L’analisi effettuata dal Dipartimento di Statistica di Firenze a seguito della sentenza n. 12013/2023 del TAR del Lazio sulla qualità dei dati sulla mortalità dei vaccinati contro il Covid-19 ha evidenziato sei macroscopiche anomalie. Gli errori sono “di entità tale da non consentirne l’utilizzo per analisi sostantive della mortalità dei soggetti vaccinati contro il Covid-19”. I ricercatori lamentano che “né l’AIFA ha provveduto a correggere i gravi errori […], né il Ministero della Salute ha finora messo a disposizione i dati che, nell’interesse collettivo, consentirebbero di analizzare la mortalità nella popolazione vaccinata contro il Covid-19, confrontandola con quella complessiva tramite SMR o con quella dei non vaccinati”. In sintesi: i dati sono del tutto inattendibili. Solo per questo e anche volendo escludere fin dall’inizio qualsiasi ipotesi di dolo, il ministero della salute e AIFA dovrebbero essere azzerati.
Autori: Michela Baccini, Bruno Cheli, Eugenio Florean, Rachele Foschi, Lorenzo Melacarne, Giovanni Trambusti, DISIA, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “Giuseppe Parenti”,

Fonte: wp_disia_2023_11.pdf (unifi.it)

Abstract

Dall’analisi svolta emerge una serie di vistose incongruenze che segnalano una probabile presenza di errori nei dati di entità tale da non consentirne l’utilizzo per analisi sostantive della mortalità dei soggetti vaccinati contro il Covid-19. Pertanto, si ritiene necessario che il Ministero della Salute svolga adeguati controlli e/o fornisca chiarimenti in merito alle anomalie da noi riscontrate.

Prima anomalia

La prima anomalia riscontrata riguarda un brusco aumento del numero giornaliero dei morti vaccinati con almeno prima dose che si registra al 1° ottobre 2021. Il giorno 30 settembre si contano 248 morti vaccinati (in linea con il trend precedente) mentre il 1° ottobre se ne contano 857 (in linea con il trend successivo). Il salto è di 609 unità in un singolo giorno, ovvero del 345%. Questo scalino non è spiegabile con un corrispondente aumento delle somministrazioni, la cui curva (sempre ricavata dai dati forniti) cresce gradualmente e senza discontinuità. La situazione è illustrata in Fig. 2, dove è rappresentata in rosso la curva dei morti giornalieri vaccinati (con almeno la prima dose) nel corso del 2021 (scala di misura posta sull’asse verticale sinistro) e in azzurro la cumulata delle prime dosi (scala di misura posta sull’asse verticale destro).

Non riuscendo a trovare nessuna spiegazione plausibile a questo fenomeno così anomalo, sospettiamo che ci possa essere un errore nei dati forniti, oppure, se i dati sono corretti, è necessario che il Ministero della Salute fornisca un chiarimento.

Seconda anomalia

La seconda anomalia, simile alla prima, riguarda il crollo repentino del numero dei morti vaccinati che si dimezzano nel corso di soli 10 giorni nel mese di dicembre 2021 (da circa 1000 morti al giorno, a circa 500). Anche questo fenomeno, come il precedente, non sembra avere nessuna relazione con l’andamento cumulato delle prime dosi somministrate (si veda nuovamente la figura). Dopo questo brusco calo, il numero medio di morti giornalieri si assesta su valori coerenti con quelli antecedenti al 1° ottobre 2021 e con il fatto che, nei due mesi intercorsi, la popolazione vaccinata è cresciuta ulteriormente.

Terza anomalia

La terza anomalia riguarda la classe di età 90-99 anni e gli ultra-centenari. Dal database ANV al 9/1/2022 risultano vaccinati 916.286 individui di età compresa tra 90 e 99 anni, mentre dai dati ISTAT risultano residenti in Italia al 31/12/2021 solo 800.637 appartenenti alla medesima classe di età. Un fatto analogo si riscontra per gli individui con età superiore a 100 anni.

Anche qui è ipotizzabile la presenza di un errore nei dati.

