Quella che segue è la breve parte gratuita – ma bastevole per una idea della situazione pur sempre in fieri – di un’analisi di Simplicius sull’attuale gravissima e inaspettata crisi siriana, che affronta questioni chiave sul come e perché si è verificata, chi ne sia responsabile e quali possano essere le prospettive per il futuro. Sono state escluse dal testo tutte le immagini e i video non indispensabili alla sua comprensione e invitiamo il lettore interessato a rivolgersi in tal caso all’articolo originario in lingua inglese.

di Simplicius sul suo sito substack.com del 6 dicembre – Traduzione a cura di Old Hunter
Il crollo delle linee dell’esercito arabo siriano la scorsa settimana ha scioccato gli osservatori, compreso il sottoscritto. Pochi si aspettavano che un’offensiva lampo riuscisse conquistare così tanti villaggi a ovest di Aleppo, per non parlare di tutta Aleppo stessa; e ora è caduta anche Hama, che è rimasta inconquistata anche nei momenti più bui della “guerra civile siriana”.
Per contestualizzare, ecco la mappa di controllo del 2015 che mostra la Siria sull’orlo del baratro, appena prima dell’intervento della Russia nel settembre 2015:

Come si può vedere chiaramente, la situazione era molto più disperata, con persino parti di Damasco cadute, ma in qualche modo Hama era rimasta in piedi. Oggi è caduta rapidamente senza nemmeno combattere.
Gli analisti […] indicano Homs come l’ultimo baluardo critico, ed è vero: altri esperti con legami con la regione, come Elijah Magnier, sostengono che Homs è stata designata come principale linea di difesa.
L’estensione delle “linee difensive” del SAA ad Hama :


Traduzione:
Ragazzi, non scrivete teorie cospirative idiote. Né la Russia, né l’Iraq, né l’Iran hanno “tradito” nessuno o qualcosa. L’esercito siriano avrebbe dovuto alzarsi e combattere. E questo non sta accadendo. Iran, Iraq e Russia possono aiutare l’esercito siriano, ma non possono combattere per conto della Siria. Finora, solo le forze speciali siriane e la 25a divisione stanno combattendo intorno e ad Hama. Il resto dell’esercito si è mosso per “ridistribuirsi”. Ora Homs è la chiave che disegnerà la mappa della futura Siria. Elijah J. Magnier @ejmalrai
Ci sono molte domande urgenti: come è potuto accadere che lo SAA [l’esercito siriano] sia stato colto così impreparato? Chi ne è colpevole? E c’è qualche possibilità di recuperare il territorio perduto, o è praticamente finita?
Joulani fa pulizia
Come prima cosa, l’attacco di HTS e dei vari gruppi “ribelli” è stato ben organizzato e chiaramente pianificato per un lungo periodo di tempo: due anni, secondo un resoconto, che “casualmente” coincide con il blocco della Russia in Ucraina all’inizio del 2022. Lo hanno ammesso loro stessi dopo aver catturato Aleppo, in un’intervista in cui spiegavano da quanto tempo avevano pianificato ogni dettaglio della conquista di Aleppo. La naturale reazione istintiva è che un grande fallimento dell’intelligence da parte di Russia, Siria e Iran abbia permesso che inavvertitamente questo accadesse. Ma bisogna dire che diversi rapporti risalenti a ottobre sembravano indicare che HTS e soci stessero pianificando un attacco di questo tipo.

L’elemento successivo è che, nonostante sia ovviamente un incorreggibile terrorista, il leader dell’HTS Al-Joulani è un leader intelligente, astuto e influente che non solo ha consolidato il suo potere, ma che negli ultimi anni si è impegnato nel creare delle coalizioni. Sotto la sua guida, l’HTS ha tentato di prendere le distanze dal movimento “jihadista” di cui faceva parte e di trasformarsi in una nuova forma più ampia di “nazionalismo” che cerca di vincere con il “miele” ciò che non può essere vinto con l’aceto. In questa sede utilizzo a malincuore Charles Lister come fonte, ma ha scritto un’efficace spiegazione della recente evoluzione dell’HTS sotto Joulani. Questo ha provocato la recente ondata di articoli del mainstream che tentano di insabbiare il passato di Joulani e del suo movimento:

