Ediroriale di Strategic Culture Foundation – traduzione a cura di Old Hunter

In definitiva, la guerra in Ucraina non è solo contro un proxy psicopatico della NATO. È contro il sistema occidentale di dominio globale e la sua macchina da guerra, la NATO.

Gli attacchi terroristici oltrefrontiera di questa settimana nelle regioni di Kursk e Belgorod della Federazione Russa sottolineano che la Russia deve liquidare il regime della NATO in Ucraina. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea – sponsor del regime nazista di Kiev e del suo illegittimo presidente Vladimir Zelensky – parlano cinicamente di “diritto all’autodifesa dell’Ucraina” nell’approvare l’incursione omicida di questa settimana. Si tratta di una vergognosa apologia del terrorismo vero e proprio. Gli assalti a Kursk e Belgorod hanno preso di mira i civili. I condomini sono stati bombardati e le famiglie che fuggivano in auto sono state colpite e uccise. Anche le ambulanze e i paramedici che evacuavano i feriti sono stati attaccati mortalmente. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno usando la stessa vile e ambigua retorica dell’autodifesa che applicano alla violenza genocida di Israele a Gaza. Non c’è alcuna equivalenza – come dichiarano vergognosamente Stati Uniti e Unione Europea – con l’attuale operazione militare speciale della Russia, iniziata nel febbraio 2022. Le potenze occidentali sostengono che la Russia sia l’aggressore, mentre i fatti dicono che Mosca ha agito in risposta all’aggressione, sostenuta dalla NATO per anni, contro la popolazione di etnia russa dell’ex Ucraina orientale. Le forze russe hanno fatto di tutto per evitare vittime tra i civili. Questo è in parte il motivo per cui il conflitto si è trascinato così a lungo, perché le forze russe non attaccano volontariamente città e paesi ucraini con azioni di sterminio in stile americano. Non così il regime di Kiev e i suoi paramilitari nazisti che ne hanno fatto una loro barbara specialità l’uccidere deliberatamente i civili russi. La logica terroristica è stata candidamente dichiarata questa settimana dagli aiutanti di Zelensky, che hanno sfacciatamente affermato che lo scopo degli attacchi a Kursk e Belgorod era quello di “instillare paura nella popolazione russa” per destabilizzare il governo russo. Questa è la definizione di terrorismo. Gli assalti oltrefrontiera sono iniziati martedì con fino a 1.000 militari ucraini equipaggiati con veicoli blindati e carri armati americani e della NATO. È stato riferito che nell’offensiva sono stati coinvolti anche mercenari georgiani addestrati dalla NATO. Si può anche essere certi che a dirigere le operazioni c’erano forze speciali americane, britanniche, polacche, baltiche e di altri Paesi della NATO. Ci sono state precedenti incursioni oltre il confine, ma questa settimana quella effettuta è stata finora la più grande e determinata. Dopo tre giorni di intensi combattimenti, il Ministero della Difesa russo ha affermato che l’offensiva ucraina era stata respinta dopo che gli aggressori avevano subito pesanti perdite. Anche i media occidentali hanno evidenziato l’inutilità strategica dell’offensiva ucraina. Sembra proprio che la leadership del regime di Kiev abbia gettato nel tritacarne i suoi uomini in un’altra missione suicida. Il forte sospetto è che si sia trattato di un disperato tentativo da parte della cabala di Zelensky e dei suoi collaboratori della NATO per occupare le prime pagine dei giornali internazionali e tenere ancora in piedi il racket della guerra. Dopo 30 mesi di conflitto, il regime di Kiev è al collasso militare. È a corto di uomini e ridotto a ricorrere a coscritti mal addestrati e demoralizzati. La Russia ha indiscutibilmente il controllo del campo di battaglia principale nella regione del Donbass, che ora fa parte della Federazione Russa. L’obiettivo originario dell’operazione militare speciale era quello di mettere in sicurezza i territori storici russi. Questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto. Ma rimane l’altro obiettivo, quello di de-nazificare l’Ucraina. A giugno il Presidente russo Vladimir Putin ha definito i termini per la fine delle ostilità che prevedono l’accettazione di nuovi territori russi e la futura neutralità dell’Ucraina, in base alla quale la proposta di adesione al blocco NATO è inammissibile. Putin ha anche indicato che con il passare del tempo i termini sarebbero cambiati (cioè peggiorati per la parte della NATO), a seconda della situazione sul campo di battaglia e della non conformità da parte del regime di Kiev. Data