Mikael Valtersson, analista militare ed ex ufficiale delle forze armate svedesi, confronta il modo in cui le notizie dal fronte russo-ucraino vengono riportate dai media occidentali e da quelli russi. In un’epoca in cui si parla tanto di fake news e disinformazione, la risposta potrebbe sembrare scontata. E, invece, la risposta è sorprendente.
Fonte: Wall Street Journal

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Un vecchio proverbio dice che la verità è la prima vittima in guerra. La verità, ovviamente, è che entrambe le parti usano la disinformazione per rafforzare la propria fazione, in questa guerra, come in tutte le guerre. La domanda è: chi è più affidabile?

Per molti in Occidente la risposta sembra ovvia: la Russia è vista come uno stato autoritario con media non liberi, quindi l’Occidente deve essere per forza migliore. In realtà, la risposta non è così semplice. È necessario guardare al contenuto, non solo all’autore delle informazioni, per avere un quadro reale.

Possiamo osservare il fenomeno a diversi livelli. Io distinguo tra dichiarazioni ufficiali (ministeri della difesa), media mainstream, blogger militari e sostenitori di spicco. A livello ufficiale, il Ministero della Difesa russo è migliore di quello ucraino. Sia i russi che gli ucraini evitano di parlare di qualsiasi cosa che possa danneggiare loro parte, ma i numeri ucraini sulle perdite russe sono incredibilmente elevati. Ad esempio, secondo il Ministero della Difesa ucraino, le perdite di carri armati russi ammontano a quasi 7.000. Poiché la Russia aveva circa 3.500 carri armati in servizio quando è iniziata la guerra e probabilmente ne ha prodotti o attivati ​​altri 2-3.000, significa che l’intera flotta di carri armati russa è stata distrutta. Eppure, in qualche modo l’esercito russo ha ancora 2-3000 carri armati in servizio. Non è necessario essere Einstein per vedere la discrepanza.

Poi abbiamo i media mainstream. Prima pensavo che i media occidentali avrebbero fornito un quadro più diversificato del conflitto. Con mio grande disappunto, sono stato smentito. Durante l’intero conflitto in Ucraina i media occidentali sono stati una copia monotona della propaganda ucraina. Al contrario, i mainstream russi, soprattutto quelli rivolti al consumo internazionale, sono stati una sorpresa positiva. Se fossi costretto a scegliere tra uno dei principali canali di notizie occidentali (CNN, DW, BBC ecc.) o gli omologhi russi come Sputnik o RT, probabilmente sceglierei le fonti russe.

Per ottenere un’informazione completa, ovviamente, non si deve mai usare solo l’informazione di parte. Non sto dicendo che i media russi siano buoni e quelli occidentali cattivi, ma solo che i media russi si sono rivelati meno parziali dei media occidentali. Esistono alcune buone fonti di notizie in Occidente, almeno di recente. Il New York Times, ad esempio, è diventato uno dei miei preferiti, anche se molti filoucraini lo chiamano New Vatnik Times.

Quando si tratta di blogger/think tank militari, la maggior parte dei filoucraini sono molto parziali, evitano di riportare notizie negative e usano un linguaggio molto umiliante nei confronti di russi e filorussi. Spesso è difficile trovare la differenza tra loro e i propagandisti di Gung Ho. Ce ne sono alcuni, come DeepStateUA e l’Institute for the Study of War (ISW), che riportano le notizie in modo abbastanza neutrale riguardo agli sviluppi in prima linea. Ma, in generale, le critiche contro la loro stessa parte sono spesso molto blande.

I blogger militari russi sono più neutrali quando riferiscono degli sviluppi in prima linea. Spesso sono anche molto più critici riguardo al modo in cui la loro parte conduce la guerra. Rybar è un’ottima fonte russa tra i blogger militari. In generale, i blogger militari filoucraini criticano i politici, i media e l’opinione pubblica occidentali perché sono troppo morbidi nei confronti della Russia e chiedono maggiore sostegno per l’Ucraina, mentre i blogger militari russi criticano la loro stessa fazione per non aver compreso quanto sia seria la guerra e il modo in cui viene condotta.

In conclusione, quando si osservano i blogger militari dall’esterno, si ha l’impressione che la parte russa sia più libera di quella occidentale. Questa non è tutta la verità. In Occidente è consentito criticare, ma solo quelli che hanno opinioni “giuste” riescono a trovare spazio nel dibattito pubblico.

Infine, abbiamo i propagandisti entusiasti di entrambe le parti. Su questi, non c’è molto da dire. Sono unilaterali, come lo sono sempre i propagandisti.

Per me è stata una sorpresa scoprire che diverse fonti russe siano spesso più obiettive delle loro controparti occidentali. Quindi, risulta ancora più strano che i governi occidentali stiano censurando molte fonti di notizie russe per combattere la disinformazione, quando sarebbe meglio censurare molti organi di informazione occidentali che diffondono molta più disinformazione e notizie false.

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