C’è del vero in quanto detto sopra, ma ciò non implica che gli sforzi siano stati genuini. È evidente che Joulani ha ricevuto il sostegno di interessi potenti per, essenzialmente, deporre Assad e diventare il nuovo Emiro della Siria, ma uno che sia gradito e in grado di essere riconfezionato per il pubblico occidentale. Ciò significa che la sua immagine ha dovuto subire un importante rebranding, che è quanto sta accadendo proprio ora. Le notizie secondo cui improvvisamente avrebbe mostrato un lato più morbido, corteggiando cristiani, alawiti e simili (si vocifera che avrebbe addirittura nominato un vescovo cristiano come governatore di Aleppo), in particolare nella nuovamente conquistata Aleppo, sono vere fino a un certo punto, ma è ovviamente uno stratagemma per ottenere un più ampio sostegno internazionale e presentarsi come una figura di leadership legittima, mentre si nasconde il suo passato salafita radicale sotto il tappeto.
Nell’articolo precedente, Magnier scrive:
È interessante notare che le forze ideologiche che guidano l’offensiva hanno cambiato tattica. A differenza della brutalità diffusa e dell’uso sistematico di coltelli e massacri che hanno caratterizzato le loro azioni negli anni precedenti, questi gruppi ora fanno leva su negoziati per ottenere benefici rapidi e strategici. Il loro obiettivo è controllare il territorio facilitando il ritiro delle forze dell’esercito siriano senza combattimenti prolungati, un approccio pragmatico che gli consente di espandere la loro influenza con una resistenza minima. Questo cambiamento ha rapidamente ridisegnato la mappa del controllo, sollevando interrogativi pressanti sul futuro della Siria e del Levante. Come potrebbe evolvere la spartizione della Siria e quale ruolo giocheranno i vari attori, compreso Israele, nel plasmare questa nuova realtà geopolitica?
In breve: si possono vedere le tracce di una campagna ibrida molto ben sviluppata che abbraccia sia la sfera militare che quella politica e ideologica. Questo aspetto si è esteso fino a diventare una componente critica della cattura di Hama: secondo quanto riferito, l’HTS avrebbe fatto delle proposte agli ismailiti di Salamiyeh, una città sul vitale fianco orientale di Hama, affinché deponessero pacificamente le armi, permettendo l’accerchiamento di Hama:
Per contestualizzare: Salamiyeh è la città degli ismailiti nizariti, e il loro attuale leader ismailita è il principe Karim aga khan, un pakistano residente in Francia. La leadership dei rivoluzionari siriani si è rivolta a lui per chiedere al suo popolo a Salamiyeh di deporre le armi per evitare spargimenti di sangue, e lui ha accettato.
E quanto detto sopra è un tema comune: HTS, che è essenzialmente Al-Nusra e Al-Qaeda per discendenza diretta, è assistito obliquamente da varie forze esogene in ogni possibile direzione.
Per esempio:
- Israele ha effettuato attacchi aerei contro le “forze sostenute dall’Iran” a sostegno dell’HTS
- Gli aerei da guerra israeliani hanno respinto un aereo cargo iraniano di rifornimenti diretto a Damasco
- L’ISIS si è ora attivato e a sostegno ha attaccato anche a est di Hama, affermando di aver catturato Al-Kawm
- Rapporti non verificati hanno affermato che i curdi stanno facendo il doppio gioco ovunque, anche vicino a Deir Ez Zor, sostenendo di aver tentato di conquistare le posizioni SAA ma di essere stati respinti.
- Provocatori e cellule dormienti della “resistenza locale” si sono attivati nelle principali città, in particolare a Daraa, nel sud, tendendo imboscate o attaccando veicoli governativi, siti, ecc.
- La Turchia avrebbe assistito l’SNA e i vari gruppi ribelli del nord, non solo consentendo il libero passaggio attraverso il confine, ma, secondo alcuni resoconti, anche facendo fuoco di artiglieria.
- Gli Stati Uniti hanno attaccato le milizie irachene filo-iraniane dirette in Siria al valico di al-Bukamal, per non parlare degli obiettivi vicino a Deir Ez Zor
C’è un rapporto non verificato secondo cui Lloyd Austin avrebbe ora “negato” questi attacchi, ma i video di ieri mostrano gli A-10 americani volare bassi sulla regione di Deir Ez Zor:


US Central Command confirmed air support provided earlier to SDF forces in villages on the left bank of the Euphrates near Deir ez-Zor. During the air strikes, three MLRS, a tank (for some reason listed as a T-64, which Syria does not have), an armored personnel carrier and several mortars were destroyed. According to the command, the strikes were allegedly carried out after the American forces were fired upon with these weapons. Military Informant
Traduzione:
Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha confermato il supporto aereo fornito in precedenza alle forze SDF nei villaggi sulla riva sinistra dell’Eufrate, vicino a Deir ez-Zor. Durante gli attacchi aerei, tre MLRS, un carro armato [per qualche motivo elencato come T-64, che la Siria non ha], un veicolo blindato per il trasporto di truppe e diversi mortai sono stati distrutti. Secondo il comando, gli attacchi sarebbero stati effettuati dopo che le forze americane erano state colpite con queste armi. Informatore militare
In breve, la Siria è attaccata da ogni parte: da nord, da est, da sud e da ovest. Russia e Iran hanno ovviamente avuto le mani occupate sia in Ucraina che in Libano e non possono offrire tante risorse come in passato, almeno per il momento. Tuttavia, il conflitto è per molti versi esistenziale per entrambi; per la Russia, minaccia di mettere in pericolo il suo unico porto nelle acque calde del Mediterraneo.
Al momento in cui scrivo, diversi jet russi, tra cui un grande cargo militare Il-76, sarebbero atterrati a Hmeimim con voci di rinforzi. Anche l’Iran ha dichiarato ufficialmente che invierà un intero “dispiegamento” militare in Siria se richiesto. Altri resoconti non verificati affermano che l’Iran può inviare due brigate di combattimento. Le forze speciali di Hezbollah Al-Radwan, che si dice siano composte da 200 o più unità, si dice che stiano arrivando a Homs per l’ultima resistenza.
Debolezze della Sfera della Resistenza
Tornando alla diagnosi dei problemi. Molti stanno saltando alle conclusioni, attribuendo rabbiosamente la colpa a una parte o all’altra. “La Russia ha tradito i suoi alleati come al solito! La Russia avrebbe dovuto dare alla Siria le difese aeree adeguate per scongiurare gli attacchi israeliani che hanno indebolito l’SAA! La Russia non avrebbe dovuto fidarsi ingenuamente della Turchia per quanto riguarda gli accordi di Astana!” […]