Due posizioni chiave – in politica estera e di difesa – rivelano l’orientamento militarista e anti-russo dell’Unione Europea.

Finian Cunningham per Strategic Culture Foundation – Traduzione a cura di Old Hunter

Due posizioni chiave – in politica estera e di difesa – rivelano l’orientamento militarista e anti-russo dell’Unione Europea. Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, che opera come organo esecutivo dell’Unione europea, ha annunciato la sua nuova squadra di commissari per i prossimi cinque anni.

A prendere il posto di ministro degli esteri per il blocco delle 27 nazioni è Kaja Kallas, una convinta russofoba e una strenua sostenitrice dell’Ucraina. La Kallas ha chiesto maggiori finanziamenti militari UE e NATO per l’Ucraina per “sconfiggere la Russia” e giungere alla disgregazione della Federazione Russa.
L’ex primo ministro estone ha guidato il movimento per la distruzione dei monumenti dell’Armata Rossa sovietica negli stati baltici. (Questo mentre il marito, un investitore, continua a trarre profitto dagli affari con la Russia.)

A lavorare a stretto contatto con la Kallas ci sarà un altro rabbioso russofobo, l’ex primo ministro lituano Andrius Kubilius, che sta assumendo un incarico UE di recente creazione come commissario alla difesa. La creazione di tale incarico è un segnale allarmante di come il blocco UE sia passato da un’unione commerciale e politica a un’organizzazione militare. è l’incarico di supervisionare la politica militare affidato a un falco anti-russo come Kubilius.

In un momento in cui le relazioni tra l’Unione Europea e la Russia sono diventate così tese, il blocco europeo sta cedendo ai politici degli ostili Stati baltici il potere di spingere le relazioni ancora più verso un conflitto. In effetti, il primo annuncio fatto da Kubilius come potenziale nuovo commissario alla difesa è stato che l’Unione Europea sarebbe stata probabilmente in guerra con la Russia nei prossimi sei-otto anni. Questa valutazione è condivisa dalla Kaja Kallas.

Kubilius ha dichiarato che l’unico obiettivo del suo mandato è l’aumento della spesa militare da parte dei Paesi dell’UE per rafforzare la NATO e aiutare l’Ucraina. Ha dichiarato che lavorerà a stretto contatto con il capo della politica estera Kallas per attingere ai fondi. Ciò significa che l’Unione Europea si sta muovendo per rendere obbligatorio per i bilanci nazionali un maggiore stanziamento per le forniture militari. È una svolta per tutte le peggiori ragioni.

Kubilius starebbe puntando a un budget di 500 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, da destinare alle spese militari da parte dell’UE. Questo aumento rappresenterebbe circa la metà del bilancio totale previsto dell’UE.

I suoi commenti indicano lo scopo del massiccio riorientamento delle finanze: potenziare la NATO. Kubilius ha osservato che “l’Unione Europea ha strumenti per ottenere maggiori finanziamenti, cosa che la NATO non ha”.

Ciò implica che, in base alla sua formulazione e alle direttive obbligatorie di Bruxelles, l’UE renderà obbligatorio per gli Stati membri spendere di più per le forze armate. La NATO e l’UE hanno una sovrapposizione di membri: 23 dei 27 membri dell’UE fanno anche parte dell’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti. I membri non appartenenti alla NATO sono Austria, Cipro, Malta e Irlanda.

Gli stati NATO dovrebbero spendere almeno il 2 percento del loro PIL in ambito militare. Ciò equivale a circa 380 miliardi di $ per i membri europei della NATO nel 2024. Si tratta di un enorme aumento rispetto a quanto speso da questi membri solo pochi anni fa. Ma ciò che i pianificatori della NATO vogliono è di andare sempre più avanti. Mentre il problema è bloccare quella spesa.

