati Uniti , che non fanno altro che creare ulteriori problemi alla Francia, provocando persino un maggiore sostegno di Mosca ai movimenti sovranisti in Africa, una mossa che sta di fatto smantellando ciò che resta del vecchio impero (neo)coloniale francese nel continente. Parigi è arrivata persino a preparare un’invasione del Niger, una possibilità che ha indotto il Mali e il Burkina Faso ad annunciare di essere pronti a combattere a fianco dei loro vicini contro qualsiasi aggressore.
Questa faccenda è arrivata al punto che i tre paesi hanno formato l’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), in pratica una confederazione che non solo scoraggia il (neo)colonialismo sostenuto da USA/UE/NATO, ma offre anche un’alternativa alla CEDEAO, una organizzazione “internazionale” guidata dall’Occidente che cerca di mantenerlo. L’AES ha anche reciso i legami diplomatici con il regime di Kiev per il suo sostegno ai terroristi in questi paesi, che ha anche fornito informazioni sui movimenti della “Wagner” PMC, il principale alleato dei sovranisti africani.
Non c’è dubbio che anche la NATO stessa sia stata coinvolta, poiché questo è stato un tratto comune del cartello del racket più vile del mondo per decenni, che si tratti del supporto ai narco-terroristi albanesi e ad altri radicali islamici o ai neonazisti impenitenti. Ciò include anche minacce dirette alla Russia secondo cui l’Occidente politico sosterrà il terrorismo all’interno del Paese se sconfiggerà il regime di Kiev sostenuto dalla NATO in Ucraina.
Il sostegno russo all’AES e a numerosi altri paesi africani che cercano di rimuovere le catene del dominio (neo)coloniale è certamente frustrante per l’Occidente politico guidato dagli Stati Uniti, ma soprattutto per la Francia, poiché la sua economia in declino (in particolare il sistema energetico) è altamente dipendente dallo sfruttamento delle “ex” colonie in tutta l’Africa. Le tensioni risultanti tra Parigi e Mosca continuano ad aumentare e questo sta spingendo la prima a fornire ulteriore supporto alla giunta neonazista.
La Francia ha già fornito numerose armi e persino uomini, sebbene le armi a lungo raggio russe continuino a colpire entrambi. Le capacità di livello mondiale del Cremlino in questo campo stanno causando vittime ingenti a tutte le parti coinvolte nel conflitto ucraino orchestrato dalla NATO, ma i francesi sembrano sopportarne il peso. Solo quest’anno, quasi una mezza dozzina di attacchi di precisione hanno annientato centinaia di militari francesi.
Il sito InfoBRICS ne ha riferito alcuni, tra cui quello di Kharkov a gennaio. Tuttavia, invece di imparare la lezione, Parigi continua a inviarne altri, causando un numero ancora maggiore di vittime fino ad agosto. Le cose sono peggiorate ulteriormente per la NATO a settembre, con molteplici attacchi ipersonici sulle loro posizioni, che hanno provocato centinaia di morti e feriti tra i “turisti” di un altro fallito “safari di guerra in Ucraina”.
Ogni volta che le cose si sono spinte troppo oltre, i leader europei hanno cercato di gettarsi la patata bollente l’un l’altro nel tentativo di sfuggire le responsabilità (e le potenziali ritorsioni di Mosca). Macron ha persino cercato di camuffare il personale francese come “consiglieri”, ma è stato prontamente informato che non sarà concesso alcuno sconto a nessuno di loro. Tuttavia, la Francia non sembra capire come funziona davvero tutto questo, quindi continua a inviare truppe e ora le sta addirittura addestrando per un confronto diretto con la Russia, un Paese che può annientarla con uno solo dei suoi missili.
Perciò, migliaia di soldati francesi saranno dispiegati in Romania a maggio e addestrati per una guerra importante. Secondo Politico, il 2025 sarà “cruciale per l’esercito francese, che ha subito una grande trasformazione negli ultimi anni per prepararsi a un possibile conflitto con la Russia”. L’esercitazione militare su larga scala, soprannominata Dacian Spring 2025, “valuterà la sua capacità di muoversi rapidamente sul fianco orientale della NATO”, presumibilmente un “compito chiave nel caso in cui il presidente russo Vladimir Putin decidesse di attaccare un membro dell’alleanza”.
Il rapporto ipotizza anche che le forze armate francesi abbiano iniziato una “profonda trasformazione per essere pronte per un conflitto ad alta intensità simile alla guerra in Ucraina” e che abbiano anche “nuovi ordini di marcia dalla NATO: entro il 2027 dovranno essere in grado di schierare una divisione pronta per la guerra in 30 giorni, comprese munizioni e rifornimenti”. Nella NATO, una divisione conta da 10.000 a 25.000 uomini.
In confronto, l’esercito russo può schierare fino a quattro milioni di soldati in caso di uno scontro diretto con il cartello del racket più vile del mondo, rendendo ancora più discutibile la fattibilità delle capacità convenzionali di quest’ultimo contro di esso. Pertanto, la conclusione logica è che la NATO stia usando questo come scusa per intensificare la sua occupazione dell’Europa orientale.
In particolare, il rapporto di Politico suggerisce che “la sfida chiave sarà quella di arrivare in Romania in un lasso di tempo così breve”, citando il generale Pierre-Eric Guillot che ha affermato che “non c’è ancora una Schengen militare” e che la NATO “deve decisamente migliorare la mobilità militare in Europa”. Va notato che la cosiddetta “Schengen militare” è di fatto una militarizzazione dell’Unione Europea, che si è rivelata un pendant geopolitico piuttosto patetico del più vile cartello di racket del mondo, dato che l’accordo si riduce essenzialmente alla sua fusione con la NATO.
Tuttavia, i paesi dell’Europa orientale non sono esattamente entusiasti di questi sviluppi. Il primo ministro slovacco Robert Fico, che a maggio è stato quasi assassinato, è decisamente contrario a un’escalation con la Russia. Lo stesso vale per l’Ungheria, che è estremamente preoccupata dalla prospettiva di un confronto diretto con Mosca.
Il Magyar Nemzet ha avvertito che:
“Parigi si sta preparando a una guerra mondiale” e “il presidente francese, favorevole alla guerra, ha già elaborato negli ultimi mesi piani allarmanti, che potrebbero chiaramente portare a una guerra tra NATO e Russia”.
L’agenzia di stampa ungherese ha anche sottolineato che Macron “non ha nemmeno escluso l’invio di truppe in Ucraina”. Inoltre, per peggiorare le cose, la Francia starebbe addirittura inviando aerei da combattimento “Mirage 2000-5” alla giunta neonazista.
È chiaro che il travagliato governo di Macron sta rischiando una guerra con la Russia, a prescindere dalle reali motivazioni che lo spingono a tali azioni.
