Noi, gli abitanti di questa penisola dalla forma così particolare, che corrisponde solo allo 0,5% delle terre emerse e che contiene l’80% di tutto il patrimonio artistico creato dall’umanità, con una continuità unica che dalla preistoria arriva fino ai giorni nostri…

Noi, possessori di quella sapienza che dalle prime mani capaci di incidere le rocce rupestri della Val Camonica è passata ad altre mani che hanno costruito gli acquedotti e i teatri dell’antica Roma, e poi ad altre mani ancora in grado di innalzare le cattedrali medioevali, le cupole e le geometrie rinascimentali, le curve ripiegate all’infinito del barocco, fino al grattacielo Pirelli, il più bello del mondo, con la sua pianta a forma di diamante. E poi ancora, fino ai giorni nostri, con le mani degli architetti e dei designer moderni, dei nostri grafici e stilisti. Sono mille anni che gli artigiani soffiano sul fuoco per tenere accesa la fiamma nelle fornaci di Murano e forgiare il vetro.

Mani che hanno posato pietre, plasmato paesaggi, scolpito colline, eretto i muri a secco della Liguria, le case sull’acqua di Venezia, i paesini a strapiombo delle Cinque Terre e della Costiera Amalfitana. Mani che hanno coltivato terre, piantato semi, raccolto frutti…i più buoni del mondo, un paradiso di limoni, arance e mandarini fra aromi e profumi portati dal vento.

E dalle mani dei contadini alle mani delle donne che, di generazione in generazione, hanno impastato la farina, cotto il pane, mescolato sapori, creato sapere. Sono milleduecento anni che si prepara la ricetta delle lorighittas.

Quelle stesse donne amate, ammirate e ritratte dai più grandi geni dell’umanità che tutt’oggi vanno in giro con gli occhi della Gioconda e i capelli della Venere di Botticelli, mentre i bambini hanno tutti le gote rosse dei putti di Raffaello. Dietro ogni angolo, sopra ogni muro di questo Paese, non c’è un solo centimetro che non abbia raggiunto l’infinito, sublimato da un affresco.

Noi, affacciati sul Mediterraneo, con le rive perpetuamente bagnate dalle onde di un mare che ha generato la filosofia, il diritto e la democrazia,

Noi, creatori di universi complessi, inventori di costellazioni uniche fatte di idee, bellezza, originalità che, per secoli, hanno orientato la rotta di uomini, pescatori e pensatori,

Noi, che abbiamo inventato il computer, eredi di Galileo che scrutava le stelle, nipoti di Leonardo che sognava di far volare l’uomo, ma non solo nella dimensione della tecnica, ma, soprattutto, in quella dell’elevazione spirituale,

Noi sapremo ancora essere Noi?

Ora che il deserto avanza, i fiori appassiscono, l’egoismo sterilizza i cuori e l’individualismo inaridisce i sogni.

Esiste ancora un Noi?

2 pensiero su “NOI”
  1. Bellissimo! E quanta verità in questo editoriale! Esiste ancora un “noi” Non lo so, sicuramente in questi terribili e bui anni ci hanno diviso..tra buoni ( green passati) e malvagio(‘senza tessera verde!) Noi non abbiamo opposto resistenza.. Le poche proteste sono state sedate ; l’ esperimento ha avuto successo.Non esiste più una comunità,un NOI, esistono piccole comunità di individui che cercano di condividere gli stessi valori,e combattono per la libertà, la dignità e il rispetto dell’ essere umano, Combattiamo per la verità con fatica, combattiamo per la salvezza di questo bellissimo Paese
    .

    1. La ringrazio. Credo che la sfida più importante oggi sia proprio quella di rifondare il senso della comunità, dell’appartenenza, della solidarietà, della territorialità. Ci vogliono ridurre a monadi solitarie ed isolate. Il primo modo di distruggere un popolo è quello di cancellare la sua memoria, come ha scritto Milan Kundera, affinchè quel popolo si dimentichi di sè stesso, non abbia più coscienza di sè e dopo qualcun altro scriverà un’altra storia al suo posto…

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