
Stephen Bryen sul suo weapons.substack.com del 23.10.24 – Traduzione a cura di Old Hunter
Il tedesco Kiel Institute ha pubblicato un rapporto inquietante, ma accurato, sulla difesa tedesca ed europea. Il rapporto suggerisce che il quadro generale per la Germania, per l’Europa e per gli Stati Uniti, è desolante. La conclusione è che, nonostante tutti i discorsi sulla guerra della NATO, la NATO (compresi gli Stati Uniti) non è pronta per un conflitto con la Russia. Il rapporto suggerisce inoltre che il costo delle attrezzature per la difesa sta facendo arricchire le aziende del settore, ma non aiuta la causa generale della sicurezza.
Il Kiel Institute è stato fondato nel 1914 ed è considerato il principale e più influente think tank tedesco. A settembre, l’istituto ha completato uno studio intitolato “Fit for war in decades: Europe’s and Germany’s slow rearmament vis a vis Russia” [In grado di affrontare la guerra dopo decenni: Il lento riarmo dell’Europa e della Germania nei confronti della Russia].
Lo studio è molto importante: sottolinea quanto la Germania e gli altri paesi europei siano impreparati se la Russia li attaccasse. Racconta una triste storia su quanto sia costosa e insufficiente la produzione della difesa europea, in particolare tedesca.

Veicolo d’assalto aereo Caracal
Un ottimo esempio è un veicolo d’assalto aereo tedesco chiamato Caracal. Un Caracal è una specie di gatto selvatico che si trova in Africa, Pakistan, Medio Oriente e parti dell’India. Il veicolo tedesco, che è una jeep non corazzata e rinforzata basata su un telaio Mercedes classe G, è stato assemblato da Rheinmetall, Mercedes-Benz AG e ACS Armored Car Systems GmbH.
Il Caracal non ha corazze sui fianchi (che sono aperti). Poco più di 3.000 di questi veicoli sono stati forniti all’Ucraina al costo di 1,9 miliardi di euro, pari a un prezzo unitario di 620.000 euro. Si potrebbe imbullonare un cannone anticarro o una mitragliatrice su una jeep commerciale a 4 ruote motrici per meno di 35.000 dollari a esemplare. (E dal momento che l’Ucraina non ha capacità di trasporto aereo, un veicolo d’assalto aereo lanciato sul campo di battaglia non ha senso). L’euro è attualmente valutato rispetto al dollaro a 1,08 dollari.
Un esempio altrettanto terribile è rappresentato dalle munizioni da 30 mm per il Puma tedesco. Il Puma è un veicolo da combattimento per la fanteria. Il Puma costa ben 5,3 milioni di dollari l’uno! Ma sentite questa: le munizioni da 30 mm per il Puma costano circa 1.000 euro a colpo! Il Puma può sparare fino a 600 colpi al minuto. A confronto, un proiettile americano da 30 mm ad alto esplosivo a doppio scopo (più specializzato di un proiettile comune) costa 100 dollari. Quindi le munizioni tedesche da 30 mm sono dieci volte più costose di quelle statunitensi.

