
Larry C. Johnson, sonar21.com, 28 giugno 2025 — Traduzione a cura di Old Hunter
Ho ricevuto un paio di messaggi molto perspicaci da due lettori: uno è un convertito all’Islam e l’altro è uno studioso che attualmente vive in Asia. Entrambi mi hanno scritto per contestare la mia opinione secondo cui l’Iran avrebbe respinto un patto di mutua difesa con la Russia perché i moderati in Iran speravano ancora di ingraziarsi gli Stati Uniti. Dopo aver letto le loro spiegazioni ponderate e dettagliate, credo che offrano una prospettiva degna di considerazione.
Dalla fondazione della Repubblica Islamica dell’Iran nel 1979, l’Iran non ha mai invaso un altro Paese. Tuttavia, l’Iran è stato invaso dall’Iraq con il pieno incoraggiamento e sostegno degli Stati Uniti. Ciò che la maggior parte degli americani ignora è che Israele stava aiutando l’Iran a combattere contro l’Iraq. Israele iniziò a fornire armi all’Iran all’inizio del 1980, poco dopo lo scoppio della guerra Iran-Iraq. La prima vendita documentata fu quella di pneumatici per il caccia F-4 Phantom, avvenuta dopo che l’Iran, non riuscendo ad ottenere equipaggiamento militare dagli Stati Uniti, si rivolse a Israele attraverso canali secondari.
Nel 1981 iniziarono vendite di armi consistenti e su larga scala, tra cui il trasferimento di ingenti equipaggiamenti militari come cannoni anticarro, proiettili di artiglieria, pezzi di ricambio per carri armati e aerei e missili TOW nell’ambito della cosiddetta Operazione Seashell. Queste vendite continuarono per tutti i primi anni ’80, con Israele che divenne uno dei principali fornitori di armi all’Iran durante il conflitto. Il conflitto si concluse ingloriosamente con la debacle Iran-Contras .
L’Iran ha sofferto in modo significativo a causa della guerra Iran-Iraq sostenuta dagli Stati Uniti. La maggior parte delle fonti accademiche e storiche attendibili stimano che siano morti tra 500.000 e 750.000 iraniani, ma le cifre ufficiali iraniane sono considerevolmente inferiori, generalmente comprese tra 155.000 e 183.000 per le vittime militari dirette, con alcuni studi che contano fino a 183.000-184.000 vittime documentate. E gli americani si chiedono perché gli iraniani debbano gridare ” Morte all’America” .
Permettetemi quindi di presentarvi l’illuminante saggio del mio nuovo amico: è un nativo americano convertitosi all’Islam. Non gli ho chiesto il permesso di pubblicarlo, motivo per cui non lo nomino. Tuttavia, ciò che ha scritto è molto avvincente e voglio condividerlo con voi.
* ° * * *
IL SAGGIO DI UN NATIVO AMERICANO CONVERTITO ALL’ISLAM
La risposta militare dell’Iran a Israele è stata regolata dai seguenti vincoli teologici:
- ai militari iraniani NON è permesso, secondo la legge islamica, di effettuare attacchi preventivi,
- NON è permesso, secondo la legge islamica, di continuare a combattere ogni volta che il nemico desiderava interrompere i combattimenti, e
- è permesso combattere SOLO battaglie difensive… le guerre di aggressione sono proibite secondo la legge islamica. Aggiungo anche che
- è VIETATO fare del male a uomini, donne e bambini innocenti in tempo di guerra e che si deve agire con rigore!
Sebbene abbia menzionato queste verità, sono stato negligente nel presentare le prove corrispondenti alle mie affermazioni e, se Dio vuole, questa breve e-mail vi porrà rimedio. Ora, vorrei iniziare questa e-mail menzionando un versetto del Sacro Corano che dice:
“In verità coloro che credono, e coloro che sono Giudei, Cristiani e Sabei, chiunque creda in Allah e nell’Ultimo Giorno e compia il bene, avranno la ricompensa presso il loro Signore e non avranno nulla da temere né saranno afflitti” [Corano 2:62]
Ho citato questo versetto perché confuta la falsa idea, avanzata da Benjamin Netanyahu e altri, che gli iraniani, e/o qualsiasi altro musulmano, siano antisemiti. Si tratta ovviamente di un’idea assurda. La questione tra Iran e Israele ha poco a che fare con la contrapposizione tra Islam ed Ebraismo, ma piuttosto con l’oppressione e l’opposizione ad essa. È menzionato nella Sacra Bibbia:
«Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova». [Isaia 1:17]
E Gesù – pace su di lui – disse:
“…mi ha mandato per annunziare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi”. [Luca 4:18]
Sulla base di quanto ho appena citato, oltre al buon senso, è dovere non solo dei musulmani, ma anche dei cristiani, opporsi all’oppressione, indipendentemente da chi sia l’oppressore, e aiutare gli oppressi, indipendentemente da chi siano. Inoltre, non credo sia necessario sottolineare il fatto che gli “sciiti” iraniani e yemeniti siano le uniche nazioni musulmane che aiutano i loro fratelli e sorelle “sunniti”, ovvero i palestinesi.
