ECCO COME L’EUROPA REAGISCE AL VERTICE IN ALASKA

DiOld Hunter

16 Agosto 2025
Ecco la reazione dell’Europa occidentale al vertice tra Stati Uniti e Russia: non piace a nessuno dei “grandi”

Péter Fehér, weapons.substack.com, 16 agosto 2025   —   Traduzione a cura di Old Hunter

Regno Unito: il primo ministro Keir Starmer ha accolto con favore il fatto che Trump si sia seduto al tavolo delle trattative con Putin, ma ha dichiarato: “La pace deve essere giusta; non può essere raggiunta passando sopra la testa dell’Ucraina”. Ha sottolineato che Londra continuerà a sostenere le sanzioni contro la Russia e a fornire assistenza militare a Kiev. Il ministro degli Esteri David Lammy ha sottolineato che qualsiasi accordo ha senso solo con la partecipazione dell’Ucraina e che si vuole coordinare con l’UE per garantire garanzie di sicurezza all’Ucraina.

Germania: il cancelliere Friedrich Merz ha sottolineato che la Germania, insieme agli Stati Uniti, potrebbe far parte di un “sistema di garanzia di sicurezza riguardante l’Ucraina”, ma non accetterà alcuna soluzione decisa senza Kiev. L’ex ministro degli Esteri dei Verdi Annalena Baerbock ha criticato il fatto che non sia stato raggiunto alcun accordo di cessate il fuoco, sottolineando che “la guerra di Putin non si fermerà con le parole; solo la forza e l’unità possono fermarla”.

Italia: la premier Giorgia Meloni ha valutato il vertice con “cauto ottimismo”, ma ha chiarito che “senza l’Ucraina non c’è pace”. Meloni ha nuovamente invitato Mosca a ritirare le sue truppe dal territorio ucraino. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sollecitato un aumento della pressione diplomatica, esprimendo soddisfazione per il fatto che a Washington si stia preparando un altro round di negoziati.

Spagna: il primo ministro Pedro Sánchez e il Ministero degli Affari Esteri hanno sottolineato che “qualsiasi accordo di pace deve rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina”. La Spagna rappresenta la posizione comune dell’UE: le sanzioni vengono mantenute e all’Ucraina viene fornito supporto militare e umanitario.

I principali paesi dell’Europa occidentale non sembrano aver modificato in modo significativo la loro posizione comune precedentemente coordinata. Ogni dichiarazione sottolinea che i negoziati non possono continuare senza l’Ucraina. Valutano positivamente il dialogo tra Washington e Mosca, ma con forte pessimismo riguardo alle intenzioni di Putin. Tutti i paesi sopra menzionati concordano sulla necessità che l’Ucraina continui a ricevere sostegno militare, economico e politico, pur essendo pronti a impegnarsi nel processo diplomatico in corso.

Allo stesso tempo, in queste dichiarazioni si percepisce anche un tono di risentimento per il fatto che gli Stati europei non siano stati invitati al vertice. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha informato i leader europei e Volodymyr Zelensky del vertice in Alaska. I leader dell’UE hanno accolto con favore gli sforzi di Trump per fermare lo spargimento di sangue in Ucraina e raggiungere una pace giusta e duratura. Hanno sollecitato la prosecuzione dei negoziati con il presidente ucraino Zelensky.

Inoltre, l’UE è pronta a sostenere l’organizzazione di un vertice trilaterale Trump-Zelensky (con la partecipazione dei leader europei).

I leader dell’UE hanno sottolineato con fermezza che solo l’Ucraina ha il diritto di decidere sulle proprie questioni territoriali. I confini internazionali non devono essere modificati con la forza. Hanno sottolineato l’importanza di garantire la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Hanno accolto con favore la dichiarazione di Trump secondo cui gli Stati Uniti sono pronti a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina. La cosiddetta Coalizione – con la partecipazione di Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Friedrich Merz, Keir Starmer, Alexander Stubb, Donald Tusk e António Costa – ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare attivamente al processo successivo. I leader hanno ribadito il loro impegno a mantenere la pressione sulla Russia. Le sanzioni e le altre misure saranno rafforzate fino al raggiungimento di una pace giusta e duratura in Ucraina.

Peter G. Feher scrive per Magyar Hírlap (Gazzetta Ungherese). I suoi attuali incarichi riguardano l’Europa centrale, il gruppo V4, i Balcani, l’Ucraina e la Turchia.

 

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