LA CINA FARÀ CAUSA AGLI STATI UNITI PER I NUOVI DAZI DI TRUMP

DiRedazione

2 Febbraio 2025
I dazi del 10% di Donald Trump scatenano una feroce risposta. La Cina si muove per citare in giudizio gli Stati Uniti presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Fonte: Al Mayadeen

I container vengono trasferiti in un porto di Qingdao, nella provincia orientale dello Shandong, il 16 agosto 2018. (AFP)

La Cina prevede di intentare una causa presso l’Organizzazione mondiale del commercio e attuare ulteriori azioni di ritorsione in risposta ai nuovi dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle merci cinesi, ha annunciato domenica il ministero del Commercio.

Secondo la dichiarazione, Pechino considera l’aumento unilaterale delle tariffe da parte di Washington una “grave violazione” dei regolamenti dell’OMC.

Trump ha annunciato sabato nuove tariffe su Cina, Messico e Canada, attribuendo la decisione all’incapacità di questi paesi di frenare il flusso di migranti e droghe illegali, incluso il fentanyl, negli Stati Uniti.

Per giustificare l’aumento delle tariffe, Trump ha dichiarato un’emergenza economica nazionale, invocando l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), che concede al presidente un’autorità unilaterale sulle importazioni.

I nuovi dazi, che entreranno in vigore il 4 febbraio, impongono una tassa del 25% su tutte le importazioni dal Messico e sulla maggior parte delle merci canadesi, insieme a una tariffa del 10% sui prodotti cinesi. Una scheda informativa della Casa Bianca ha dichiarato che queste misure rimarranno in vigore senza esenzioni “fino a quando la crisi non sarà alleviata”.

Il ministero del Commercio cinese ha espresso forte insoddisfazione per la decisione di Washington, affermando che Pechino “si oppone fermamente” alla mossa.

Il ministero ha dichiarato: “Non solo non è utile per risolvere i problemi [di Washington], ma mina anche la normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti”, aggiungendo che Pechino “adotterà contromisure corrispondenti per salvaguardare fermamente i propri diritti e interessi”, senza rivelare dettagli. Ha aggiunto che gli Stati Uniti dovrebbero “vedere e affrontare obiettivamente e razionalmente i propri problemi” come le importazioni illegali di farmaci, invece di “minacciare altri paesi con dazi”.

Il ministero ha annunciato che Pechino sfiderà formalmente le nuove tariffe presso l’OMC, che ha l’autorità di autorizzare misure di ritorsione contro le restrizioni commerciali. In qualità di membri dell’OMC, sia gli Stati Uniti che la Cina sono obbligati a rispettare le sue decisioni nelle controversie commerciali.

Nel frattempo, il ministero degli Affari Esteri cinese ha criticato le tariffe come “non costruttive”, avvertendo che potrebbero intensificare le tensioni e potenzialmente riaccendere una guerra commerciale.

I dazi di Trump aumentano le tensioni commerciali

Questa mossa, giustificata dalle affermazioni di un’emergenza nazionale legata all’immigrazione clandestina e al traffico di fentanyl, minaccia interruzioni significative in settori che vanno dall’agricoltura alla produzione automobilistica e all’energia. Si prevede inoltre che le tariffe aumenteranno i costi per i consumatori e le imprese statunitensi.

Il Canada e il Messico sono i principali fornitori di prodotti agricoli e l’industria automobilistica statunitense dipende fortemente da questi paesi, con il 70% dei veicoli leggeri costruiti in Nord America destinati agli Stati Uniti.

I dazi potrebbero far salire i prezzi dei veicoli, danneggiare le catene di approvvigionamento e causare la perdita di posti di lavoro. Gli esperti avvertono che l’inflazione risultante potrebbe rallentare la spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese, minando la retorica economica di Trump sulla deregolamentazione e sui tagli fiscali.

I governi canadese e messicano hanno promesso di vendicarsi.

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