Fonte: RealClearPolling

L’ultima tornata di sondaggi nei battleground states fa sorridere il candidato repubblicano: in questa settimana, infatti, è risultato avanti in tutti gli Stati contesi tranne il Wisconsin, dove è appaiato. E la situazione è ancora più rosea per Trump una volta che si consideri come funziona la media sondaggi, la quale tiene conto di tutti quelli effettuati. È chiaro che rilevazioni compiute ad agosto sull’onda della candidatura della Harris, per lei lusinghiere, hanno poco senso oggi. Eppure, condizionano la media, anche notevolmente.
Ancora, vi sono istituti come Bloomberg che tendono a dare un vantaggio ai democratici molto netto e anche questo condiziona la media: ad esempio, in Pennsylvania il +5 per Harris del sondaggio Bloomberg del 25 settembre va a neutralizzare i quattro sondaggi (Wall Street Journal, InsiderADV, Emerson e TIPP) effettuati nei giorni scorsi, che danno tutti Trump avanti con un margine tra uno e due punti.

È evidente come in uno Stato vinto da Biden per mezzo punto nel 2020, in una campagna elettorale così serrata come questa sia poco credibile che uno dei due contendenti possa avere cinque punti di vantaggio, eppure la media sondaggi ne tiene conto.
In conclusione, il vantaggio di Trump negli Stati chiave ci sembra essere più solido di quanto appaia dalla media dei sondaggi.
