GLI USA HANNO INVIATO 22 MILIARDI DI DOLLARI DI AIUTI MILITARI A ISRAELE DAL 7 OTTOBRE

DiRedazione

3 Gennaio 2025
Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, la fornitura di armi americane a Israele è aumentata dal 69% del quinquennio 2019-2023 all’attuale 78%. Dal 1946 a oggi gli Stati Uniti hanno fornito a Israele aiuti militari ed economici per un totale di oltre 310 miliardi di dollari.

Fonte: Israel Hayom

Dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre, gli Stati Uniti hanno intensificato drasticamente il loro sostegno militare a Israele, impegnando più di 22 miliardi di dollari per sostenere le operazioni militari a Gaza, in Libano e in Siria.

Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, la fornitura di armi americane a Israele è aumentata dal 69% del periodo 2019-2023 all’attuale 78%. Entro dicembre 2023, Israele ha ricevuto attrezzature militari per un valore di 2,4 miliardi di dollari, con un valore che crescerà fino a 12 miliardi di dollari entro agosto 2024.

In qualità di alleato più significativo di Israele, gli Stati Uniti forniscono attrezzature militari avanzate tra cui missili del sistema di difesa Iron Dome, bombe a guida di precisione, elicotteri da trasporto pesante CH-53, elicotteri da combattimento AH-64 Apache e veicoli corazzati.

Soldato israeliano nella Striscia di Gaza (Unità del portavoce dell’IDF)

Il Council on Foreign Relations riferisce che dal 1946 gli Stati Uniti hanno fornito a Israele aiuti militari ed economici per un totale di oltre 310 miliardi di dollari (aggiustati per l’inflazione). Un accordo di aiuto militare da 38 miliardi di dollari, firmato nel 2016 per dieci anni, rimane attivo e stanzia 3,8 miliardi di dollari all’anno per finanziamenti militari e difesa missilistica.

Nel 2024 sono stati approvati ulteriori pacchetti di emergenza, tra cui 14,1 miliardi di dollari a febbraio e spedizioni di armi per un valore di 2,5 miliardi di dollari a marzo. Ad oggi, gli Stati Uniti hanno approvato più di 100 accordi sulle armi con Israele, nonostante le crescenti critiche sull’uso delle armi nelle aree popolate e la limitata supervisione del Congresso.

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