LA RAPPRESAGLIA DELLA RUSSIA AGLI ATTACCHI STRATEGICI CON I DRONI DELL’UCRAINA PORRÀ DEFINITIVAMENTE FINE AL CONFLITTO?

DiOld Hunter

2 Giugno 2025

di Andrew Korybko sul suo substack.com     —     Traduzione a cura di Old Hunter

Questa notte sarà decisiva per il futuro del conflitto.

Domenica l’Ucraina ha effettuato attacchi strategici con droni contro diverse basi in tutta la Russia, note per ospitare elementi della sua triade nucleare. Questo è avvenuto un giorno prima del secondo round dei colloqui russo-ucraini recentemente ripresi a Istanbul e meno di una settimana dopo che Trump aveva avvertito Putin che “cose ​​brutte… DAVVERO BRUTTE” avrebbero potuto presto accadere alla Russia. Non si può quindi escludere che fosse a conoscenza della situazione e che abbia persino manifestato discretamente il suo consenso per “indurre la Russia alla pace”.

Certo, è anche possibile che stesse bluffando e che la CIA dell’era Biden abbia contribuito a orchestrare questo attacco in anticipo senza che lui ne fosse al corrente, in modo che l’Ucraina potesse sabotare i colloqui di pace se avesse avuto successo e poter fare poi pressione su Zelensky, oppure estorcere alla Russia le massime concessioni, ma le sue minacciose parole appaiono comunque negative. Qualunque sia la portata delle cognizioni di Trump, Putin potrebbe tornare a salire sulla scala dell’escalation inviando altri Oreshnik sull’Ucraina, il che potrebbe rischiare una rottura dei loro rapporti.

Considerando che Trump viene tenuto all’oscuro del conflitto dai suoi più stretti consiglieri (senza contare Witkoff), come dimostrato dal fatto che ha erroneamente descritto gli attacchi di ritorsione della Russia contro l’Ucraina della scorsa settimana come immotivati, potrebbe reagire allo stesso modo all’inevitabile ritorsione russa. Il suo alleato Lindsay Graham ha già predisposto una legge per imporre dazi del 500% su tutti gli acquirenti dell’energia russa, che Trump potrebbe approvare in risposta, e questo potrebbe accompagnarsi all’aumento degli aiuti in armi all’Ucraina in una pesante escalation.

Tutto dipende quindi dalla forma della ritorsione russa; dalla risposta degli Stati Uniti; e – se non verranno annullati di conseguenza – dall’esito dei colloqui di domani a Istanbul. Se le prime due fasi di questo scenario non sfuggiranno al controllo, tutto dipenderà dall’Ucraina se farà concessioni ai russi dopo la loro rappresaglia; se la Russia farà concessioni all’Ucraina dopo la risposta degli Stati Uniti alla ritorsione russa; o se i loro colloqui saranno ancora una volta inconcludenti. Il primo sarebbe di gran lunga l’esito migliore per la Russia.

La seconda ipotesi suggerirebbe che gli attacchi strategici con droni dell’Ucraina contro la triade nucleare russa e la risposta degli Stati Uniti alla loro rappresaglia abbiano spinto Putin a scendere a compromessi sui suoi obiettivi dichiarati. Questi sono il ritiro dell’Ucraina da tutte le regioni contese, la sua smilitarizzazione, la denazificazione e il ripristino della sua neutralità costituzionale. Congelare la Linea di Contatto (LOC), anche magari in cambio di un allentamento delle sanzioni statunitensi e di una partnership strategica incentrata sulle risorse, potrebbe diminuire il vantaggio strategico della Russia.

Non solo l’Ucraina potrebbe riarmarsi e riposizionarsi prima di riprendere le ostilità a condizioni relativamente migliori, ma truppe occidentali in uniforme potrebbero anche invadere l’Ucraina, dove potrebbero fungere da trappole per manipolare Trump inducendolo a una “escalation to de-escalation” in caso di attacco russo. Per quanto riguarda la terza possibilità, quella di colloqui inconcludenti, Trump potrebbe presto perdere la pazienza con la Russia e quindi comunque a una “escalation to de-escalation”. Potrebbe tuttavia sempre rinunciare [al suo ruolo di mediatore], ma i suoi recenti post suggeriscono che non lo farà.

Nel complesso, la provocazione senza precedenti dell’Ucraina inasprirà il conflitto, ma non è chiaro cosa succederà dopo l’inevitabile rappresaglia russa. La Russia o costringerà l’Ucraina a fare le concessioni che Putin chiede per la pace – mentre la risposta degli Stati Uniti alla sua rappresaglia costringerà invece la Russia a fare concessioni all’Ucraina – oppure entrambe le situazioni rimarranno gestibili e i colloqui di domani saranno inconcludenti, probabilmente ritardando così l’apparentemente inevitabile escalation del coinvolgimento degli Stati Uniti. Questa sera sarà quindi decisiva per il futuro del conflitto.

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