l’incorreggibile tendenza del regime di Kiev e dei suoi sostenitori della NATO a persistere nell’aggressione, la Russia ha il diritto di rivedere le sue condizioni e di esigere un costo più alto per un’eventuale resa. Dopo le atrocità di questa settimana a Kursk e Belgorod, Dmitry Medvedev, membro di spicco del Consiglio di sicurezza nazionale russo, ha commentato gli obiettivi militari a lungo termine di Mosca, dicendo: “Questa non è più un’operazione per riconquistare le nostre terre e punire i nazisti… Dovremo fermarci solo quando lo riterremo opportuno”. Questo vuol dire, presumibilmente, arrivare fino in fondo per demolire il regime del Reich della NATO, un regime che ha preso il potere illegalmente nel 2014 per mezzo di un colpo di stato orchestrato dalla CIA contro un presidente eletto. Nonostante le distorsioni dei media occidentali, l’Ucraina è solo uno staterello artificiale, la cui cosiddetta indipendenza nel 1991 è stata un’eredità dei giochi di prestigio e delle contrattazioni territoriali dell’epoca sovietica. La Russia ha giuste rivendicazioni storiche su Odessa, la città fondata da Caterina la Grande, su Kharkov, Nikolayev e Kiev, così come sulla Crimea, il Donbass, le regioni di Kherson e Zaporozyhe. L’abitudine congenita al tradimento del regime di Kiev e dei suoi protettori imperialisti li rende “incapaci di accordi”. Il tradimento e l’inganno sugli accordi di pace di Minsk (2015) e il crollo delle promesse di non espansione della NATO post-Guerra Fredda dimostrano che i trattati che ne potrebbero derivare sono privi di valore. La natura terroristica del regime di Kiev e le sue radici ideologiche di collaborazionisti del Terzo Reich nazista nello sterminio del popolo slavo e la sistematica istigazione alla guerra del blocco NATO guidato dagli USA fin dai primi giorni della Guerra fredda post-1945, dimostrano che un modus vivendi è impossibile. L’idea di territori russi che vivono pacificamente accanto a un Reich ucraino è irrealizzabile. Finché l’entità tossica del fascismo ucraino esisterà e sarà sostenuta dal patrocinio della NATO, ci sarà sempre una minaccia alla sicurezza nazionale della Russia. La storia della sconfitta della Germania nazista da parte dell’Unione Sovietica solo per vedere quello steso nemico risorgere per opera dell’imperialismo occidentale con i resti dei fascisti ucraini, dimostra che la malattia deve essere sradicata. L’Ucraina ha la sfortuna di essere stata scelta come punta di diamante di un confronto imperialista guidato dagli Stati Uniti contro la Russia. Il terrorismo scatenato dopo il colpo di Stato del 2014 contro l’etnia russa non ha fatto che metastatizzarsi. Attaccare i civili russi nel territorio russo prima della guerra, colpire i civili sulle spiagge con i missili, colpire le centrali nucleari e diffondere i tentacoli del terrorismo nelle nazioni africane amiche della Russia, come hanno dimostrato  i recenti attacchi in Mali, sono tutti esempi dell’unico modo per affrontare il regime di Kiev. Deve essere sconfitta completamente. I suoi leader con le mani sporche di sangue russo devono essere banditi. La Russia deve schiacciare questa entità criminale una volta per tutte – e fare un immenso favore al popolo ucraino liquidando questa tirannia parassitaria imposta loro dai padroni imperiali occidentali. Gli uomini ucraini si nascondono o scappano in massa dal regime per sfuggire alla coscrizione forzata e alla morte certa in prima linea. In definitiva, la guerra in Ucraina non è solo contro un proxy psicopatico della NATO. È contro il sistema di dominio globale dell’Occidente e la sua macchina da guerra, la NATO. La storia dimostra che una distensione negoziata è solo un trampolino di lancio per un’aggressione futura. Le potenze occidentali hanno incubato il virus nazista e ne hanno scatenato il ceppo mutato in Ucraina. Ma non è solo il virus nazista di Kiev che deve essere sradicato. Altrettanto, in ultima analisi, deve essere sradicata anche la malattia imperialista occidentale che ne è il progenitrice. Il territorio della Russia è il luogo di un confronto storico che sta cambiando il mondo. Questo confronto risale alle eroiche battaglie del Donbass, della Crimea e di Kursk contro la Wehrmacht nel 1943-44 e culmina in quello attuale contro la NATO. Dopo che la Russia avrà finalmente vinto questa battaglia epocale, non dovrà mai più ripetersi. Ciò comporta la sconfitta definitiva dell’imperialismo occidentale che ha generato la Germania nazista e l’attuale NATO guidata dagli Stati Uniti.

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