IL NEMICO INTERNO: UNA STORIA DELLA PURGA DELL’INTELLIGENCE AMERICANA

DiOld Hunter

1 Maggio 2025

di Cynthia Chung per il suo cynthiachung.substack.com    –    Traduzione a cura di Old Hunter

“All’Europa occidentale restano solo 20 o 30 anni di democrazia; dopodiché scivolerà, senza motore e senza timone, sotto il mare circostante della dittatura, e che la dittatura provenga da un politburo o da una giunta non farà poi così tanta differenza.”

Willy Brandt (cancelliere federale tedesco, poco prima di dimettersi nel 1974)

Che ci crediate o no, la visione distopica secondo cui la democrazia è morta non è affatto un’idea nuova. Tuttavia, ciò che potrebbe turbarvi è da dove questo progetto, nella sua forma contemporanea, abbia realmente avuto origine.

L’idea che la democrazia sia in crisi e debba essere sostituita da una nuova forma di “governance” non nasce dalle proteste di un popolo oppresso che rivendica il proprio diritto a una vita dignitosa. Attualmente non stiamo assistendo a un processo organico e dal basso di riforma del modo in cui il governo, ovvero la democrazia, verrà “migliorato”. Piuttosto, ciò a cui stiamo assistendo è una disintegrazione controllata di ciò che pensiamo di voler sostenere, e questa distruzione è in atto da oltre 45 anni.

Non è un caso che Samuel P. Huntington sia molto affezionato alla citazione di Willy Brandt che “profetizza” la fine della democrazia (usata all’inizio di entrambi i suoi libri “La crisi della democrazia” e “Democrazie disaffezionate“), dopotutto questo è lo scopo della sua vita… assicurarsi che quella profezia si avveri.

In questo articolo racconterò come la squadra di Henry Kissinger sia riuscita a epurare gli ultimi significativi residui di decenza all’interno della CIA e a rimodellare la struttura governativa, trasformandola nel Deep State che oggi vediamo grottescamente pulsare. In questa storia, scopriremo come quegli esponenti di spicco che profetizzano la “fine della democrazia” siano stati gli stessi artefici della sua distruzione.

La prima purga dell’intelligence americana: lo smantellamento dell’OSS

Il 20 settembre 1945, Truman ordinò la chiusura dell’OSS, definendolo una potenziale Gestapo, senza tuttavia l’intenzione di smantellare tutte le capacità di intelligence estera. L’OSS sarebbe stato sostituito sotto la nuova bandiera della CIA, il 18 settembre 1947, e, cosa ancora più importante, come contingente del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, creato lo stesso giorno. Molti rispettabili e patriottici ufficiali dei servizi segreti, fedeli alla visione di FDR, furono anch’essi espulsi dalla comunità dei servizi segreti con lo scioglimento dell’OSS.

Nell’agosto del 1949, l’Unione Sovietica testò la sua prima bomba atomica, diversi anni prima della data prevista dalla CIA per il 1953. In risposta, il Comitato Congiunto di Intelligence presentò una stima della natura della minaccia nucleare sovietica. Il JIC-502 sosteneva che, una volta che i sovietici avessero avuto 200 bombe atomiche, avrebbero potuto lanciare un attacco a sorpresa e sconfiggere gli Stati Uniti.

Queste affermazioni sono state formulate senza analizzare le capacità sovietiche di consegnare effettivamente le armi, figuriamoci di produrle a quel ritmo. Le stime non hanno nemmeno tentato di analizzare le intenzioni strategiche sovietiche.

Il JIC-502, intitolato “Implicazioni del possesso sovietico di armi atomiche” e redatto il 20 gennaio 1950, si rivelò non essere affatto un rapporto di intelligence, ma piuttosto un discorso di vendita, in cui si sosteneva che un’Unione Sovietica dotata di armi nucleari aveva introdotto l’idea che “un enorme vantaggio militare sarebbe stato ottenuto dalla potenza che avesse colpito per prima e fosse riuscita a portare a termine un efficace attacco a sorpresa”.

Fu il JIC-502 il primo a proporre una giustificazione per il concetto di primo attacco preventivo, supportato da un massiccio rafforzamento militare con il pretesto di una guerra preventiva.