La domanda potrebbe essere: dove sono le altre nazioni “sunnite”? Inoltre, il versetto del Sacro Corano sopra riportato esemplifica la “vera” visione che l’Islam ha delle altre religioni divine. Non credo di dover spiegare il versetto, né ci sono problemi con il suo contesto; è chiarissimo come l’Islam consideri il Cristianesimo e l’Ebraismo, e NON lo fa con ostilità. In ogni caso, prima di continuare, se Dio vuole, vorrei brevemente precisare che NON sono iraniano… sono americano… anzi, sono nativo americano. Mio nonno materno era Cherokee purosangue, e mia nonna materna era un incrocio Cherokee/caucasico, proveniente dalla zona del Nord Carolina/Tennessee. Da parte paterna, i miei nonni erano afroamericani con una forte dose di Cherokee, anch’essi provenienti dalla zona dell’Alabama. Sebbene mia madre sia nata nella Carolina del Nord, io sono nato e cresciuto nella parte settentrionale dello stato di New York, in una cittadina di periferia chiamata Spring Valley, nella contea di Rockland, a circa 25 minuti da New York City.
Detto questo, a causa dei miei lineamenti e del mio cambio di nome nel 2005, per non parlare del fatto che sono facilmente identificabile come musulmano per le mie scelte di abbigliamento, molti mi considerano uno straniero. Ho abbracciato l’Islam nel 1999 e inizialmente ho fatto parte della setta salafita radicale dell’Islam, fino a quando mi sono convertito allo sciismo nel 2005. Finora, non ho avuto il privilegio, né l’onore, di studiare all’estero a Qom, in Iran, o a Najaf, in Iraq, ma per grazia di Dio ho trascorso del tempo in un seminario qui negli Stati Uniti e ho avuto anche l’onore di essere seguito personalmente da diversi rinomati studiosi di medio livello, alcuni dei quali erano, e sono tuttora, insegnanti a Qom e a Najaf.
Innanzitutto, vorrei soffermarmi brevemente sul concetto di Wilayatul-Faqih e sul ruolo della Guida Suprema. Checché ne dicano gli “incompetenti istruiti”, il ruolo dell’Ayatollah Khamenei è semplice… il suo compito è garantire che qualsiasi cosa faccia il governo iraniano, sia interna che estera… in tempo di pace o di guerra… non contraddica o possa minare, in alcun modo, la morale e i codici etici islamici. Questo è il motivo per cui l’esercito iraniano è stato considerato debole, ed è il motivo per cui alcune leggi, ecc., richiedono così tanto tempo per essere approvate, perché devono rispettare il codice etico islamico. Ovviamente, la stragrande maggioranza degli iraniani non è molto religiosa, per usare un eufemismo, e preferirebbe uno standard più occidentale. In parole povere, l’esercito iraniano deve “giocare pulito”, mentre i suoi avversari sono noti per imbrogliare! Tutto ciò che gli iraniani fanno, o non fanno, ha un precedente preciso nella storia islamica, all’insaputa del mondo occidentale. Le ho detto che agli iraniani non è permesso continuare a combattere quando i loro avversari si sono fermati, anche se sono prossimi alla vittoria. È scritto nel Sacro Corano:
“Combattete sulla via di Allah coloro che vi combattono, ma non eccedete; Allah non ama coloro che eccederanno” [Corano 2:190]
Questo versetto chiarisce anche che le rappresaglie devono essere proporzionate, e far saltare in aria un isolato per uccidere una persona è certamente inaccettabile e proibito! Per non parlare del fatto che condanna implicitamente gli attacchi preventivi. E c’è un precedente chiaro e semplice per questo. Una persona non può essere punita per qualcosa che non ha ancora fatto!
“Combatteteli finché non ci sia più oppressione… ma se cessano, allora che non ci siano ostilità se non contro gli oppressori.” [Corano 2:193]
Questo versetto in particolare chiarisce che, quando il nemico smette di combattere, anche voi dovete smettere di combattere. Inoltre, il Santo Profeta Muhammad (S) comandò esplicitamente ai suoi seguaci di NON danneggiare MAI uomini, donne e bambini innocenti durante la guerra. Per questo motivo, l’esercito iraniano è diligente nel cercare di limitare le vittime, concentrandosi su obiettivi militari e infrastrutturali. Gli iraniani, sebbene odiati dall’Occidente, stanno dimostrando onore sul campo di battaglia. Il detto “tutto è lecito in amore e in guerra” è un’affermazione errata nei confronti degli iraniani (musulmani). Esistono regole d’ingaggio, non solo militari, ma anche etiche e morali. Il Santo Profeta Muhammad (S) disse:
“L’uomo forte non è colui che riesce a conquistare il popolo, l’uomo forte è colui che riesce a conquistare sé stesso!”
