Redazionale di Rèseau Voltaire del 24 settembre 2024
Gli Stati Uniti hanno ritirato dal Medio Oriente i loro due gruppi navali: l’USS Theodor Roosevelt e l’USS Abraham Lincoln. Il 15 settembre Ansar Allah (i «seguaci di Dio», spregiativamente chiamati “Houthi”, cioè la «banda della famiglia Houthi», dalla propaganda atlantista) ha lanciato un missile al centro di Israele. Secondo il portavoce di Ansar Allah, ha percorso 2.040 chilometri in 11 minuti.
Le FDI sostengono invece che non si è trattato di un missile ipersonico. La difesa antiaerea israeliana ha colpito il razzo, ma non l’ha abbattuto.
Nei pressi di Lod è scoppiato un incendio, causato dal missile o dai suoi detriti.
Imitando quanto fanno le FDI a Gaza, Ansar Allah ha emesso un comunicato in cui dichiara Tel Aviv «zona di guerra» e invita gli israeliani a evacuare la città rifugiandosi nel deserto del Negev, considerata «zona umanitaria».
Il 16 settembre Ansar Allah ha affermato che il governo statunitense è disposto a riconoscerlo a condizione che smetta di attaccare Israele. Il Dipartimento di Stato ha smentito.
Osserviamo che le regole del gioco sono cambiate, non in Israele e in Palestina, ma su scala globale. Il missile yemenita non è stato intercettato dalla difesa israeliana. Si trattava quindi di un dispositivo ipersonico guidato da un satellite, paragonabile ai sette missili ipersonici iraniani che hanno colpito i loro obiettivi il 14 aprile. Poiché Ansar Allah non dispone di tecnologia spaziale, chi gli ha fornito i dati di guida? È improbabile che Teheran si sia imbarcata in questa avventura, ora che il presidente Masoud Pezeshkian sta cercando di riallacciare i rapporti con gli Occidentali.
Abbiamo appreso che la scorsa settimana il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato per poche ore, in segreto, in Russia. In Israele l’informazione è stata rigorosamente censurata dalle FDI. L’incontro con l’ex amico, il presidente russo Vladimir Putin, non è andato bene.
Il ritiro delle portaerei statunitensi indica che Washington non ha intenzione di intromettersi nella disputa russo-israeliana.
Ma la cosa più importante è altrove: Mosca aveva avvertito che avrebbe risposto agli Stati Uniti, che stanno fornendo armi all’Ucraina per attaccare la Russia, fornendo a sua volta armi a nemici di Washington. L’Ucraina ha appena colpito un gasdotto russo con armi statunitensi. Per rappresaglia, lo Yemen ha colpito l’oleodotto che collega Ashkelon a Eilat grazie a dati satellitari russi.
Traduzione Rachele Marmetti