PUMA IFV, prima serie
Anche l’esercito tedesco sta acquistando cuffie militari tattiche per i soldati. Le cuffie tattiche in commercio sono disponibili al dettaglio a 299 dollari. Se si aggiungono funzioni come la cancellazione del rumore, il prezzo può salire a 400 dollari, non di più. Ma le cuffie tedesche costano ben 2700 euro!
La conclusione è che certe persone stanno facendo molti soldi per rifornire gli eserciti europei o per inviare materiali all’Ucraina. Alcuni potrebbero dire che si tratta di vera e propria corruzione, dal momento che i governi non sono disposti, forse complici, in questi accordi. Si tenga presente che il Kiel Institut si limita a dire che questi acquisti sono molto costosi, niente di più.
Il rapporto di Kiel ha molto da dire sulla produzione industriale della difesa in Russia (che è notevole), sul fatto che i russi non finiranno presto le armi e che le forniture vengono ora aumentate dalla Corea del Nord sotto forma di proiettili d’artiglieria e missili. La Corea del Nord, a quanto pare, ha prodotto armi in quantità ben superiore a quelle utilizzabili, e finora non ne ha esportato. L’accordo russo con la Corea del Nord sostiene, ovviamente, la dittatura di Kim fornendo denaro (o l’equivalente) e garantendo posti di lavoro.
Tutto ciò contribuisce a spiegare, in parte, che gli investimenti della Germania nella difesa sono corrotti (credo sia la parola giusta) da hardware eccessivamente costosi. Anche se la Germania rispetta effettivamente l’obiettivo NATO del 2,1% del PIL per la difesa, ciò che l’esercito tedesco finisce per ricevere è estremamente costoso, per non parlare del fatto che gran parte di esso finisce in Ucraina e solo lentamente, se non del tutto, viene sostituito sul fronte interno.
Anche se la spesa è adeguata, il denaro speso è sconcertante. Molto poco, ad esempio, viene destinato alla difesa aerea, un elemento che è vitale per le future esigenze della difesa.
Nel complesso, le difese aeree fornite dalla NATO hanno svolto un lavoro da mediocre a estremamente scarso in Ucraina, preannunciando un futuro mortale per Europa, a meno che il problema non venga risoltoto.
Larry Johnson mi ha segnalato un’intrigante nota a piè di pagina (pagina 25) del rapporto, scritta in caratteri piccolissimi e facilmente ignorabile. La nota a piè di pagina parla della capacità dell’Ucraina di abbattere missili e droni russi. “Tassi di intercettazione campione per i missili russi comunemente usati nel 2024: 50% per i vecchi missili da crociera subsonici Kalibr, 22% per i moderni missili da crociera subsonici (ad esempio Kh-69), 4% per i moderni missili balistici (ad esempio Iskander-M), 0,6% per i SAM supersonici a lungo raggio S-300/400 e 0,55% per il missile antinave supersonico Kh-22. I dati sui tassi di intercettazione dei missili ipersonici sono scarsi: l’Ucraina sostiene un tasso di intercettazione del 25% per i missili ipersonici Kinzhal e Zircon, ma le fonti ucraine indicano anche che tali intercettazioni richiedono il lancio in salva di tutti i 32 lanciatori di una batteria di Patriot di tipo statunitense per avere qualche possibilità di abbattere un singolo missile ipersonico. In confronto, le batterie Patriot tedesche hanno 16 lanciatori e la Germania ne ha 72 in totale”.
Si tenga presente che i missili intercettori per i Patriot sono di estremamente scarsa disponibilità. La produzione di questi missili richiede molto tempo, e l’allestimento per produrli si è rivelato impegnativo. C’è una carenza di componenti critici, che sta mettendo in crisi anche le linee di produzione. Mentre Lockheed Martin è il produttore principale, Boeing fornisce parti chiave per il cercatore che il missile utilizza per colpire il bersaglio (quando funziona). Boeing risolverà questo problema non prima del 2027. Nel frattempo Boeing deve affrontare un massiccio sciopero industriale e una crisi interna ben lontana da una soluzione.
Inoltre ci sono grandi interrogativi sulle difese aeree. Gli Stati Uniti hanno venduto Patriot e altri sistemi all’Ucraina. I russi si impegnano molto per distruggerli, ma anche quando funzionano il loro tasso di intercettazione è inferiore alla media. L’Europa ha fornito IRIS-T, NSAMS e altri sistemi che, per quanto è possibile determinare, sono più o meno equivalenti ai Patriot. Nel complesso, i sistemi israeliani sono migliori, ma non sono dispiegati in Ucraina. Quello che è considerato il sistema di punta degli Stati Uniti per la difesa aerea, l’AEGIS (sotto forma di AEGIS Ashore), non è presente in Ucraina. Quei sistemi sono in Polonia e Romania.
L’Europa ha ben poco in termini di difesa aerea interna (la Gran Bretagna essenzialmente non ne ha). Gli Stati Uniti non sono messi molto meglio. Alcuni sistemi, in particolare il Ground Based Mid-Course Interceptor (con base in Alaska), sono un miscuglio eterogeneo, e il Pentagono sta ora cercando nuovi missili intercettori che funzionino meglio di quelli che hanno. Nonostante i numerosi test che sono stati ottimizzati per cercare di garantire il successo, i circa quaranta missili in inventario funzionano solo circa la metà delle volte.
Il futuro si prospetta anche con l’arrivo di armi ipersoniche sul campo di battaglia, come già avvenuto in Ucraina con i missili Kinzhal e Zircon. Sistemi come il Patriot o l’Iris-T o qualsiasi altro sistema di difesa aerea della NATO difficilmente potranno avere una chance contro i missili ipersonici.

Kh-47M2 Kinzhal. Parate del Giorno della Vittoria, Mosca 2018
Il quadro non è bello nemmeno per quanto riguarda i droni, che vengono sparati a migliaia da ucraini e russi. Sono difficili da distruggere e sistemi come il drone russo Lancet possono colpire i moderni carri armati e i veicoli da combattimento della fanteria. Finora nessuno, compreso Israele, ha trovato un modo efficace per distruggere gli sciami di droni, o anche alcuni attacchi minori che riescono a passare.

Il drone Lancet russo
Soprattutto il rapporto del Kiel Institute pone una nuova e importante prospettiva sulla situazione della sicurezza dell’Europa e, per estensione, degli Stati Uniti, che si sono impegnati per trattato a contribuire alla difesa dell’Europa. Invece di espandere costantemente la NATO e di creare angoscia in Europa e in Russia, è ora di fare un passo indietro e di verificare se sia possibile una difesa credibile dell’Europa. Al momento, la risposta è che non è possibile.