Di F. William Engdahl per The Exposé – traduzione a cura di Old Hunter

È importante capire che non c’è una sola idea nuova od originale nel cosiddetto programma per il mondo del Great Reset di Klaus Schwab. Neppure il suo programma per una Quarta Rivoluzione Industriale è suo. E neanche la sua pretesa di aver creato la nozione di Stakeholder Capitalism [il Capitalismo degli Azionisti] è un prodotto creato da Schwab. Klaus Schwab è poco più di un abile agente di pubbliche relazioni per un programma tecnocratico globale, un’associazione corporativa di poteri tra grandi aziende e governi, tra cui l’ONU, un programma le cui origini risalgono agli inizi degli anni ’70, se non addirittura prima. Il Great Reset di Davos è semplicemente un progetto aggiornato per una dittatura distopica globale sotto il controllo delle Nazioni Unite, che è in fase di sviluppo da decenni. Gli attori chiave sono stati David Rockefeller e il suo protetto, Maurice Strong.

Le oscure origini del Grande Reset di Davos

di F. William Engdahl, 22 ottobre 2022

All’inizio degli anni ’70, non c’era probabilmente persona più influente nella politica mondiale del defunto David Rockefeller, allora noto soprattutto per essere il presidente della Chase Manhattan Bank.

Creare il nuovo paradigma

Alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70, i circoli internazionali direttamente legati a David Rockefeller lanciarono una serie sbalorditiva di organizzazioni d’élite e think tank. Tra questi, il Club di Roma; il 1001: A Nature Trust, legato al World Wildlife Fund (“WWF”); la conferenza Earth Day delle Nazioni Unite di Stoccolma; lo studio redatto dal MIT, Limits to Growth; e la Commissione Trilaterale di David Rockefeller.

Il Club di Roma

Nel 1968 David Rockefeller fondò un think tank neo-malthusiano, il Club di Roma, insieme ad  Aurelio PecceiAlexander King. Aurelio Peccei era un dirigente senior della casa automobilistica Fiat, di proprietà della potente famiglia italiana Agnelli. Gianni Agnelli della Fiat  era un amico intimo di David Rockefeller e un membro dell’International Advisory Committee della Chase Manhattan Bank di Rockefeller. Agnelli e David Rockefeller erano stati amici intimi fin dal 1957. Agnelli divenne un membro fondatore della Commissione Trilaterale di David Rockefeller nel 1973. Alexander King, capo del Programma scientifico dell’OCSE, era anche un consulente della NATO. Fu l’inizio di quello che sarebbe diventato il movimento neo-malthusiano “le persone inquinano”. Nel 1971 il Club di Roma pubblicò un rapporto profondamente imperfetto, “I limiti dello sviluppo“, che prevedeva la fine della civiltà come la conoscevamo a causa della rapida crescita della popolazione, combinata con risorse fisse come il petrolio. Il rapporto concludeva che, senza cambiamenti sostanziali nel consumo delle risorse, “il risultato più probabile sarà un declino piuttosto improvviso e incontrollabile sia della popolazione che della capacità industriale”. Il rapporto si basava su simulazioni fasulle al computer effettuate da un gruppo di informatici del MIT. La previsione era azzardata: “Se le attuali tendenze di crescita della popolazione mondiale, dell’industrializzazione, dell’inquinamento, della produzione alimentare e dell’esaurimento delle risorse continueranno invariate, i limiti della crescita su questo pianeta saranno raggiunti entro i prossimi cento anni”. Era il 1971. Nel 1973 Klaus Schwab, in occasione del suo terzo incontro annuale con i leader aziendali di Davos, invitò Peccei a Davos per presentare I limiti dello sviluppo agli amministratori delegati delle aziende riunite. Nel 1974, il Club di Roma dichiarò saccentemente: “La Terra ha il cancro e il cancro è l’Uomo”. E poi: “Il mondo sta affrontando una serie senza precedenti di problemi globali interconnessi, come la sovrappopolazione, la scarsità di cibo, l’esaurimento delle risorse non rinnovabili [petrolio], il degrado ambientale e una pessima amministrazione”.  Sostenevano che:

È necessaria una ristrutturazione “orizzontale” del sistema mondiale… Per risolvere le crisi energetiche, alimentari e di altro tipo, sono necessari drastici cambiamenti nello strato normativo, cioè nel sistema di valori e negli obiettivi dell’uomo, cioè sono necessari cambiamenti sociali e cambiamenti negli atteggiamenti individuali se si vuole realizzare la transizione verso una crescita organica.

Nel loro rapporto del 1974,  L’umanità al punto di svolta, il Club di Roma sosteneva inoltre:

L’aumento dell’interdipendenza tra nazioni e regioni deve quindi tradursi nella diminuzione dell’indipendenza. Le nazioni non possono essere interdipendenti senza che ciascuna di esse rinunci a una parte della propria indipendenza, o almeno ne riconosca i limiti. È giunto il momento di elaborare un piano generale per una crescita organica e sostenibile e per uno sviluppo mondiale basato sull’allocazione globale di tutte le risorse finite e su un nuovo sistema economico globale.

