Migliaia in piazza a Sofia e in altre importanti città bulgare contro l’adozione dell’euro. I manifestanti chiedono un referendum nazionale sulla questione.
Migliaia di persone si sono radunate a Sofia per criticare l’adozione dell’euro, promuovendo il lev come simbolo di indipendenza economica. La Bulgaria abbandonerà la moneta nazionale, il lev, per l’euro a partire dal 1° gennaio 2026.
I manifestanti accusano il governo di aver preso la decisione senza consultare la popolazione e definiscono l’UE una “cleptocrazia”. Appoggiano la proposta del presidente bulgaro Rumen Radev di un referendum sull’adozione dell’euro, che sembra improbabile venga approvato.
Tra le principali preoccupazioni dei manifestanti vi sono il timore di un forte aumento del costo della vita dopo l’esperienza della Croazia, che ha adottato l’euro nel 2023, e la perdita di sovranità economicaNel 2023, il partito Vazrazhdane ha raccolto circa 600.000 firme per un referendum sull’adozione dell’euro, ma il Parlamento lo ha respinto con 98 voti contrari, 46 astensioni e 68 favorevoli. Questo rifiuto ha alimentato la rabbia popolare, culminata nelle proteste.
Vazrazhdane, anti-UE, anti-NATO, ha raccolto il 13% dei consensi alle ultime elezioni e fa leva principalmente sul malcontento economico e sull’euroscetticismo.