Lo stesso anno sarebbe stato redatto il NSC-68, che dichiarava che gli Stati Uniti si trovavano nell’equivalente morale di una guerra con l’Unione Sovietica e richiedeva un massiccio rafforzamento militare da completare entro il 1954, soprannominato “anno di massimo pericolo”, l’anno in cui il JIC-502 affermava che i sovietici avrebbero raggiunto la superiorità militare e sarebbero stati in grado di dichiarare guerra agli Stati Uniti. Questo rafforzamento militare proposto avrebbe aumentato il bilancio della difesa da 10 a 40 miliardi di dollari dal 1950 al 1953.

Nello stesso periodo fu redatta un’altra dottrina di sicurezza, intitolata “NSC-75: Un rapporto al NSC del Segretario Esecutivo sugli impegni militari britannici”. Il rapporto concludeva che, se l’Impero britannico fosse crollato e la Gran Bretagna non fosse più stata in grado di portare a termine questi schieramenti per difendere il “mondo libero” dai sovietici, gli Stati Uniti non sarebbero stati in grado di attuare la loro attuale politica estera, inclusa la NSC-68.

Nel rapporto si concludeva quindi che sarebbe stato più conveniente aiutare la Gran Bretagna a salvare il suo impero!

Se vi siete mai chiesti perché la CIA, fin dalla sua fondazione, si è trovata costantemente associata all’intelligence britannica in una serie di colpi di stato in paesi in cui non aveva motivo di trovarsi, ora sapete il perché.

Gli Stati Uniti erano passati da una missione esplicita volta a porre fine all’imperialismo mondiale sotto Roosevelt, al sostegno attivo e alla difesa delle colonie britanniche e degli stati vassalli sotto Truman!

Tutto ciò fu fatto con il pretesto di proteggere il “mondo libero” dai malvagi spauracchi sovietici, che Churchill decise di etichettare come tali nel suo discorso sulla cortina di ferro. E così, gli interessi dell’Impero britannico furono salvaguardati da un fedele tirapiedi americano, finché si credette alla narrativa secondo cui tutti i russi erano dei cattivi.

È interessante notare che la CIA non era d’accordo con la strategia di guerra preventiva, come definita dal JIC-502. Nel febbraio 1950 la CIA rispose in ORE 91-49, affermando:

“È sempre possibile… che l’URSS inizi una guerra se dovesse ritenere imminente un attacco occidentale. [Tuttavia], non è ancora possibile stimare con precisione gli effetti del possesso sovietico della bomba atomica sulla probabilità di una guerra. Le implicazioni della guerra atomica, sia militari che psicologiche, non sono ancora state pienamente valutate” [enfasi aggiunta].

In altre parole, la CIA stava affermando che la folle e frenetica richiesta del JIC-502 di un rafforzamento militare e di una capacità di primo attacco contro i sovietici era infondata. Che non c’erano dati a supporto di tale affermazione, e che quindi una simile risposta sarebbe stata sconsiderata e pericolosa.

Per coloro che volevano portare avanti queste politiche di guerra permanente divenne evidente che la CIA avrebbe avuto bisogno di una leadership “più forte”.

Almeno, questa era la tesi sostenuta dal Rapporto Dulles-Jackson-Correa, che invocava un direttore della CIA forte sulla scia della Guerra Fredda. E non sorprende che alla fine sarebbe stato proprio Allen Dulles a salire al trono della CIA. Non dovrebbe sorprendere che Dulles avesse in mente solo sé stesso quando parlava delle doti necessarie per un direttore della CIA “forte”… tuttavia, non si riferiva a una mente forte, bensì a uno stomaco forte.

Dulles avrebbe ricoperto la carica di direttore della CIA dal 1953 al 1961, finché non fu licenziato dal presidente Kennedy (insieme al vicedirettore e al vicedirettore per i piani); tutti e tre furono colti in flagrante mentre commettevano sostanzialmente tradimento durante il fiasco della Baia dei Porci; si veda il mio articolo sull’argomento.

Durante il suo mandato come direttore della CIA, Dulles non fece altro che consolidare il ruolo dell’America nel perseguire una guerra permanente in tutto il mondo contro gli “insorti comunisti”, con le infinite guerre in Indocina che durarono per oltre 35 anni.

Sebbene Bedell Smith sia stato direttore della CIA solo per tre anni, sarebbe riuscito, insieme a Donovan (fondatore dell’OSS), a creare il dipartimento strategicamente più importante all’interno della CIA: l’Office of National Estimates (ONE).

[Nota: Smith aveva i suoi problemi, ma una cosa che il lettore dovrebbe sapere è che Smith aveva avvertito Eisenhower di non nominare Dulles direttore della CIA dopo il suo congedo. Smith considerava Dulles un rinnegato che avrebbe abusato del potere che gli sarebbe stato conferito. Tuttavia, a quel punto Eisenhower era già stato coinvolto dal suo Segretario di Stato John Foster Dulles e aveva ignorato l’avvertimento di Smith. Fonte: “La scacchiera del diavolo” di David Talbot.]

Smith cercò potenziali candidati per questa nuova branca tra coloro che erano stati espulsi dalla comunità dell’intelligence quando Truman sciolse l’OSS. Molti di questi ufficiali dell’intelligence “in pensione” avevano prestato servizio nella originaria branca di Ricerca e Analisi dell’OSS; tra questi William Langer e Sherman Kent, entrambi cruciali nella gestione di ONE. Sia Langer che Kent erano storici di buona reputazione.

Si riconobbe che vi era una crisi nella raccolta e nell’analisi di intelligence, che a sua volta sarebbe stata utilizzata per plasmare politiche guerrafondaie sconsiderate come JIC-502, NSC-68 e NSC-75. Come avrebbe affermato Kent, c’erano persone nella CIA che “cercavano il potere sacrificando la verità”.

La creazione di ONE avrebbe dovuto rappresentare un duro colpo a questo tipo di pensiero di gruppo all’interno della comunità dell’intelligence. Kent commentò la questione dei controlli di sicurezza dell’agenzia (il maccartismo era in pieno svolgimento a quel tempo) affermando:

“Quando uno staff di intelligence è stato selezionato [troppo finemente], i suoi membri saranno tutti uguali come le piastrelle sul pavimento di un bagno e altrettanto capaci di pensieri significativi e originali”.

La seconda purga dell’intelligence americana: nasce lo Stato profondo

Dal momento in cui Kissinger assunse l’incarico di Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Nixon, si propose di centralizzare tutte le stime di intelligence, le iniziative diplomatiche e le operazioni segrete sui cadaveri, in senso figurato e talvolta letterale, dei membri della CIA, dei Capi di Stato Maggiore Congiunti, del Dipartimento di Stato e del Congresso. Secondo John Ranelagh nel suo libro The Agency: The Rise and Decline of the CIA:

Fin dagli inizi dell’amministrazione Nixon, divenne chiaro che il Presidente voleva che Henry Kissinger gestisse l’intelligence per lui e che lo staff dell’NSC alla Casa Bianca, sotto la guida di Kissinger, avrebbe controllato la comunità dell’intelligence. Questo fu l’inizio di un passaggio di potere dalla CIA a un nuovo centro: il crescente staff dell’NSC.

Kissinger avrebbe utilizzato lo scandalo Watergate, in cui la CIA fu scoperta dal Congresso direttamente implicata in attività di tradimento, come impulso necessario per formare una nuova CIA, una branca segreta lontana dal controllo del Congresso.

Nel 1978, Kissinger avrebbe varato l’Intelligence Reorganization and Reform Act, che sostanzialmente mirava a “fare pulizia” nella comunità dell’intelligence. E nel 1982, sotto la direzione di Kissinger, il presidente Reagan avrebbe firmato il NSDD 77 sotto la pressione della Guerra Fredda, che avrebbe dato il via al Progetto Democrazia, un nome sarcastico per un cavallo di Troia.

La NSDD 77 concedeva al Progetto Democrazia il controllo sulle “azioni segrete su larga scala” e sulle azioni pubbliche palesi, in seguito associate al National Endowment for Democracy (NED). La direttiva imponeva alla CIA di tenersi fuori sia dalla parte palese che da quella occulta del Progetto Democrazia, dando così libero sfogo all'”apparato NSC” di Kissinger.

Quasi un anno dopo, nell’ottobre del 1983, il Congresso, disinformato e ingenuo, approvò il NED Act, dando di fatto il via libera all’idea di avvolgere le loro teste con del nastro adesivo.

La struttura del NED funziona essenzialmente come un braccio operativo politico privato della CIA, appartenente a un governo invisibile e segreto, al di là di ogni responsabilità e al di fuori della portata della legge.

