Analisi del Dott. Joseph Mercola – Fonte articles.mercola.com – traduzione a cura di Old Hunter
Sintesi dell’articolo
- “Playing God: An Investigation into Medical Democide in the UK” è un film documentario che indaga sulle accuse di pratiche e politiche mediche dannose nel sistema sanitario del Regno Unito
- Il film esamina criticamente l’uso non etico e potenzialmente mortale di protocolli medici e farmaci nel Servizio Sanitario Nazionale (NHS), suggerendo che hanno causato danni e morte ai pazienti con il pretesto di politiche governative
- Il documentario presenta testimonianze di famiglie colpite da queste pratiche pericolose, nonché analisi di professionisti medici ed esperti legali
- Il “democidio medico”, ovvero morte o danni causati da politiche governative o da pratiche sanitarie, appare diffuso nel sistema sanitario nazionale
- Il film suggerisce che le questioni sistemiche profondamente radicate nei protocolli del servizio sanitario nazionale ostacolano la fornitura di cure umane, dalla nascita alla fine della vita.
Interpretare il ruolo di dio: Un’indagine sul democidio medico nel Regno Unito
“Playing God: An Investigation into Medical Democide [a] in the UK” è un film documentario [b] che indaga le accuse di pratiche e politiche mediche dannose nel sistema sanitario del Regno Unito.
Diretto da Ash e Naeem Mahmood e coprodotto da Phil Graham e dalla giornalista investigativa Jacqui Deevoy, il film esamina criticamente l’uso non etico e potenzialmente mortale dei protocolli medici e dei farmaci del Servizio Sanitario Nazionale (NHS), suggerendo che abbiano portato a danni e morte ai pazienti con il pretesto di politiche governative.
Il documentario presenta testimonianze di famiglie colpite da queste pratiche pericolose, nonché analisi di medici professionisti ed esperti legali, con l’obiettivo di far luce sul “democidio medico”, ovvero morte o danni causati dalle politiche governative o dalle pratiche sanitarie. Il film suggerisce che le questioni sistemiche profondamente radicate nel servizio sanitario nazionale ostacolano la pratica di cure umane, dalla nascita alla fine della vita.
Il servizio sanitario nazionale è diventato una “macchina per uccidere”
Negli ultimi 30 anni”, dice nel film il dott. Kevin Corbett, “è evidente che il Servizio Sanitario Nazionale è diventato una macchina per uccidere” [1]. Spiega [2]:
“Verso la fine degli anni ’80, nella pratica medica, infermieristica e sanitaria, lo sviluppo della medicina basata sull’evidenza era visto come molto positivo. E la medicina basata sull’evidenza sembrava davvero positiva, perché l’idea era che medici, infermieri e operatori sanitari non basassero la loro pratica clinica su molte prove o sulle migliori prove o su nessuna prova. Perciò, facciamo qualche prova, guardiamo cosa funziona davvero e applichiamolo. Sembra così credibile e così benigno.
E rapidamente, negli anni ’90, la pratica di medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari veniva orientata e modellata da protocolli. E una volta istituiti questi protocolli, è diventato molto difficile per medici, infermieri e altri operatori sanitari utilizzare sui pazienti il proprio acume clinico.
Dovevano seguire dei protocolli e in quei protocolli è prevista la somministrazione di farmaci come il Midazolam in dosaggi potenzialmente letali”.
L’infermiera Elena Vlaica spiega in dettaglio come suo marito, Stuart, sia stato “sottoposto a eutanasia in
ospedale nel novembre 2021” dopo essere stato ricoverato per mancanza di respiro e una possibile infezione al torace. Crede che sia stato punito per non aver ricevuto la vaccinazione per il COVID-19 e gli abbiano iniziato un percorso di cure di fine vita che lo ha portato alla morte, invece di ricevere cure mediche adeguate.