Questa è stata la prima formulazione dell’Agenda 21 delle Nazioni Unite, dell’Agenda 2030 e del Grande Reset di Davos del 2020.

David Rockefeller e Maurice Strong

Nei primi anni ’70 l’organizzatore di gran lunga più influente dell’agenda di David Rockefeller sulla “crescita zero” fu il suo amico di lunga data, un petroliere miliardario di nome Maurice Strong. Il canadese Maurice Strong è stato uno dei principali propugnatori della teoria scientificamente fraudolenta secondo cui le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo con i mezzi di trasporto, le centrali a carbone e l’agricoltura avrebbero causato un drammatico e crescente aumento della temperatura globale che minaccia “il pianeta”, il cosiddetto Riscaldamento Globale.

Come presidente della Conferenza ONU di Stoccolma del Giorno della Terra del 1972, Strong promosse un programma di riduzione della popolazione e della riduzione degli standard di vita in tutto il mondo per “salvare l’ambiente”. Strong dichiarò il suo programma di ecologia radicale: “L’unica speranza per il pianeta non è forse che le civiltà industrializzate crollino? Non è nostra responsabilità fare in modo che accada?”. Questo è proprio ciò che sta accadendo ora sotto la copertura di una pandemia globale pubblicizzata. Strong sembrava una scelta alquanto curiosa per dirigere una grande iniziativa delle Nazioni Unite per mobilitare l’azione a favore dell’ambiente, poiché la sua carriera e la sua considerevole fortuna erano state costruite sullo sfruttamento del petrolio, così come un numero insolito di nuovi sostenitori della “purezza ecologica”, come David Rockefeller o Robert O. Anderson dell’Aspen Institute o John Loudon della Shell. Strong aveva incontrato David Rockefeller nel 1947, quando era solo un giovane canadese che aveva abbandonato le scuole superiori ma da quel momento la sua carriera si legò alla rete della famiglia Rockefeller. Grazie alla sua nuova amicizia con David Rockefeller, Strong, all’età di 18 anni, ottenne una posizione chiave all’ONU come sottoposto del tesoriere dell’ONU, Noah Monod. I fondi dell’ONU erano opportunamente gestiti dalla Chase Bank di Rockefeller. Questo era tipico del modello di “partenariato pubblico-privato” che Strong avrebbe implementato: guadagno privato da un governo pubblico. Negli anni ’60 Strong era diventato presidente dell’enorme conglomerato energetico della compagnia petrolifera di Montreal nota come Power Corporation, allora di proprietà dell’influente Paul Desmarais. La Power Corporation sarebbe stata usata anche come fondo nero politico per finanziare le campagne di alcuni politici canadesi come Pierre Trudeau, padre del protetto di Davos Justin Trudeau, come rivela la ricercatrice investigativa canadese Elaine Dewar (Elaine Dewar, op cit. p. 269-271.)

Il primo Vertice della Terra e il Vertice della Terra di Rio

Nel 1971 Strong fu nominato Sottosegretario delle Nazioni Unite a New York e Segretario generale della prima conferenza per l’Earth Day, la United Nations Conference on the Human Environment (Earth Summit I, il primo Vertice della Terra) a Stoccolma, in Svezia. In quello stesso anno fu anche nominato fiduciario della Rockefeller Foundation, che finanziò il suo lancio del progetto Stockholm Earth Day (Elaine Dewar, op cit. p.277). A Stoccolma, fu creato il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (“UNEP”) con Strong come dirigente. Nel 1989 Strong fu nominato dal Segretario generale delle Nazioni Unite a capo della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo del 1992 o UNCED (“Rio Earth Summit II”). In quell’occasione supervisionò la stesura degli obiettivi “Ambiente sostenibile” delle Nazioni Unite, l’Agenda 21 per lo sviluppo sostenibile che costituisce la base del Great Reset di Klaus Schwab, nonché la creazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (“IPCC”) delle Nazioni Unite. Strong, che era anche membro del consiglio del WEF di Davos, aveva disposto che Schwab fungesse da consulente chiave per il Rio Earth Summit. In qualità di Segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite di Rio, Strong commissionò anche un rapporto al Club di Roma, “La prima rivoluzione globale“, redatto da Alexander King, il quale ammetteva che l’ affermazione sul riscaldamento globale dovuto alla CO2 era semplicemente uno stratagemma inventato per forzare il cambiamento:

Il nemico comune dell’umanità è l’uomo. Cercando un nuovo nemico che ci unisse, abbiamo pensato che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili sarebbero stati la soluzione giusta. Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano, ed è solo cambiando atteggiamenti e comportamenti che possono essere superati. Il vero nemico, quindi, è l’umanità stessa”.

