Più le cose cambiano, più restano le stesse

Warwick Powell, warwickpowell.substack.com, 16 agosto 2025 — Traduzione a cura di Old Hunter
Vladimir Putin e Donald Trump sono ora tornati nelle rispettive capitali.
In mezzo alla raffica di commenti e ai fiumi di giudizi su “vincitori” e “perdenti”, vorrei collocare l’evento in un contesto un po’ più ampio.
Nel 2021, gli Stati Uniti ospitarono i cinesi ad Anchorage, in Alaska. Gli americani, guidati da Antony Blinken, approfittarono del vantaggio nel campo di casa per rimproverare i cinesi in trasferta su questo e quello. Quello che ottennero fu una raffica di responsi, inaspettatamente, con interessi composti.
Il capo della delegazione cinese, Yang Jiechi (foto di copertina), ha scaricato le accuse. Se gli Stati Uniti pensavano di potersi comportare come se la loro posizione di supremazia fosse intatta, questo errore di calcolo è stato smantellato in 15 minuti.
Il primato americano era finito, se mai ci fossero stati dubbi in proposito.
Ora, circa quattro anni dopo, l’ultimo incontro in Alaska è arrivato e si è concluso. Questa volta non ha coinvolto i cinesi e l’amministrazione Biden è ormai un ricordo del passato.
Torniamo agli eventi delle ultime 24 ore… come possiamo interpretarli? Non la spettacolarità dei colori dei tappeti, o del sorvolo [degli F35 assieme al B2], o le distrazioni dell’accoglienza offerta ai giornalisti in visita. Ma la profondità dell’evento. Dopotutto, pochi negherebbero l’importanza del summit.
Il mio punto di partenza è tornare ad alcune riflessioni sulla prima telefonata tra Trump e Putin, avvenuta a metà febbraio 2025. Più o meno sei mesi fa. Il mio saggio sull’epoca è disponibile qui: https://warwickpowell.substack.com/p/muddling-our-way-to-indivisible-security

Le reazioni alla telefonata del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con il suo omologo russo Vladimir Putin, e le dichiarazioni del Segretario alla Difesa statunitense Peter Hegseth in merito alle prospettive americane sullo stato della guerra in Ucraina e sulla sua risoluzione, sono state ampiamente prevedibili. Alcuni sono implacabilmente inorriditi e contrari, al punto da sentirsi traditi… Continua qui: https://warwickpowell.substack.com/p/muddling-our-way-to-indivisible-security
Con Anchorage alle spalle, e riflettendo sulla situazione di sei mesi fa, mi chiedo cosa sia cambiato. Non molto, e molto.
Non molto: Zelensky e i suoi sostenitori del Regno Unito e della NATO rimangono implacabili come allora. Di tanto in tanto, sembrano esserci delle piccole “crepe”, ma vengono rapidamente riparate e la stessa posizione viene avanzata. Per quanto riguarda gli Stati Uniti e Trump, il dilemma rimane immutato: come liberare gli Stati Uniti dalla debacle in Ucraina, far sì che altri siano ritenuti responsabili del fallimento e andare avanti. Leggete il mio ultimo paragrafo nel saggio di febbraio per vedere quanto poco sia cambiata la struttura delle cose dal punto di vista dell’Occidente.
Molto: nel 2021, la Russia ha proposto due accordi: uno con la NATO, l’altro un trattato con gli Stati Uniti. I link a questi accordi sono nel saggio linkato più sopra. All’epoca furono respinti senza pensarci due volte; forse non furono nemmeno sfiorati. Il vertice Putin-Biden fallì miseramente. Tutti i colloqui si conclusero. Ora, i colloqui diretti sono ripresi. Sul campo di battaglia, dove le cose saranno decise se non potranno essere risolte al tavolo, la Russia continua la sua guerra di logoramento. E sta vincendo.
I successi sul campo di battaglia e le traiettorie della Russia sono chiaramente insufficienti per forzare seriamente la mano alla NATO, che continua a parlare con durezza e a combattere, sebbene questo stia chiaramente influenzando i calcoli americani. Di conseguenza, la guerra continuerà finché le circostanze sul campo non costringeranno la NATO e l’Ucraina a riconsiderare la propria posizione.
Gli obiettivi della Russia sono chiari: una nuova architettura di sicurezza per l’Europa, in linea con gli obiettivi tattici di Putin, articolati nel giugno 2024, e con gli obiettivi strategici contenuti nei due documenti del dicembre 2021. Questo è il vero motivo per cui Stati Uniti e NATO si oppongono a ogni passo del percorso. Un cambiamento formale dell’architettura di sicurezza è la concretizzazione della sconfitta strategica dell’Occidente in Europa occidentale.
Mentre l’Occidente si oppone a una concessione de jure, per gran parte del resto del mondo la realtà de facto è che la nave multipolare è salpata e non si può tornare all’era del primato americano e dell’egemonia occidentale.

L’ultima volta che gli Stati Uniti hanno ospitato colloqui bilaterali ad Anchorage, la delegazione cinese ha rimproverato duramente gli americani dopo che Blinken aveva impartito loro lezioni su tutto. Questo ha segnato – se mai ci fossero stati dubbi – l’inizio della fine dell’egemonia americana; l’ultimo incontro tra Trump e Putin ha semplicemente riaffermato la traiettoria multipolare.