Sapendo con largo anticipo che la Russia l’avrebbe rifiutato, gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno annunciato in pompa magna che l’accordo per il cessate il fuoco era “alla corte della Russia”, in quello che è stato un esercizio di pura pubblicità, scrive Joe Lauria.

di Joe Lauria per consortiumnews.com – Traduzione a cura di Old Hunter
Niente avrebbe potuto essere più chiaro delle ripetute condizioni poste dalla Russia per una fine definitiva della guerra, anziché un cessate il fuoco temporaneo: la neutralità dell’Ucraina, la sua smilitarizzazione e denazificazione, l’inclusione di quattro oblast russofoni nella Federazione Russa e dei trattati che stabiliscano una nuova architettura di sicurezza in Europa. Altrettanto chiaro è stato il netto rifiuto dell’Ucraina di queste condizioni, che chiedeva invece la restituzione di ogni centimetro del suo territorio, compresa la Crimea, oltre all’adesione dell’Ucraina alla NATO. È il motivo per cui le due parti stanno ancora combattendo una guerra. È una guerra, tuttavia, che l’Ucraina sta perdendo nel modo peggiore. Nascondere questo fatto è un obiettivo importante dell’Ucraina e dei suoi alleati europei per mantenere i loro cittadini dalla loro parte. Ma non è solo l’opinione pubblica che devono convincere a continuare a sostenere l’Ucraina: è anche il presidente degli Stati Uniti.
Dopo la rissa nello Studio Ovale, in cui Donald Trump e JD Vance hanno attaccato pubblicamente Zelensky, gli europei hanno tenuto due vertici. In entrambi i casi hanno fatto la voce grossa per continuare a sostenere Zelensky, ma hanno anche chiarito che non potevano farcela senza gli Stati Uniti. Per quanto lo detestino, Zelensky e i leader europei hanno bisogno di Donald Trump. Così hanno incastrato Zelensky inducendolo a scrivere una lettera adulatoria a Trump, un uomo chiaramente suscettibile alle lusinghe. Molto probabilmente influenzato anche dal suo Segretario di Stato Marco Rubio e dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, che in precedenza avevano entrambi espresso il loro sostegno neocon all’Ucraina e la loro condanna della Russia, Trump è stato apparentemente convinto a proporre il cessate un fuoco di 30 giorni.
Trump poi in qualche modo ha avuto l’idea che Vladimir Putin, nonostante le sue ripetute condizioni per porre fine alla guerra, avrebbe ceduto alle pressioni. Potrebbe essere che Trump pensi di essere un mediatore neutrale che ha bisogno di intimidire entrambe le parti per costringerle a fare un accordo. Così, dopo che è stato annunciato il cessate il fuoco, Trump ha ripreso a inviare armi e intelligence all’Ucraina, sono state minacciate nuove sanzioni contro la Russia e l’Ucraina ha sparato 350 droni contro zone residenziali di Mosca, proprio mentre l’inviato di Trump, Steve Witkoff, stava arrivando a Mosca per discutere del cessate il fuoco.
Come indurre a un veto solitario

Tutto questo è stato progettato per spingere Putin ad accettarlo o apparire come l’uomo colpevole di aver rifiutato la pace. Se le armi, l’intelligence e le sanzioni degli Stati Uniti non avevano dissuaso Putin prima, perché dovrebbero farlo ora? Putin ha visto questo come l’esibizione pubblicitaria che è e lo ha trattata come tale. Ha risposto con una sua esibizione pubblicitaria. Invece di dire con fermezza il previsto “No”, ha detto “Sì”, seguito da “sfumature”, come, ad esempio, chi dovrebbe controllare un simile cessate il fuoco lungo un fronte di 2.000 chilometri? Ha detto poi che un tale cessate il fuoco non poteva iniziare mentre delle truppe ucraine di occupazione sono accerchiate in territorio russo; e, cosa fondamentale, che un cessate il fuoco di 30 giorni – senza riarmo ucraino – potrebbe solo segnare l’inizio dei colloqui per una soluzione permanente. Putin ne ha esposto la ragione che è quella che si darebbe alle truppe ucraine in fuga la possibilità di riorganizzarsi.
Proprio come previsto, Zelensky e i leader europei hanno attaccato Putin accusandolo di essere un uomo che ama la guerra e odia la pace. Al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ho seguito come corrispondente per un quarto di secolo, ho spesso visto dei Paesi presentare risoluzioni per il voto, nonostante fossero certi che uno dei cinque membri permanenti avrebbe posto il veto. I diplomatici mi spiegavano che viene fatto di proposito per costringere il braccio dell’ambasciatore di quella nazione a essere l’unico a sollevarsi contro il provvedimento, sotto gli occhi di tutto il mondo, al fine di creargli il massimo imbarazzo pubblico. Questo è esattamente l’esercizio che abbiamo visto con questa falsa proposta di cessate il fuoco. Gli europei e gli ucraini stanno cercando di sfruttarla al massimo. Zelensky ha perfino fatto un video selfie per definire Putin un “manipolatore” dei leader mondiali.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto: “Il completo disinteresse del Cremlino per la proposta di cessate il fuoco del presidente Trump serve solo a dimostrare che Putin non è serio riguardo alla pace”. Starmer ha utilizzato la tattica dell’allarmismo, secondo cui Putin sarebbe intenzionato a conquistare l’Europa, affermando che: “L’appetito della Russia per i conflitti e il caos mina la nostra sicurezza qui nel Regno Unito”. Ha anche cercato di colpevolizzare la Russia per le sue difficoltà politiche in patria a causa “dell’aumento dei costi dell’energia”. Alla fine, la trovata del “cessate il fuoco” potrebbe creare maggiore simpatia nell’opinione pubblica per l’Ucraina. Ma la grande domanda è se questo renderà più intransigente Trump contro la Russia continuando le spedizioni di armi e l’intelligence e forse imponendo nuove sanzioni contro Mosca.
Tutto questo, tuttavia, non farò altro che prolungare i morti e la distruzione. Senza la partecipazione diretta della NATO alla guerra contro la Russia, cosa che rischierebbe l’annientamento nucleare, l’esito della guerra è certo. Per questo motivo, Trump potrebbe riprendere a fare pressione su Zelensky affinché sostanzialmente si arrenda.
La palla è ora nel campo di Trump.
L’andamento di questo conflitto durato tre anni dall’intervento della Russia dimostra chiaramente che più a lungo l’Ucraina cercherà di combattere, peggiore sarà l’accordo che otterrà, indipendentemente da quanti punti in termini di pubblicità possa ottenere lungo il cammino.