Il delegato del presidente Clinton a Rio, Tim Wirth, ha ammesso la stessa idea, affermando: “Dobbiamo cavalcare la questione del riscaldamento globale. Anche se la teoria del riscaldamento globale è sbagliata, faremo la cosa giusta in termini di politica economica e politica ambientale”. (Elaine Dewar, Cloak of Green: The Links between key environmental groups, government and big business, Toronto, James Lorimer & Co., 1995, pp. 259-265.) A Rio, Strong ha introdotto per la prima volta l’idea manipolativa di “società sostenibile” definita in relazione a questo obiettivo arbitrario di eliminazione di CO2 e di altri cosiddetti gas serra. L’Agenda 21 è diventata Agenda 2030 nel settembre 2015 a Roma, con la benedizione del Papa, con 17 obiettivi “sostenibili”. Ha dichiarato tra gli altri elementi:

La terra, a causa della sua natura unica e del ruolo cruciale che svolge nell’insediamento umano, non può essere trattata come un bene ordinario, controllato da individui e soggetto alle pressioni e alle inefficienze del mercato. La proprietà privata della terra è anche uno strumento principale di accumulazione e concentrazione della ricchezza e quindi contribuisce all’ingiustizia sociale… La giustizia sociale, il rinnovamento urbano e lo sviluppo, la creazione di abitazioni dignitose e condizioni sane per le persone possono essere raggiunti solo se la terra è utilizzata nell’interesse della società nel suo insieme”.

In breve, la proprietà privata della terra deve essere socializzata a favore della “l’intera società”, un’idea ben nota ai tempi dell’Unione Sovietica e una parte fondamentale del Grande Reset di Davos.

A Rio nel 1992, dove era presidente e segretario generale, Strong dichiarò:

È chiaro che gli attuali stili di vita e modelli di consumo della classe media benestante – che comportano  un elevato consumo di carne, il consumo di grandi quantità di cibi surgelati e pronti, l’uso di combustibili fossili, elettrodomestici, aria condizionata in casa e sul posto di lavoro e alloggi in zone suburbane privilegiate – non sono sostenibili.”  [enfasi aggiunta]

Strong non diede ascolto al suo stesso applello. Ciò che Strong non disse ai suoi alleati ambientalisti a Rio fu che aveva anche fatto un enorme acquisto della Colorado Land and Cattle Company, dal trafficante d’armi saudita e risorsa della CIA, Adnan Khashoggi. A quel tempo Strong era al centro della trasformazione dell’ONU nel veicolo per imporre di nascosto un nuovo fascismo tecnocratico globale, usando terribili avvertimenti di estinzione del pianeta e riscaldamento globale, fondendo agenzie governative con il potere delle aziende per un controllo non eletto di praticamente tutto, sotto la copertura fraudolenta della “sostenibilità”. Nel 1997 Strong ha supervisionato la creazione del piano d’azione in seguito al Summit della Terra, “The Global Diversity Assessment“, un progetto per il lancio di una quarta rivoluzione industriale, un inventario di ogni risorsa sul pianeta, come sarebbe stata controllata e come questa rivoluzione sarebbe stata realizzata. A quel tempo Strong era co-presidente del Davos World Economic Forum di Klaus Schwab. Nel 2015, alla morte di Strong, il fondatore di Davos Klaus Schwab scrisse: “È stato il mio mentore sin dalla creazione del Forum: un grande amico; un consigliere indispensabile; e, per molti anni, un membro del nostro Foundation Board”. Prima di essere costretto a lasciare l’ONU in disgrazia per uno scandalo di corruzione nel settore Food-for-Oil in Iraq, Strong è stato membro del Club di Roma, amministratore dell’Aspen Institute, amministratore della Fondazione Rockefeller e della Fondazione Rothschild. Strong è stato anche direttore dell’’occulto Temple of Understanding del Lucifer Trust (noto anche come Lucis Trust) ospitato nella Cattedrale di St. John the Divine a New York City, “dove i rituali pagani includono la scorta a pecore e bovini all’altare per la benedizione”. Qui, il vicepresidente Al Gore ha tenuto un sermone, mentre i fedeli marciavano verso l’altare con ciotole di compost e vermi…” xvi.

Questa è l’origine oscura del programma del Great Reset di Schwab, in cui dovremmo mangiare vermi e non avere proprietà privata per “salvare il pianeta”. Il programma oscuro, distopico che mira a eliminare miliardi di noi “umani comuni”.

L’autore

F. William Engdahl è un pluripremiato analista geopolitico, consulente di rischio strategico, scrittore, professore e conferenziere. Da oltre trent’anni si occupa di ricerca e descrive la scena politica mondiale.

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