Il problema per i pianificatori della NATO è che la cifra del 2% non è obbligatoria. È soggetta alle politiche nazionali. Sebbene la maggior parte dei membri della NATO stia attualmente raggiungendo questo obiettivo, non c’è alcuna garanzia che continui. I cambiamenti nei governi nazionali potrebbero far scivolare la spesa ai livelli precedenti, pari all’1-1,5% del PIL, come accadeva prima che la guerra per procura in Ucraina esplodesse nel 2022. Ciò che i falchi della NATO nell’UE desiderano maggiormente è bloccare la spesa militare di anno in anno. La NATO non ha gli strumenti legali per imporre un tale impegno come obbligatorio ai suoi membri. Ma l’UE può farlo attraverso i suoi poteri sovranazionali e le direttive centralizzate di Bruxelles. Gli Stati baltici di Estonia, Lituania e Lettonia hanno aumentato la loro spesa militare fino a quasi il 3% del PIL quando la Kallas e Kubilius erano in carica.

Inoltre, Kubilius ha precedentemente proposto che tutti i membri dell’UE dedichino uno straordinario 0,25% aggiuntivo del loro PIL per fare donazioni militari obbligatorie all’Ucraina per “assicurare la vittoria sulla Russia”, per un ammontare di 100 miliardi di euro all’anno. Si tratta di una trasformazione stupefacente dell’Unione Europea. L’organizzazione affonda le sue radici negli anni ’50 come federazione commerciale di nazioni dell’Europa occidentale – principalmente Francia e Repubblica Federale Tedesca – che proclamavano che le lezioni della Seconda Guerra Mondiale erano state apprese e non si sarebbero mai più ripetute grazie agli impegni di buon vicinato e partenariato commerciale. Nelle sue prime incarnazioni, il blocco europeo ha cercato di instaurare relazioni amichevoli con l’Unione Sovietica, principalmente con il commercio di energia come pietra miliare della cooperazione.

Dalla presunta fine della Guerra Fredda nel 1991, l’UE si è espansa in linea con l’espansione della NATO. I suoi poteri sono diventati sempre più centralizzati, usurpando la politica nazionale. Una caratteristica sorprendente sia della NATO che dell’UE è l’indurimento della politica russofobica che si è venuta a creare con la leva degli Stati baltici contrari alla Russia. Storicamente, questi Stati hanno collaborato in modo virulento con la Germania nazista nella sua guerra genocida contro l’Unione Sovietica. Gli Stati baltici ospitano ancora fascisti che venerano il Terzo Reich. Da qui la distruzione dei monumenti di guerra dell’epoca sovietica e la riabilitazione di esposizioni pubbliche che commemorano i collaborazionisti nazisti. La guerra per procura della NATO in Ucraina contro la Russia è la continuazione dei disegni imperialisti occidentali di sottomettere il territorio russo, precedentemente perseguiti dalla Germania nazista. L’Unione Europea ha sovvertito i suoi precedenti ideali di pacifismo e cooperazione per diventare parte della macchina da guerra della NATO. In particolare, ciò che l’UE apporta alla macchina da guerra è il finanziamento forzato legalizzato, anche per le nazioni che non fanno parte della NATO.

A ciò si aggiunge il fatto che l’UE è diretta da persone che sognano la guerra con la Russia: Von der Leyen, ex ministro della Difesa tedesco e discendente di ideologi nazisti, è aiutata e sostenuta da Kaja Kallas e Andrius Kubilius che non possono pensare alla Russia senza fantasticare sulla sua “sconfitta”. Lo spettro del nazismo è risorto nella NATO e nella sua ala finanziaria dell’UE.



Un pensiero su “L’UNIONE EUROPEA SI TRASFORMA NELLA MACCHINA DA GUERRA FINANZIARIA DELLA NATO”
  1. l Eu al servizio degli usa?
    si ricordano che la guerra sara
    globale e atomica?
    devono sempre tenere ka Russia
    come figura del cattivo. spero che
    la Russia sia sostenuta dalla Cina.
    Visto il debito degli Usa forse
    devono vendere un altro po di armi
    uccidere infinite vite. sostenere un genocidio intrappolare i loro cittadini
    in rete algoritmiche ecc e poi dirci
    che fanno tutto questo per portare
    la democrazia.
    gli Europei non hanno visione
    della storia. inutili

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