IL LUNGO GIOCO DI TONY BLAIR: DALL’OTTIMISMO CLIMATICO AL CONTROLLO TECNOCRATICO

DiOld Hunter

1 Maggio 2025

di David Fleming per off-Guardian del 1 maggio    –    Traduzione a cura di Old Hunter

Nelle ultime settimane del suo mandato come Primo Ministro del Regno Unito nel 2007, Tony Blair fece un’osservazione stranamente casuale ma rivelatrice sulla crisi climatica:

“Non preoccupatevi del clima: la tecnologia risolverà il problema”.

All’epoca, sembravano parole vaghe. Un messaggio rassicurante da parte di un leader in uscita che cercava di unire realismo e ottimismo.

Diciotto anni dopo, ora sappiamo cosa intendeva.

Il 29 aprile 2025, il Tony Blair Institute ha pubblicato un nuovo documento strategico sul clima intitolato The Climate Paradox: Why We Need to Reset Action on Climate Change [Il paradosso del clima: perché dobbiamo reimpostare l’azione sul cambiamento climatico].

A prima vista, sembra una critica alle attuali politiche Net Zero, stanno ammettendo che sono economicamente tossiche, politicamente impopolari e praticamente impraticabili. Ma leggendo più attentamente, si scopre qualcosa di molto più significativo: un progetto ben definito per un sistema di controllo tecnocratico globale, elaborato con l’obiettivo di risolvere il problema del cambiamento climatico tramite dati, automazione e intelligenza artificiale.

UN INTERRUTTORE: DAL SACRIFICIO PUBBLICO AL CONTROLLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Blair e il suo istituto non abbandoneranno l’obiettivo Net Zero. Stanno riformulando il concetto: da un movimento di sacrifici per il pubblico a un sistema di automazione dall’alto verso il basso.

Il documento raccomanda:

  • Abbandonare gli obiettivi politici e i vertici globali caotici (come la COP)
  • Sostituirli con coalizioni di grandi potenze, guidate da scienziati, finanzieri e ingegneri
  • Utilizzare l’intelligenza artificiale per gestire il consumo energetico in intere società
  • Ampliare la tecnologia di cattura del carbonio, non solo per ridurre le emissioni, ma anche per creare nuovi mercati e sistemi di credito
  • Reindirizzare la finanza globale verso soluzioni basate sulla tecnologia, bypassando completamente l’apporto democratico

Cosa manca in modo evidente?

  • Consenso democratico
  • Sovranità nazionale
  • Ogni riferimento alla libertà o alla privacy

Il suo piano non è quello di dare potere all’umanità, ma di gestirla.

IDENTITA’ DIGITALE IN TUTTO TRANNE CHE NEL NOME

Sebbene il rapporto non utilizzi l’espressione “identità digitale”, il riferimento è ricorrente.

Tony Blair ha dedicato quasi due decenni alla promozione dei sistemi di identità biometrica e digitale.

La visione espressa in questo rapporto (energia gestita dall’intelligenza artificiale, valute basate sul carbonio, coordinamento globale dei comportamenti) è impossibile senza un sistema in grado di tracciare, identificare e gestire gli individui.

Questo vuol dire:

  • Il tuo consumo energetico verrà misurato
  • Il tuo impatto di carbonio verrà calcolato
  • Le tue scelte di stile di vita saranno valutate dalla logica della macchina
  • Il tuo accesso all’energia, ai servizi o al denaro potrebbe presto dipendere da ciò che il tuo profilo consente

Questa non è politica climatica.

È la costruzione di una società dove tutto è soggetto ad autorizzazione, una società per la quale non si vota, ma in cui si nasce.

UN COMODO BLACKOUT

Stranamente, o forse perfettamente, il rapporto Blair è stato pubblicato appena un giorno dopo che un’enorme e storica interruzione di corrente aveva gettato Spagna e Portogallo nel buio.

Nel momento di massimo stress, il 60% dell’elettricità spagnola era fuori servizio.

Le città si sono bloccate. I treni si sono fermati. I negozi hanno chiuso. Le comunicazioni sono crollate.

La causa? Probabilmente un’instabilità della rete elettrica legata all’eccessiva dipendenza da energia solare ed eolica, esattamente lo stesso problema che Blair sostiene di poter risolvere con i suoi sistemi ottimizzati per l’intelligenza artificiale.

Che sia una coincidenza o una coreografia, il blackout è stato lo sfondo perfetto per un discorso di vendita:

“Vedi? Il vecchio sistema sta fallendo. Fidati di noi per quello nuovo”.

LA NARRAZIONE DEL CROLLO CONTROLLATO

Blair non è il solo.

  • Donald Trump attacca Net Zero da destra, definendolo un disastro per l’economia e l’indipendenza energetica.
  • Kemi Badenoch e i conservatori del Regno Unito stanno ora facendo marcia indietro sugli obiettivi climatici, citando costi e disordini.
  • In tutta Europa, il sostegno alle politiche verdi sta crollando sotto il peso delle carenze energetiche e delle bollette in aumento.

Ma ecco il trucco: questo non è un crollo. È un passaggio di consegne.

Il piano di Blair si presenta come “un’alternativa sensata”: non per abbandonare la governance del clima, ma per renderla automatica, algoritmica e incontestabile.

Il messaggio non è più “tagliare per salvare il pianeta”.

Adesso è:

“Rilassati. Non devi cambiare nulla. Sarà il sistema a cambiare te”.

IL VERO PERICOLO

La promessa fatta da Blair nel 2007 — “la tecnologia risolverà il problema” — è stata finalmente mantenuta.

Ma non nel modo in cui tutti speravano.

Questa non è un’innovazione che dà potere alle persone.

È la tecnologia come strumento di controllo.

Si tratta di un’infrastruttura che non è al servizio dell’umanità, ma che la guida: silenziosamente, costantemente e senza appello.

Quella che un tempo era una missione pubblica è diventata una macchina tecnocratica.

E quella macchina ora ha un volto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *