IN EUROPA IL MAGA CAMBIA “L’ATMOSFERA” MENTRE TRUMP SI MUOVE VERSO IL SUO OBIETTIVO PRIMORDIALE: IL RESET GLOBALE

DiOld Hunter

13 Marzo 2025
Se l’Europa vuole sostituire gli Stati Uniti, l’impresa sarebbe estremamente costosa, politicamente molto costosa, e fallirebbe.

di Alastair Crooke su The Unz Review    –    Traduzione a cura di Old Hunter

Il presidente Trump vuole che la faccenda Ucraina sia sistemata, punto e basta. Questo per poter procedere rapidamente, per normalizzare i rapporti con la Russia e iniziare il progetto “big picture” di stabilire un nuovo ordine mondiale, che ponga fine alle guerre e faciliti i legami commerciali.

Il punto qui, che l’Europa finge di non capire, è che la fine del conflitto in Ucraina è semplicemente la “porta” di Trump all’intera logica e piattaforma su cui si è basato: il Grande Reset del panorama geopolitico. L’Ucraina, detto semplicemente, è l’ostacolo al perseguimento da parte di Trump del suo obiettivo primordiale: il Reset globale.

Starmer, Macron e l’ala orientale delle euro-élite sono ciechi di fronte alla portata del cambiamento di atmosfera globale verso la politica e l’etica tradizionaliste degli Stati Uniti. Non colgono nemmeno la furia a malapena nascosta nel mondo di Trump che esiste dietro questa rivoluzione nascente. “La Destra Maga non ha nessuna delle inibizioni dei suoi predecessori. Sta pianificando di sfruttare il potere di uno stato riconquistato per annientare i suoi nemici”, scrive Allister Heath.

La classe dirigente europea è in gravi difficoltà e sempre più isolata, in un mondo che si sta spostando “a destra” a vertiginosa velocità. “Gli USA sono ormai il nemico dell’Occidente”, proclama il FT. I leader europei non vogliono capire.

La realtà è che gli USA in questo momento sono impegnati a smantellare la politica estera dell’Europa. E stanno per iniziare a esportare i tradizionali valori repubblicani americani per distruggere il sistema europeo di credenze di stampo woke. Gli strati dominanti europei – molto lontani dalla loro base – non sono riusciti a cogliere la minaccia ai propri interessi (uno scenario delineato qui).

L’amministrazione Trump sta cercando di ricostruire la Repubblica in difficoltà e gli americani in questa nuova era non si curano dell’ossessione europea per le antiche faide e le guerre che ne conseguono.

Secondo quanto riferito, Trump vede con estremo disprezzo il vanto britannico ed europeo secondo cui “se non lo faranno gli Stati Uniti, lo farà l’Europa”. La classe di Bruxelles sostiene di essere ancora in grado – dopo tre anni di sconfitte in Ucraina – di infliggere una sconfitta umiliante al Presidente Putin.

Più in profondità, tuttavia, il Team Trump, impegnato nel compito di abbattere lo Stato profondo americano quale “nemico inesorabile”, percepisce (giustamente) lo Stato di sicurezza britannico come congiunto alle sue controparti americane, come parte della sua meta-struttura globale. E la sua componente più antica e profonda è sempre stata la distruzione della Russia e il suo smembramento.

Così, quando Macron, nel discorso alla nazione di questa settimana, ha rifiutato un cessate il fuoco in Ucraina e ha dichiarato che “la pace in Europa è possibile solo con una Russia indebolita“, dopo aver definito il Paese una minaccia diretta per la Francia e per il continente, molti nel “mondo Trump” hanno interpretato questa dichiarazione di sfida (secondo cui “l’Ucraina che sconfigge la Russia è preferibile alla pace”) come niente più che un voler scopiazzare gli obiettivi del Meta Deep State da parte di Macron e Starmer.

Questo modo di intendere è reso concreto dall’improvvisa pletora di articoli apparsi sui media europei (gestiti) secondo i quali l’economia russa sarebbe molto più debole di quanto appaia e che potrebbe crollare nel prossimo anno. Ovviamente è una sciocchezza. Si tratta di far credere all’opinione pubblica europea che continuare la guerra in Ucraina sia una “buona idea”.

L’assurdità della posizione europea, come nota Wolfgang Münchau, è stata forse colta al meglio nella sua piena arroganza l’anno scorso dalla storica e scrittrice Anne Applebaum, quando ha vinto il prestigioso premio tedesco per la pace. Durante il suo discorso di accettazione, ha sostenuto che la vittoria è più importante della pace, quando ha detto che l’obiettivo finale dell’Occidente dovrebbe essere il cambio di regime in Russia: “Dobbiamo aiutare gli ucraini a raggiungere la vittoria, e non solo per il bene dell’Ucraina“.

Zelensky e i suoi fan europei vogliono “negoziare”, anche se più tardi, ma non prima (forse tra un anno, come avrebbe detto in privato un ministro degli Esteri europeo a Marco Rubio).

Questo”, scrive Münchau, “è il motivo del pubblico disaccordo nello Studio Ovale [la scorsa settimana]. La pace per mezzo di una vittoria senza ostacoli — essenzialmente il modello della Seconda Guerra Mondiale — come la lente attraverso cui praticamente tutti i leader europei e la maggior parte dei commentatori vedono il conflitto Russia-Ucraina”.