Signor Johnson, questo è il mese di Muharram, un mese molto importante nella storia islamica per i musulmani sciiti e, per farla breve, al nipote del profeta Maometto, l’Imam Husayn (A), fu negata l’acqua per tre giorni nel deserto infuocato! Un musulmano non potrebbe MAI negare l’acqua a nessuno, o interromperne il flusso, a prescindere dal fatto che si tratti di un nemico acerrimo… sarebbe orribile. Il motivo per cui le dico questo è perché questa è una realtà nascosta ai media mainstream… che considerano i tratti onorevoli come debolezza e la morale e l’etica più elevate come stupidità. Un paese considerato “debole” perché cerca di bilanciare la guerra moderna con un livello più elevato di morale ed etica. Un paese considerato nemico perché si oppone all’oppressione. E anche se continuo a fare riferimento agli iraniani, questi sono valori morali ed etici “islamici” che TUTTI i musulmani dovrebbero rispettare. Inoltre, anche per quanto riguarda Russia, Cina e le loro relazioni con l’Iran, esiste un precedente nella morale e nell’etica islamica. Il Santo Profeta Muhammad (S) ha detto:
“I tuoi amici sono tre (3), e i tuoi nemici sono tre (3): il tuo amico è il tuo amico, l’amico del tuo amico è il tuo amico, e il nemico del tuo nemico è il tuo amico. Allo stesso modo, il tuo nemico è il tuo nemico, l’amico del tuo nemico è il tuo nemico, e il nemico del tuo amico è il tuo nemico.”
È molto vantaggioso per lei, per me e per tutti, che lei aggiunga al suo arsenale di informazioni una maggiore comprensione del pensiero islamico, soprattutto qui in America, dove l’islamofobia sta crescendo rapidamente e dilagando. A proposito, Bibi Netanyahu una volta ha affermato che vorrebbe seguire il “modello libico” nei rapporti con l’Iran. Forse lo ha sentito dire. Vorrei chiederle questo: è corretto affermare, o sono completamente fuori di testa, che il “modello” tra virgolette adottato dagli israeliani nell’oppressione sistematica dei palestinesi si basi sul “modello nativo americano” che è stato utilizzato per trattare con i miei antenati, ovvero i nativi americani?
Dal mio punto di vista, le operazioni sono identiche! Gli israeliani ricevettero un modesto appezzamento di terra in Palestina e alla fine si impossessarono dell’intero stato, trasferendo i palestinesi in una piccola area recintata, ovvero Gaza. Allo stesso modo, i coloni acquisirono un modesto appezzamento di terra dai nativi americani e alla fine si impossessarono dell’intero stato, trasferendo gli indiani in una piccola area recintata, ovvero le riserve. Mentre i palestinesi venivano oppressi e respinti, e continuano a combattere ancora oggi, gli indiani furono resi compiacenti dall’alcol e dal gioco d’azzardo. Se ciò che dico è effettivamente vero, e c’è una connessione certa, allora sarebbe più comprensibile il motivo per cui molti americani chiudono un occhio sulla difficile situazione dei palestinesi… perché se la condannano, allora dovranno condannare ciò che hanno fatto ai nativi americani qui.
In ogni caso, spero che almeno una cosa che ho menzionato le abbia offerto una migliore comprensione personale del processo di pensiero iraniano (islamico), che troverà riscontro nel suo pubblico. Alcune delle cose che ho menzionato sono state notate, ma non spiegate come le ho spiegate, e alcune di quelle che ho menzionato diventeranno chiare più avanti. Per quanto riguarda il popolo iraniano, è generalmente molto patriottico, ma la gente che nutre un profondo interesse per l’Islam, e per la Repubblica Islamica in generale, si sta lentamente dissolvendo, mi vergogno a dirlo.
Spero che, una volta messo da parte tutto lo spionaggio, tutti gli aspetti militari, tutte le questioni nucleari, tutto il riallineamento delle alleanze, si possa vedere una nazione che non era determinata a dominare il mondo… una nazione che non cercava di controllare le risorse preziose di altri paesi, né di violentarli, saccheggiarli e depredarli… solo una nazione, forse l’ultima nazione, che semplicemente credeva in qualcosa e cercava diligentemente di mantenerla viva… ovvero di essere consapevole di Dio. Solo per la cronaca, tutti i gruppi terroristici erano/sono “sunniti”, e molti sono stati sostenuti e addestrati dagli Stati Uniti. Hezbollah, Hamas e Ansarullah cercavano solo di difendere i palestinesi. Immaginate un’anziana signora che viene aggredita e, quando uno sconosciuto viene in suo soccorso, viene considerato il “cattivo” e definito terrorista! In che mondo viviamo! Grazie ancora, signor Johnson, per avermi concesso questo onore. Che Dio continui a illuminarla e a usarla come strumento per illuminare gli altri! Apprezzo tutto quello che fa… si prenda cura di sé.