ACCUSARE FALSAMENTE BIDEN E HARRIS DI ODIARE ISRAELE E ACCUSARE FALSAMENTE TRUMP DI AMARE LA RUSSIA

DiOld Hunter

30 Luglio 2024

https://www.youtube.com/watch?v=0wzVFa1Gu9Q&t=1s

Di Caitlin Johnstone per Strategic Culture Foundation – traduzione a cura di Old Hunter

In realtà, sia i democratici che i repubblicani sono più o meno sulla stessa lunghezza d’onda nel sostenere Israele e sovvertire la Russia, come anche su ogni altra questione importante di politica estera a Washington.

Una delle cose più stupide della politica statunitense odierna è il modo in cui entrambi i partiti si attaccano costantemente a vicenda per aver sostenuto posizioni di politica estera che in realtà non sostengono, così da creare l’illusione di avere disaccordi significativi sulla quella politica. Donald Trump ha condotto una campagna elettorale sulla base della ridicola affermazione che Biden e Harris non hanno sostenuto Israele anche se continuano ad appoggiare incondizionatamente il suo genocidio a Gaza, il che è un perfetto specchio del modo in cui i Democratici hanno passato anni a sostenere falsamente che Trump è un agente segreto del Cremlino anche se ha intensificato le aggressioni in stile guerra fredda contro la Russia. Devono fare campagna elettorale su questi disaccordi del tutto fittizi riguardo ai nemici e agli alleati del governo statunitense, perché in realtà non hanno disaccordi reali riguardo ai nemici e agli alleati del governo statunitense. Durante un discorso tenuto venerdì in Florida, Trump ha affermato che la sua nuova avversaria Kamala Harris ha “pugnalato Israele alle spalle” perché l’altro giorno era assente durante il discorso di apologia del genocidio di Benjamin Netanyahu davanti al Congresso. L’ha messa a confronto con sé stesso, dicendo che lui ha “fatto di più per Israele di qualsiasi altro presidente” con misure come il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e il riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan occupate illegalmente.

Trump si vanta ancora una volta di aver “fatto di gran lunga di più per Israele di qualsiasi altro presidente”, come col riconoscimento della sovranità delle alture del Golan da parte di Israele. Lui dice che a Kamala “non piacciono gli ebrei”. Trump ha probabilmente ragione nel dire che è il migliore candidato “pro-Israele” di sempre. pic.twitter.com/pydF13Ytaf – Michael Tracey (@mtracey) 28 luglio 2024

“Non le piacciono gli ebrei. Non le piace Israele”, ha detto Trump della Harris, che (A) è sposata con un ebreo, (B) ha una comprovata esperienza di servilismo di fronte alla lobby israeliana e (C) ha fatto una dichiarazione “di odio” in cui denunciava i dimostranti anti-genocidio che avevano protestato contro il discorso di Netanyahu come sostenitori terroristi antisemiti. Questa è la continuazione del modo in cui Trump e i repubblicani hanno sostenuto in modo assurdo che Joe Biden ha “abbandonato Israele”, nonostante questo presidente dal 7 ottobre abbia consegnato decine di migliaia di bombe e migliaia di missili a Israele, bombardando YemenIraq e Siria per reprimere le rappresaglie straniere per il genocidio di Israele a Gaza, e fornendogli una copertura diplomatica e di pubbliche relazioni illimitata per tutto questo tempo. Joe Biden, che si definisce un sionista, non potrebbe sostenere di più Israele e i suoi programmi se si trovasse fisicamente a Gaza e si mettesse a sparare di persona contro gli operatori sanitari con un fucile da cecchino. Quando Netanyahu ha incontrato Biden giovedì scorso gli ha detto: “Da orgoglioso sionista israeliano a orgoglioso sionista irlandese-americano, voglio ringraziarti per cinquant’anni di servizio pubblico e cinquant’anni di sostegno allo Stato di Israele”. Prima degli incontri di Netanyahu con Biden e Harris, un alto funzionario dell’amministrazione ha detto alla stampa che riguardo alla loro posizione su Israele non c’è “nessuna differenza tra il presidente e la vicepresidente”. Non c’è modo di conciliare questo con i discorsi di Trump su Biden e Harris come malvagi antisemiti odiatori di Israele. Ma questo non impedirà comunque ai repubblicani di fare questo genere di affermazioni, Dio li benedica.


https://www.youtube.com/watch?v=McK8bPR8pzU

È molto simile a come i Democratici e i media alleati hanno trascorso anni a gridare che Trump stava segretamente lavorando per Vladimir Putin, quando la maggiore prova contro questa affermazione è sempre stata che Trump è assolutamente un falco della guerra fredda che ha trascorso l’intero mandato presidenziale lavorando attivamente contro gli interessi di Mosca, iniziando ad armare l’Ucraina, distruggendo i trattati nucleari, implementando ondate successive di sanzioni contro la Russia, bombardando e occupando la Siria, minando gli interessi energetici russi ed altro ancora. Si trattava di una narrazione completamente avulsa dalla realtà, tenuta in piedi da nient’altro che da ripetizioni generiche recitate a memoria e da affermazioni dal tono autorevole. Ecco perché nessuno che avesse fatto attenzione alle reali azioni materiali di Trump si è sorpreso quando Mueller non è riuscito a incriminare un solo americano per cospirazione con la Russia alla conclusione della sua indagine nel 2019. In realtà, sia i Democratici che i Repubblicani sono più o meno in sintonia nel sostenere Israele e nel sovvertire la Russia, e su ogni altra questione di politica estera importante per Washington. Ma non si può condurre una campagna politica con la frase “Votate per me, sono esattamente uguale al mio avversario”, quindi devono inventare questi mondi di fantasia in cui i Democratici cercano di liberare la Palestina dal fiume al mare e i Repubblicani cercano di trasformare la Casa Bianca in un regime fantoccio di Mosca. Se entrambe le parti smettessero di fingere di essere diverse l’una dall’altra per quanto riguarda il modo in cui è gestito l’impero statunitense, gli americani inizierebbero a notare di essere caduti vittime di una truffa progettata per ingannarli facendogli credere di avere un certo controllo su come il loro governo si muove e si comporta sulla scena mondiale. Come i gioiellieri che lavorano tutti per lo stesso datore di lavoro per creare l’illusione della competizione nel romanzo “The Pearl” di John Steinbeck, repubblicani e democratici mettono in scena una finta rappresentazione di opposizione per impedire alla gente del posto di notare che il vero potere nel loro paese è assolutamente estraneo ai loro voti.

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