Coloro che conservavano ancora un minimo di umanità in quanto membri dell’intelligence ed erano sopravvissuti alla purga di Kissinger, vennero semplicemente tenuti all’oscuro delle operazioni segrete del ramo segreto del governo.

Per quanto riguarda il dipartimento ONE, questo sarebbe stato sciolto nel 1973 (l’anno in cui Kissinger divenne Segretario di Stato) e sostituito con un “gruppo di esperti” che avrebbe poi formato il National Intelligence Council nel 1979. Questa sarebbe stata l’ultima epurazione di una sana leadership patriottica all’interno della comunità dell’intelligence, lasciata da allora in poi al potere delle iene e degli sciacalli.

David Ignatius, voce autorevole e rappresentativa dell’apparato di intelligence statunitense (nell’era Kissingeriana) avrebbe scritto nel settembre 1991 (anno della dissoluzione dell’Unione Sovietica) sul Washington Post in un articolo intitolato “Innocence Abroad – A New World of Spyless Coups“:

La grande rivoluzione democratica che ha travolto il mondo negli ultimi anni è stata un trionfo dell’azione palese. I vecchi della CIA hanno trascorso una generazione a fantasticare su questo tipo di colpo di stato anticomunista globale. Ma quando finalmente è avvenuto, è avvenuto alla luce del sole … Lavorando alla luce del sole, gli Stati Uniti e i loro alleati sono stati in grado di fare cose che sarebbero state impensabilmente pericolose se fossero state fatte nell’ombra… A preparare il terreno per il trionfo dell’azione palese del mese scorso c’era una rete di agenti segreti che negli ultimi 10 anni hanno silenziosamente cambiato le regole della politica internazionale. Hanno fatto in pubblico ciò che la CIA faceva in privato … Il vecchio concetto di azione segreta, che ha messo l’agenzia in così tanti guai negli ultimi 40 anni, potrebbe essere obsoleto. Oggigiorno, le attività sensate per sostenere gli amici dell’America all’estero (o indebolire i suoi nemici) sono probabilmente meglio condotte apertamente. Ciò include operazioni paramilitari come il supporto ai combattenti per la libertà, che possono essere gestite apertamente dal Pentagono E include operazioni di supporto politico agli attivisti pro-democrazia, che sarebbe meglio lasciare alla nuova rete di operatori palesi.

…I ragazzi delle operazioni sotto copertura erano conosciuti all’epoca come Office of Policy Coordination. Forse è finalmente giunto il momento di dir loro addio. Sono obsoleti. Sono stati privatizzatiQuesto è particolarmente vero nel regno di quella che un tempo si chiamava “propaganda” e che ora può essere semplicemente definita informazione. Frank Wisner, capo delle operazioni sotto copertura della CIA a metà degli anni ’50, una volta osservò di poter manipolare le risorse mediatiche come un “potente Wurlitzer”. Oggi il potente Wurlitzer esiste davvero. Si chiama CNN.

… Allen Weinstein… è probabilmente il decano dei nuovi agenti segreti . Come molti di coloro che gestiscono le nuove nazioni dell’Europa orientale, è un ex professore… e ha persino lavorato per diversi mesi scrivendo editoriali per il Washington Post… Ora, con il KGB in ritirata da Praga a Vladivostok, Weinstein ha programmato una conferenza a Sofia, in Bulgaria, sul tema: “Il ruolo appropriato delle agenzie di intelligence in una democrazia”. Questo potrebbe essere un punto a favore.

… “Molto di ciò che facciamo oggi è stato fatto segretamente 25 anni fa dalla CIA”, concorda Weinstein. La differenza principale è che quando tali attività vengono svolte apertamente, il potenziale di scandalo è prossimo allo zero. La trasparenza è di per sé una protezione… Allen Weinstein è solo uno dei tanti agenti

palesi che hanno contribuito a preparare la strada ai miracoli politici degli ultimi due anni… Vale la pena citarne altri, per mostrare l’ampiezza di questo movimento per la democrazia: William Miller dell’American Committee on US-Soviet Relations; il finanziere George Soros della Soros Foundation; John Mroz del Center for East-West Security Studies; John Baker dell’Atlantic Council; e Harriett Crosby dell’Institute for Soviet-American Relations. Questa è stata davvero una rivoluzione per commissione. Anche l’AFL-CIO merita una sana pacca sulla spalla. Operando principalmente alla luce del sole, ha contribuito a mantenere in vita il sindacato polacco Solidarność nei giorni bui della legge marziale all’inizio degli anni ’80. Come scrisse due anni fa Adrian Karatnycky dell’AFL-CIO su queste pagine, i sindacati americani e il Congresso degli Stati Uniti fornirono milioni di dollari al movimento clandestino Solidarity…

