L’Autorità portuale siriana per la terra e il mare e DP World hanno firmato un protocollo d’intesa da 800 milioni di dollari per sviluppare il porto di Tartus e collaborare alla creazione di zone industriali, zone franche, porti asciutti e terminal di transito merci in diverse aree strategiche della Siria. La Russia mantiene per ora il porto militare, ma la sua posizione in Siria è molto indebolita.

Il governo siriano ha affidato la gestione del porto di Tartus a DP World, una compagnia degli Emirati Arabi Uniti, con un contratto che prevede investimenti per 800 milioni di dollari. La decisione segue la rescissione, annunciata a gennaio 2025, del contratto con la società russa Stroytransgaz, che dal 2019 gestiva il porto con un accordo di 49 anni stipulato durante il regime di Bashar al-Assad.
La Russia ha perso il controllo economico e logistico sul porto di Tartus, un asset cruciale per la sua influenza nel Mediterraneo orientale. La base navale russa adiacente, utilizzata sin dai tempi sovietici, rimane per ora sotto controllo di Mosca, ma la sua posizione è indebolita dalla fine dell’accordo commerciale e dalla nuova gestione emiratina. La rescissione è stata motivata dal mancato rispetto degli impegni russi, come la modernizzazione del porto, promessa con un investimento di 500 milioni di dollari ma mai realizzata. In realtà, la decisione riflette il riorientamento della Siria post-Assad verso nuovi partner, come Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, che hanno anche saldato debiti statali siriani. Ciò marginalizza la Russia, già in difficoltà per il ritiro delle sue forze dalla Siria dopo la caduta di Assad e per il divieto di importazioni russe imposto dal nuovo governo siriano.




La Russia ha evacuato attrezzature militari da Tartus a partire da gennaio 2025, con navi come la Sparta II coinvolte nel trasferimento. La perdita di Tartus come hub logistico-commerciale complica la proiezione di potenza russa nel Mediterraneo, spingendo Mosca a cercare alternative, come il porto di Tobruk in Libia, sebbene la Libia presenti instabilità e limitazioni. Nonostante la perdita del contratto per il porto, il nuovo governo siriano potrebbe mantenere una presenza militare russa limitata (es. base navale di Tartus e base aerea di Hmeimim) per bilanciare l’influenza di altri attori internazionali, ma ciò è soggetto a future negoziazioni.
La Russia perde un pilastro della sua strategia mediterranea con la fine del contratto per Tartus e l’ingresso di DP World. Questo cambiamento riduce l’influenza economica e geopolitica di Mosca in Siria, spingendola a riorientare le sue risorse altrove, mentre la Siria cerca nuovi alleati regionali. Tuttavia, la base navale russa potrebbe rimanere operativa, almeno temporaneamente, in base agli accordi futuri con Damasco.