A LOS ANGELES SCOPPIANO LE PROTESTE CONTRO LE OPERAZIONI DELL’ICE

DiRedazione

8 Giugno 2025
Tra venerdì e sabato sono scoppiati disordini a Compton e Paramount, quartieri a maggioranza latina, in risposta alle operazioni dell’ICE. Segnalati vari episodi di violenza e saccheggi. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di gomma. La protesta appare al momento limitata, ma è diventata immediatamente l’occasione per un feroce scontro tra governo federale e autorità californiane.
I manifestanti bloccano la strada durante una protesta contro l’ICE e i raid dell’immigrazione a Paramount.
 (Myung J. Chun / Los Angeles Times)

Nelle ultime ore, a Los Angeles si sono verificate proteste in risposta alle operazioni condotte dall’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement) per l’arresto di migranti irregolari. Nella giornata di venerdì 6 giugno 2025 l’ICE ha effettuato almeno tre operazioni in diversi punti della città, tra cui un negozio di abbigliamento nel Fashion District e un magazzino di articoli per la casa. Queste azioni hanno portato all’arresto di circa 45 persone, accusate di non avere i permessi necessari per risiedere negli Stati Uniti.

A seguito di questi arresti, sono scoppiate proteste con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Alcuni ritengono che la scintilla sia stata la detenzione da parte degli ufficiali dell’immigrazione del famoso TikToker Khaby Lame, cittadino italiano di origini senegalesi. I manifestanti, circa 300 secondo i media locali, hanno reagito lanciando oggetti come uova, pietre e bottiglie di vetro contro gli agenti, che hanno risposto con gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di gomma. Le dimostrazioni si sono concentrate in particolare fuori da un centro di detenzione, dove si presume siano stati portati alcuni degli arrestati. Gli slogan gridati includevano “Fuori l’ICE da Los Angeles!” e “Liberateli, lasciateli restare!”. I dimostranti hanno preso d’assalto negozi e ristoranti e appiccato incendi.

Scontro tra governo federale e autorità californiane

I disordini sono diventati immediatamente la scintilla per uno scontro politico tra governo federale e autorità californiane. Mentre il governo federale ha ordinato il dispiegamento di almeno 2.000 truppe della Guardia Nazionale in base all’autorità del Title 10, per un periodo di 60 giorni o a discrezione del Segretario della Difesa, al fine di “ripristinare la legge e l’ordine” e contrastare quella che ha definito “illegalità” nella città, la sindaca di Los Angeles Karen Bass, il governatore della California Gavin Newsom e il Dipartimento della Polizia di Los Angeles hanno tentato di minimizzare la portata dei disordini, definendoli “per lo più pacifici”.

Il presidente Trump, in un post su Truth Social, ha criticato il governatore della California Gavin Newsom e la sindaca di Los Angeles Karen Bass, accusandoli di incapacità di gestire la situazione, e ha definito i manifestanti “rivoltosi e saccheggiatori”

Donald J. Trump, Truth Social

Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha dichiarato che, se la violenza dovesse continuare, potrebbero essere mobilitati anche i Marines di stanza a Camp Pendleton, che sono in stato di massima allerta.

Il “border czar” Tom Homan ha confermato l’intenzione di inviare la Guardia Nazionale per supportare le operazioni dell’ICE, sottolineando una linea dura contro le proteste. Funzionari federali, tra cui il vice capo di gabinetto Stephen Miller e il vice presidente JD Vance, hanno descritto le proteste come una “insurrezione violenta” e hanno chiesto ai leader democratici di moderare la loro retorica contro l’ICE, accusata di alimentare gli scontri. Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha riportato che le operazioni dell’ICE a Los Angeles hanno portato all’arresto di 118 migranti nella settimana, di cui 44 il 6 giugno, inclusi cinque membri di gang e persone con precedenti penali.

Per contro, la sindaca di Los Angeles, Karen Bass, con un tweet su X nella giornata di ieri ha duramente criticato le operazioni dell’ICE, che a suo giudizio “seminano terrore nelle comunità” e minano la sicurezza della città, in pratica responsabilizzando l’ICE per gli scontri. Dopo aver ricevuto molte critiche, in un successivo tweet ha cercato di mettere una pezza, affermando di essere “in contatto diretto con le autorità di Washington” e di lavorare “a stretto contatto con le forze dell’ordine”. Ha inoltre dichiarato che “la violenza e la distruzione sono inaccettabili e i responsabili saranno ritenuti responsabili”.

Il governatore della California Gavin Newsom, attraverso una serie di tweet su X nella giornata del 7 e 8 giugno, ha criticato duramente le azioni del governo federale. Ha definito i raid dell’ICE “sconsiderati” e “crudeli” e sottolineato che l’invio di 2.000 soldati della Guardia Nazionale da parte del governo federale non è motivato da una carenza di forze dell’ordine, ma dalla volontà di creare “spettacolo”.

Newsom ha esortato la popolazione a non cedere alla violenza e a esprimersi in modo pacifico, per non alimentare ulteriori tensioni. Inoltre, ha annunciato che lo Stato della California sta dispiegando risorse aggiuntive per contrastare le operazioni federali caotiche, mantenendo l’impegno a proteggere le comunità colpite.

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