COME SARÀ IL MOVIMENTO DI MASSA DEL PROSSIMO FUTURO? CINQUE IPOTESI NON PROPRIO ESALTANTI

DiRiccardo Paccosi

21 Novembre 2024
L’idea che un semplice cittadino “faccia politica” è un’invenzione dell’età contemporanea. Ciò premesso, è possibile che la passività dei giorni presenti faccia spazio in Occidente e in Europa a una nuova fase di dinamismo e insorgenza sociali? E, in tal caso, che cosa dobbiamo aspettarci?

Il fatto che un semplice cittadino “faccia politica” è un’invenzione dell’età contemporanea. L’idea che il popolo in quanto tale si occupi delle sorti del mondo, infatti, è figlia dell’avvento della borghesia, di Hegel, dell’urbanizzazione e, infine, della società di massa e/o dei consumi. Questo significa che – in un futuro non immediato, ma nemmeno remoto – potrebbe risultare come dato di fatto irreversibile quello che è stato normale per millenni e a cui stiamo altresì assistendo in questi giorni di guerra mondiale controllata: la passività totale delle masse.

Malgrado quanto appena detto, tale irreversibilità non è ancora data e questo permette di ipotizzare, quindi, che la passività dei giorni presenti potrebbe per un certo periodo lasciare spazio – per lo meno in Occidente e in Europa – a una nuova fase di dinamismo e insorgenza sociali.

Il punto, allora, è capire quali caratteristiche potrebbe presentare questa nuova forma di mobilitazione popolare. Ebbene, ritengo si possano ipotizzare le seguenti opzioni, che di seguito vado a elencare in ordine crescente di probabilità e senza in questa sede specificare quale consideri auspicabile e quale no.

  1. Estremamente improbabile, oggi, è una dinamica volta al riconoscimento comune delle contraddizioni sociali e, dunque, conferente alla massa un’identità di classe o di popolo.
  2. Abbastanza improbabile, per ora, è che gli individui atomizzati possano riconoscersi in una figura paterna tradizionale e, quindi, volgano verso un modello neo-disciplinare e neo-autoritario. Suddetto modello si sta a suo modo materializzando, certo, ma non in forma identitaria ovvero “fascisteggiante”, bensì come necessità presuntamente “tecnica”, cioè legata agli stati di emergenza che vengono generati in sequenza dagli apparati di potere.
  3. Abbastanza probabile è l’affiorare di un’opposizione di taglio liberale-libertario, nel senso americano di tale espressione, che in Italia potrebbe avere una declinazione tale da proseguire l’agenda della Seconda Repubblica e del Movimento 5 Stelle: dissoluzione dell’economia pubblica, smantellamento progressivo della democrazia rappresentativa, conseguente incremento del governo diretto della società da parte dei poteri economici.
  4. Abbastanza probabile, a sua volta, è che la confusa, ma crescente percezione popolare della natura irrimediabilmente anti-democratica del piano sovranazionale porti a un significativo rafforzamento dell’istanza sovranista: e questo a prescindere da quali siano i soggetti politici che veicolano o fingono di veicolare quest’ultima.
  5. Infine, estremamente probabile è l’ipotesi per cui, come reazione alla totale scomparsa del sacro e alla Morte di Dio, un eventuale movimento di massa assuma connotazioni spiritualiste che, lungi dal voler integrare la sfera politica, abbiano la pretesa di sostituirsi a essa generando, così, un’impotente sfera di dissenso tanto passivo quanto impregnato di fatalismo.

Ma l’ipotesi più probabile di tutte, forse, è quella d’una insorgenza sociale che racchiuda tutte e cinque le caratteristiche citate. Il bilanciamento del peso in favore dell’una o dell’altra opzione futura, pertanto, dipenderà anche dal lavoro di pensiero – propedeutico e seminale – che in pochissimi stiamo tentando di predisporre in questo momento.

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