Fonte: Berliner Zeitung
L’azienda statale Rosatom è l’unica azienda di importanza sistemica in Russia a non essere ancora stata sanzionata dall’UE, proprio come l’uranio russo. Gli Stati Uniti ne hanno vietato l’importazione nel maggio di quest’anno, ma non hanno imposto direttamente sanzioni a Rosatom: questa decisione finirebbe per mettere a dura prova anche le relazioni degli Stati Uniti con altri paesi come la Turchia. Quindi, non c’è nulla che impedisca a Mosca di rafforzare la sua influenza globale espandendo l’energia nucleare.
Secondo Boris Titov, inviato speciale del Cremlino per la cooperazione internazionale sulla sostenibilità, la Russia sta attualmente costruendo più di dieci centrali nucleari all’estero per soddisfare il crescente fabbisogno energetico guidato dall’intelligenza artificiale e dai mercati in via di sviluppo. Il suo Paese si aspetta una forte domanda di energia nucleare da parte dei paesi in via di sviluppo alla ricerca di fonti energetiche più pulite e da parte delle aziende tecnologiche che utilizzano l’intelligenza artificiale nei data center.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha previsto quest’anno che la capacità globale di energia nucleare aumenterà del 155% raggiungendo i 950 gigawatt entro il 2050. “Abbiamo bisogno di molta energia. Non saremo in grado di generare questa energia senza l’uso dell’energia nucleare”, ha spiegato Titov. “Sappiamo che è sicura. Non produce emissioni di gas serra ed è quindi molto pulita”.
Secondo l’Istituto norvegese per gli affari internazionali, il crescente portafoglio nucleare della Russia all’estero, che comprende la costruzione di reattori, la fornitura di carburante e altri servizi, si estende già a 54 paesi. Centrali nucleari citate vengono attualmente costruite in Cina, Egitto, Bangladesh, India, Iran e Turchia. In Ungheria, la centrale elettrica Paks 2 dovrebbe essere completata entro il 2030. La Russia garantisce il finanziamento con un prestito di oltre 3.600 miliardi di fiorini (circa undici miliardi di euro) ed è anche responsabile della consegna e del ritiro del combustibile radioattivo. Un’altra centrale nucleare con piccoli reattori modulari sarà costruita nei prossimi anni in Uzbekistan con l’aiuto russo; Nel 2023 la Russia ha firmato un accordo anche con il Burkina Faso. Il Paese è quindi coinvolto in oltre un terzo di tutti i nuovi reattori costruiti nel mondo, come riportato dal FT.