L’America vede le cose in modo diverso: pensa con certezza che lo Stato profondo europeo stia mettendo i bastoni tra le ruote di Trump alla “normalizzazione con la Russia”, una normalizzazione a cui si oppone visceralmente. O, per lo meno, come gli europei inseguano un “miraggio che non esiste più, mentre si ostinano ad aumentare ‘tasse e spese’, mentre l’immigrazione di massa e una energia troppo costosa raddoppiano, incuranti delle luci rosse lampeggianti nei [mercati finanziari] mentre i rendimenti del debito pubblico schizzano ai livelli più alti dal 1998″, come sottolinea Allister Heath.

In altre parole, l’idea è che Friedrich Merz, Macron e Starmer stiano parlando di come trasformare i loro Paesi – attraverso una massiccia iniezione di debito – in superstati della difesa. Tuttavia, a un certo livello di coscienza, si rendono probabilmente conto che questo non è fattibile, e quindi si accontentano di presentarsi come “leader mondiali sulla scena internazionale”.

L’élite europea è costituita da ‘leader’ profondamente instabili che stanno mettendo a rischio la prosperità e la stabilità del continente. È chiaro che questi paesi non hanno la capacità militare per intervenire in modo concertato. Più di ogni altra cosa, è l’economia europea che sta andando a rotoli mentre la realtà alle porte.

Zelensky è complice dell’insistenza europea sul fatto che sconfiggere la Russia abbia la priorità sul raggiungimento della pace in Ucraina, nonostante la mancanza di qualsiasi logica strategica su come la si possa ottenere dopo tre anni di peggioramento della situazione militare. Entrambi i piani, schiacciare l’economia russa con sanzioni e il logoramento dell’esercito russo fino al punto del collasso, sono falliti. Perché allora Zelensky si oppone alle proposte di pace di Trump? Apparentemente, non ha senso.

La spiegazione risale probabilmente all’era post-Maidan, quando lo “Stato di Meta-Sicurezza” occidentale (principalmente, britannici e americani) trincerò i banderiti della linea dura (all’epoca una piccola minoranza) in uno Stato di Polizia, di Intelligence e Sicurezza ucraino. Sono ancora oggi la forza di controllo. Anche se questa fazione riconoscesse che la loro guerra non può essere vinta, sanno bene cosa succederebbe se perdessero.

La Russia non vuole avere a che fare con loro. Li considera degli estremisti (se non dei criminali di guerra) che non sono in alcun modo “capaci di accordi” e che devono essere sostituiti da una leadership che sia effettivamente capace di compromessi. La Russia probabilmente perseguiterà e porterà a processo questi uomini. Zelensky deve essere spaventato da ciò che i banderiti potrebbero fargli (nonostante il suo team di guardie del corpo britanniche).

Ebbene, a Trump non piacciono questi “giochi” europei: sta prendendo a schiaffi a Zelensky e i leader europei, forse per mettere in riga Zelensky; o forse no… Secondo quanto riportato da Politico, il Team Trump ha avviato colloqui diretti con l’opposizione ucraina per indire elezioni anticipate e spodestare Zelensky, che è sulla buona strada per essere destituito, dicono i membri del Team Trump.

Zelensky potrebbe essere finito, ma è interessante notare che non si è nemmeno parlato di Zaluzhniy. È stato preparato dagli inglesi come sostituto: e pare che anche gli americani prenderanno questa decisione indipendentemente dagli inglesi.

Il presidente Trump ha ordinato di interrompere la condivisione di intelligence con l’Ucraina. Ciò che ha fatto tecnicamente è stato impedire all’Ucraina di utilizzare sistemi di puntamento esclusivi degli Stati Uniti controllati dall’intelligence statunitense, dalla CIA, dal National Reconnaissance Office e dalla National Geospatial Intelligence Agency degli Stati Uniti. Ciò che è stato sospeso è lo scambio di cosiddetti dati “letali”, comprese le informazioni per il puntamento degli HIMARS. Tuttavia, le informazioni difensive necessarie per la protezione vengono ancora fornite all’Ucraina.

“L’entità del blocco della condivisione di informazioni, che sembra essere stato imposto insieme allo stop degli aiuti militari annunciato lunedì dal signor Trump, inizialmente sembrava essere piuttosto limitata… Ma mercoledì pomeriggio è diventato chiaro che l’amministrazione Trump, ignorando le aperture del signor Zelensky della sera prima, era andata molto oltre. Un ufficiale dell’intelligence militare a Kiev ha detto al Telegraph che il blocco equivaleva a più o meno un blackout totale“.

Per dirla senza mezzi termini, il precedente congelamento nelle consegne delle munizioni influenzerà senza dubbio le capacità militari dell’Ucraina nel tempo, tuttavia l’impatto potrebbe non essere avvertito per alcune settimane. La perdita di informazioni vitali, tuttavia, lascerà il segno immediatamente. In parole povere, renderà cieca l’Ucraina. Nei posti di comando ucraini, il monitoraggio delle battaglie e i feed satellitari online su tablet e schermi TV sono stati effettivamente disconnessi.

Lo schiaffo di Trump è servito a smontare la finzione che l’Ucraina sia in grado di difendersi con il modesto sostituto del sostegno europeo. Si è sempre trattato di una spavalderia senza senso. La NATO, la CIA e la comunità globale di intelligence hanno avuto il controllo della guerra in corso fin dall’inizio. E questo, per ora, è stato spento.

Quindi, l’Europa vuole accollarsi il peso degli USA? Bloomberg riferisce che i mercati obbligazionari europei sono in crisi. Se l’Europa vuole sostituire gli USA, questo sarà estremamente costoso, molto costoso politicamente, e fallirà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *