Secondo un resoconto non ufficiale, un aereo è precipitato dal ponte quando la portaerei ha effettuato una brusca virata improvvisa mentre cercava di evitare la minaccia di un missile.

di Stephen Bryen per Asia Times – Traduzione a cura di Old Hunter
Il 28 aprile, gli Stati Uniti hanno perso un caccia a reazione F-18E Super Hornet quando l’aereo, trainato sul ponte hangar della USS Harry S. Truman (CVN 75), è precipitato in mare insieme al trattore che lo trainava. Un membro dell’equipaggio ha subìto solo lievi ferite, apparentemente causate dalla caduta del trattore o dell’aereo.
L’aereo e il trattore sono andati perduti in mare. Un interrogativo cruciale è se si sia trattato semplicemente di un incidente o se la causa della perdita dell’aereo e del trattore sia stata l’attacco lanciato dai ribelli Houthi in Yemen. La CNN ha riferito che l’aereo è precipitato quando la portaerei ha effettuato una improvvisa brusca virata per evitare la minaccia, un missile da crociera Houthi o un drone armato.
Ci sono stati più di 170 attacchi contro navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso da parte degli Houthi.
L’F-18E Super Hornet è un caccia a reazione monoposto bimotore adatto ad essere imbarcato. Il ponte dell’hangar si trova sotto il ponte di volo, ma a quanto pare non ci sono barriere che impediscano a un aereo di rotolare dal ponte in mare.
La Truman trasporta sia caccia monoposto F-18E che biposto F-18-F, oltre ad altri aerei ed elicotteri. In totale, il Truman trasporta in genere circa 90 velivoli. La portaerei può ospitare oltre 6.000 persone.
Il velivolo perduto era assegnato allo Strike Fighter Squadron VFA-136. Il velivolo è valutato 67 milioni di dollari. Il pilota non era a bordo dell’aereo al livello del ponte hangar. Un membro dell’equipaggio di supporto si trovava invece nella cabina del trattore mentre l’aereo veniva spostato (probabilmente per il ponte di volo, ma non è certo).
La CNN è la prima testata giornalistica a pubblicare un articolo sull’incidente basato sulle parole di un funzionario dell’amministrazione rimasto anonimo, che ha dichiarato che l’F-18 e il mezzo di traino sono andati perduti quando la portaerei ha effettuato una brusca virata, facendo perdere il controllo dell’F-18 all’operatore del rimorchio. L’agenzia di stampa ha affermato che la portaerei ha effettuato la brusca virata inaspettata per eludere la minaccia rappresentata da un missile da crociera Houthi o da un drone armato.
Gli Houthi hanno affermato di aver preso di mira la Truman sia con missili che con droni. Yahya Sare’e, portavoce del gruppo, ha dichiarato in un comunicato televisivo che l’Aeronautica e la Marina Houthi hanno condotto un’operazione congiunta utilizzando missili da crociera, missili balistici e droni. Il CENTCOM, che gestisce l’operazione anti-Houthi nel Mar Rosso, non ha contestato la rivendicazione degli Houthi.
Le portaerei statunitensi non operano da sole. Sono supportate in mare da un Gruppo d’Attacco Portaerei. La Truman è supportata dal Gruppo d’Attacco Portaerei 8. Nel Mar Rosso, questo includeva tre cacciatorpediniere classe Arleigh Burke e un incrociatore classe Ticonderoga, l’USS Gettysburg (CG-64).
Il ruolo dei cacciatorpediniere e della Gettysburg è proteggere la portaerei da missili, aerei e droni; tutti dispongono dei noti sistemi di difesa aerea AEGIS e di altre capacità antimissile e anti-droni. Il dispiegamento ha visto la partecipazione di circa due terzi del 28° Squadrone Cacciatorpediniere. I cacciatorpediniere AEGIS e l’incrociatore dispongono inoltre di radar avanzati, quindi dovrebbero essere in grado di rilevare minacce in arrivo, inclusi piccoli droni.
Se la storia della brusca virata è vera, allora sembrerebbe che la minaccia in arrivo non sia stata rilevata finché non si è trovata molto vicina alla Truman, e che la portaerei abbia effettuato una manovra evasiva per cercare di evitarla. Una spiegazione potrebbe essere che la minaccia in fosse un missile da crociera o un missile antinave in volo a bassa quota, difficile da individuare ai radar a causa del clutter radar.
Le aree del Golfo Persico e del Mar Rosso sono interessate dalla canalizzazione radar, in cui gli strati atmosferici intrappolano e guidano le onde radar. Le canalizzazioni possono creare buchi radar o zone di salto, rendendo un missile o un aereo non rilevabile.
Non ci sono informazioni che una delle navi equipaggiate con AEGIS abbia risposto al presunto attacco degli Houthi, né se tale attacco sia effettivamente avvenuto. Il CENTCOM non ha né confermato né smentito il presunto attacco degli Houthi, né il comando ha confermato il rapporto della CNN secondo cui la Truman avrebbe effettuato una brusca virata evasiva in mare, causando la perdita dell’F-18E.
L’altro problema degno di nota è che, se gli Houthi erano in grado di colpire la Truman, avrebbero avuto bisogno di un mezzo per localizzare la nave. La maggior parte, se non tutti, i radar costieri degli Houthi sono stati distrutti dai bombardamenti statunitensi. È improbabile che la Truman potesse essere tracciata direttamente dagli Houthi. È noto però che l’Iran possiede navi radar a supporto degli Houthi, e queste avrebbero potuto individuare la Truman abbastanza facilmente. In alternativa, non si può escludere il tracciamento satellitare aereo da parte di Russia o Cina.
L’Iran utilizza apposite navi spia dotate di radar ma anche navi commerciali per l’attività di spionaggio. Non sarebbe affatto difficile per le navi commerciali che operano nel Mar Rosso individuare una grande task force con portaerei e trasmetterne le coordinate agli operatori Houthi.
Gli Houthi dispongono di un’ampia gamma di missili antinave, missili da crociera e droni forniti dall’Iran. Se le notizie secondo cui la minaccia alla Truman era costituito da un oggetto a bassa quota fossero vere, avrebbe potuto trattarsi di un missile da crociera come il QUDS-4 che ha una gittata di circa 2.000 km (1.243 miglia) ed è alimentato da un piccolo motore a turbina.
Questo missile è derivato dall’analogo da crociera iraniano Soumar, a sua volta una versione modificata del Kh-55 russo. Si tratta dello stesso tipo di missile da crociera utilizzato per attaccare gli impianti petroliferi sauditi di Abqaiq e Khurais nel settembre 2019. Non è noto se questo missile possa colpire una nave in movimento.

Gli Stati Uniti fanno affidamento sulle capacità delle loro portaerei durante le missioni in tutto il mondo. Sebbene meno importanti in Europa, dove gli Stati Uniti hanno accesso a numerose basi aeree, in altre regioni le portaerei rivestono grande importanza strategica.
Negli ultimi anni, soprattutto con l’aumento delle capacità antinave della Cina, molti si chiedono se le portaerei statunitensi possano sopravvivere in aree di conflitto, come quelle intorno al Giappone e a Taiwan. Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha dichiarato pubblicamente che i missili ipersonici cinesi potrebbero affondare l’intera forza di portaerei statunitensi in 20 minuti.
Ne consegue che se una potenza di terzo livello come gli Houthi (ovviamente con un aiuto esterno) è in grado di minacciare le portaerei statunitensi nel Mar Rosso con armi decisamente inferiori, allora la capacità protettiva per le operazioni delle portaerei rappresenta un problema importante che non può essere evitato.