Il “padrino” delle operazioni palesi è stato il National Endowment for Democracy, un gruppo semi-privato guidato da Carl Gershman [nota dell’autore: e Weinstein] e finanziato dal Congresso degli Stati Uniti. Fino alla fine degli anni ’80, ha svolto apertamente ciò che un tempo era stato indicibilmente segreto…

Il fondo è stato attivo anche all’interno dell’Unione Sovietica. Ha donato fondi ai sindacati sovietici; al “Gruppo Interregionale” liberale del Congresso dei Deputati del Popolo; a una fondazione guidata dall’attivista russo Ilya Zaslavsky; a un Progetto di Storia Orale guidato dallo storico sovietico Yuri Afanasyev; al movimento indipendentista ucraino noto come Rukh e a molti altri progetti.

Il finanziamento occulto di questi gruppi sarebbe stato il bacio della morte, se scoperto. Il finanziamento palese, a quanto pare, è stato il bacio della vita. [enfasi aggiunta]

Ciò conferisce una nuova svolta allo slogan del Washington Post “ La democrazia muore nell’oscurità ”. Oscurità palese, cioè… Allen Weinstein, “ex” trotskista, è il fondatore del National Endowment for Democracy insieme a Carl Gershman.

[Nota: si noti come Ignatius abbia menzionato la loro infiltrazione nei sindacati (AFL-CIO). Per ulteriori informazioni sull’infiltrazione nei sindacati, si veda il mio articolo “La vita di James Burnham: dal trotskismo al fascismo italiano al padre del neoconservatorismo“].

La vera “crisi della democrazia”

La Commissione Trilaterale fu fondata in seguito allo scandalo Watergate e alla crisi petrolifera del 1973. Fu creata con il pretesto di affrontare la “crisi della democrazia” e di sollecitare una riforma dei sistemi politici al fine di creare un ordine internazionale più “stabile” e relazioni “cooperative” tra le regioni.

La sua creazione sarebbe stata organizzata dalla Gran Bretagna in America, dal Council on Foreign Relations (noto anche come un derivato del Royal Institute for International Affairs, il principale think tank della Corona britannica).

Il Progetto Democrazia avrebbe avuto origine da una riunione della Commissione Trilaterale tenutasi il 31 maggio 1975 a Kyoto, in Giappone, dove vennero presentati i risultati della “Task Force sulla Governabilità delle Democrazie” della Commissione Trilaterale. Il progetto fu supervisionato dal direttore della Commissione Trilaterale Zbigniew Brzezinski e dai suoi membri James Schlesinger (ex direttore della CIA) e Samuel P. Huntington.

Segnerebbe l’inizio della fine, introducendo la politica, o più propriamente “l’ideologia”, della necessità di istigare una “disintegrazione controllata della società“.

La Commissione Trilaterale è un organismo non governativo, i cui membri includono funzionari eletti e non eletti sparsi in tutto il mondo, che, ironicamente, si riuniscono per discutere su come affrontare la “crisi della democrazia” nel modo meno democratico possibile. È un’organizzazione che ha lo scopo di tutelare gli “interessi” dei suoi membri, indipendentemente da chi il popolo abbia votato.

Vedete, negli anni ’70 la democrazia era evidentemente in crisi e qualcuno doveva pur rimettere le cose a posto, giusto?

Questo gruppo elitario di persone decise che questo approccio sarebbe stato il migliore per tutte le democrazie e, così facendo, divenne la politica ufficiale dell’intero emisfero occidentale.

Il 9 novembre 1978, il membro della Commissione Trilaterale Paul Volcker (Presidente della Federal Reserve dal 1979 al 1987) affermò durante una conferenza tenuta all’Università di Warwick in Inghilterra: “Una disintegrazione controllata dell’economia mondiale è un obiettivo legittimo per gli anni ’80“. Questa è anche l’ideologia che ha plasmato la “Terapia d’urto” di Milton Friedman.

All’epoca dell’amministrazione di Jimmy Carter, la maggior parte del governo era guidata da membri della Commissione Trilaterale. Ma chi dirige la Commissione Trilaterale?