Quarta anomalia

La quarta anomalia riguarda il numero di decessi avvenuti tra gli individui vaccinati presenti nel data base in questione, che appare notevolmente inferiore a quanto, statisticamente, sarebbe verosimile attendersi […] Dalla suddetta tabella si vede che, al 1° gennaio 2022, risultano vaccinati con almeno una dose quasi 44,5 milioni di individui, pari a poco più del 75% della popolazione residente. Di questa coorte, durante il 2022 risultano deceduti 158.033 individui, a fronte dei 713.499 decessi verificatisi in tutta la popolazione residente. Già a prima vista, il numero di decessi nella coorte dei vaccinati appare inverosimilmente contenuto, considerato che tale coorte comprende il 75% della popolazione residente e oltre il 90% degli ultra settantenni, tra i quali si registra l’85% dei decessi.

Ipotesi 1: la vaccinazione ha efficacia nulla nell’evitare la morte per Covid-19, per cui ci si attende che nella coorte dei vaccinati vi sia un numero di decessi per ciascuna classe di età pari all’incirca al numero di decessi totali verificatisi per quella classe (colonna f di Tab. 1) per la percentuale di popolazione residente nella stessa fascia di età che risulta vaccinata al 1/1/2022 (cifre di colonna d). I decessi attesi così calcolati sono riportati nella colonna (g) di Tab. 2. In totale, si hanno 684.289 decessi attesi che ammontano a più del quadruplo dei 158.033 registrati nel data base ANV (colonna m in Tab.2 che riproduce col. e in Tab.1). Si noti che la cifra anomala relativa alla classe 90+, che scaturisce dalla terza anomalia segnalata, incide in misura minima sulla stima del totale dei decessi attesi.

Ipotesi 2: la vaccinazione ha un’efficacia del 100% nell’evitare la morte per Covid-19. Sotto tale ipotesi, tutti i decessi per Covid-19 riguardano i non vaccinati e i decessi attesi nella coorte dei vaccinati devono essere calcolati in base ai soli decessi per cause diverse dal Covid-19.
[…]
Ciò porta a pensare che nel data base in oggetto non sia stata registrata la maggior parte dei decessi verificatisi nella popolazione vaccinata contro il Covid-19.

Quinta anomalia

Quinta anomalia. Nel data base potrebbe esservi un certo numero di record duplicati. Il fenomeno è quantificato in Tab. 3, le cui cifre mostrano che, tra i record di coloro che hanno ricevuto tre dosi di vaccino (che sono in tutto 19.420.038), ci sono 671.118 coppie “gemelle” di record che presentano le stesse date di nascita e di somministrazione della prima, della seconda e della terza dose. Oltre alle coppie ci sono anche terne di record “gemelli” (54.535), quartine (5.878) e via dicendo, fino a due gruppi di otto e un gruppo di nove record esattamente uguali tra loro.

Sesta anomalia

Sesta anomalia. Infine segnaliamo che in un certo numero di record si riscontra la stessa data di somministrazione di dosi che dovrebbero essere avvenute a distanza di tempo l’una dall’altra. La situazione è illustrata in Tab. 4.

Conclusioni

In base all’analisi svolta e alle argomentazioni esposte, riteniamo che nel data base vi siano anomalie o errori tali da non consentirne l’utilizzo per analisi sostantive della mortalità nella popolazione vaccinata contro il Covid-19. In conclusione, si ritiene necessario che il Ministero della Salute svolga adeguati controlli e/o fornisca chiarimenti in merito alle anomalie riscontrate e, qualora fosse confermata la presenza di errori nei dati precedentemente rilasciati, il Ministero dovrebbe farsi carico di rilasciare i dati corretti.
[…]
Dobbiamo purtroppo prendere atto che né l’AIFA ha provveduto a correggere i gravi errori di cui abbiamo parlato nell’introduzione, né il Ministero della Salute ha finora messo a disposizione i dati che, nell’interesse collettivo, consentirebbero di analizzare la mortalità nella popolazione vaccinata contro il Covid-19, confrontandola con quella complessiva tramite SMR o con quella dei non vaccinati.

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2 pensiero su “I DATI SULLA MORTALITÀ DEI VACCINATI DEL MINISTERO DELLA SALUTE PRESENTANO “VISTOSE INCONGRUENZE””
  1. Ho letto con attenzione l’articolo , sarebbe interessante avere una mortalità di confronto fra i non vaccinati per vedere se è sovrapponibile alla mortalità degli anni precedenti al covid. Grazie
    Dott. Marco Maggi

    1. L’inaffidabilità dei dati è di livello puerile. Più che errori casuali, sembrano anomalie costruite a tavolino per impedire l’analisi dei dati ed i relativi confronti.

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