Ebbene, tenendo presente che l’intera operazione è gestita come una “cospirazione palese”, nel maggio 1981, Henry Kissinger, che sostituì Brzezinski come capo della Commissione Trilaterale, tenne un discorso alla Chatham House descrivendo il suo mandato come Segretario di Stato:

“[Gli inglesi] divennero partecipi delle deliberazioni interne americane, a un livello probabilmente mai praticato tra nazioni sovrane… Nella mia incarnazione alla Casa Bianca, allora, tenevo il Ministero degli Esteri britannico meglio informato e più coinvolto di quanto facessi con il Dipartimento americano… Era sintomatico.”

Nel suo discorso, Kissinger delineò le ideologie contrastanti tra Churchill e Roosevelt e concluse sostenendo la visione del mondo britannica come la più superiore delle due. Sembra che i sostenitori di Churchill abbiano vinto.

Disintegrazione controllata: e cadiamo tutti

Nel 1975 il CFR lanciò uno studio pubblico sulla politica globale intitolato “Progetto anni ’80”. Il tema generale era la “disintegrazione controllata” dell’economia mondiale, e il rapporto non cercò di nascondere la carestia, il caos sociale e la morte che la sua politica avrebbe portato alla maggior parte della popolazione mondiale.

Lo studio spiegava che il sistema finanziario ed economico mondiale necessitava di una revisione completa, in base alla quale settori chiave come l’energia, l’allocazione del credito e l’alimentazione sarebbero stati posti sotto la direzione di un’unica amministrazione globale. L’obiettivo di questa riorganizzazione sarebbe stato la sostituzione degli Stati nazionali.

Tuttavia, prima che ciò possa accadere, gli Stati nazionali dovrebbero vacillare, o almeno dare l’impressione di vacillare.

Il fallimento dello Stato nazionale non è un fenomeno naturale, bensì il risultato di un colpo di stato fascista, che ha comportato una dittatura dei banchierisaccheggi economici e una guerra permanente (la Guerra fredda non è mai finita) per ostacolare la crescita industriale nazionale.

Tra le strategie più efficaci per raggiungere questo scopo ci sono state le rivoluzioni colorate, che peraltro sono la specialità del NED e hanno coinvolto, per citarne alcune, i paesi di Jugoslavia, Georgia, Iraq, Libano, Birmania, Iran, Egitto, Yemen, Ucraina e le proteste in corso a Hong Kong [nel 2023].

Ovunque si sia sviluppata questa strategia, la comunità internazionale ha comunicato allo Stato preso di mira che non ha il diritto di intervenire e gli è stato intimato di restare a guardare mentre la sua nazione veniva saccheggiata dalle locuste e dal suo governo “riorganizzato”.

Con la purga finale dell’intelligence americana e la formazione di un governo segreto, che renderebbe obsoleto qualsiasi processo che assomigli a una democrazia, a meno che qualcuno non riesca a riavviare rapidamente il motore, presto ci troveremo di fronte alla profezia di Willy Brandt: ci ritroveremo senza una guida, immersi in un mare di dittatura.

Nota:

[1] Parlando a suo figlio durante la seconda guerra mondiale, FDR disse: “Sai, un sacco di volte gli uomini del Dipartimento di Stato hanno cercato di nascondermi dei messaggi, di ritardarli, di bloccarli in qualche modo, solo perché alcuni di quei diplomatici di carriera laggiù non sono d’accordo con quello che sanno, penso. Dovrebbero lavorare per Winston. In realtà, molte volte, lavorano lui [per Churchill]. Fermati a pensarci: un sacco di loro sono convinti che il modo in cui l’America può condurre la sua politica estera sia scoprire cosa stanno facendo gli inglesi e poi copiarlo!”… “Mi è stato detto… sei anni fa, di ripulire quel Dipartimento di Stato. È come il Ministero degli Esteri britannico… “

Per ulteriori informazioni sulla Commissione Trilaterale e sui suoi metodi di “disintegrazione controllata”, potete leggere i miei articoli “Il Giappone è disposto a tagliarsi la gola sacrificando il perno statunitense verso l’Asia?” e “Perché Shinzo Abe è stato assassinato: verso gli ‘Stati Uniti d’Europa’ e una Società delle Nazioni“.

Cynthia Chung

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