Oltre a sospendere i farmaci per la pressione sanguigna e antidepressivi, a Stuart è stato negato cibo e acqua per 11 giorni [3]. Vlaica ha detto a Magzter [4]:
“Ho scoperto più tardi che gli era stato imposto un ordine DNR [di non rianimare]. Il motivo indicato nel suo referto, che sono riuscito a ottenere con l’aiuto di un avvocato, era che forse aveva il COVID e che non era vaccinato. Gli avevano anche somministrato Midazolam e morfina senza il nostro consenso.
L’ho scoperto solo più tardi, quando ho visto il referto, e ho anche scoperto che era stato sottoposto a “cure di fine vita accelerate”, che sono state introdotte all’inizio della pandemia e che consentiva a un consulente di decidere se un il paziente doveva vivere o morire”.
A causa delle restrizioni legate al COVID-19, a Vlaica non è stato permesso di fargli visita e non sapeva che Stuart era stato inserito nel percorso di cure di fine vita. In seguito ha anche saputo che aveva tentato quattro volte di fuggire dall’ospedale, i medici lo avevano bloccato e lo avevano sedato usando il Midazolam, un farmaco sedativo spesso usato negli Stati Uniti per le esecuzioni tramite iniezione letale [5]. Poiché non allevia il dolore, di solito viene aggiunto un oppioide come la morfina. Deevoy ha scritto [6]:
“Il giorno della morte di Stuart è roba da film horror. Il 6 novembre 2021 alle 13 Elena ha ricevuto una telefonata dall’ospedale che l’ha informata che il suo Stuart stava morendo. Quando è arrivata, Elena ha visto che era pesantemente sedato. «Sembrava che fosse in coma. Adesso so che era in coma da Midazolam. Lo stavo baciando e ho potuto vedere [sullo schermo] i suoi livelli di saturazione migliorare.
Sapeva che ero lì e io sapevo che stava lottando per la sua vita. Quando la giovane dottoressa mi vide guardare il monitor, lo spense. In quel momento è apparsa un’infermiera con cinque siringhe da 10 ml su un vassoio blu. Ne ha spinte due nella flebo di Stuart, lui ha fatto tre respiri, poi è morto tra le mie braccia. Ho gridato: “L’hai ucciso!” poi sono svenuta. Non ricordo di essere tornata a casa quella notte”.
Per l’uomo morto per una iniezione per il COVID-19 è stato detto che soffriva di emicrania
Un’altra tragica storia del documentario è raccontata da Vikki Spit, il cui partner Zion è morto a causa di una emorragia cerebrale causata da una iniezione di AstraZeneca per il COVID-19. I suoi sintomi – un mal di testa lancinante – sono iniziati appena otto giorni dopo aver ricevuto l’iniezione. Dopo aver chiamato i paramedici e aver saputo che Zion soffriva di emicrania, le sue condizioni sono peggiorate.
Spit ha chiamato nuovamente i paramedici due giorni dopo, quando Zion non riusciva ad alzarsi dal letto e aveva cominciato a biascicare. Ha avuto un attacco epilettico e, in ospedale, è stato riscontrato che aveva una lesione cerebrale causata da un’emorragia dovuta al vaccino anti-COVID-19.
“Il neurochirurgo mi ha chiamato e mi ha detto che avevano dovuto rimuovere un grosso pezzo di cranio perché la pressione sul suo cervello era enorme”, ha detto Spit. “Hanno detto che non avevano mai visto niente del genere: non si aspettavano che si risvegliasse ma, se lo avesse fatto, sarebbe rimasto in uno stato vegetativo. E hanno detto che pensavano che fosse causato dal vaccino AstraZeneca… Se avessero riconosciuto di cosa si trattava quando li ho chiamati la prima volta, sarebbe ancora vivo” [7].
Errori medici e insabbiamenti hanno provocato morti evitabili
Altre storie, tra cui quelle di Anne e Graeme Dixon, raccontano gravi errori medici e insabbiamenti da parte del personale del servizio sanitario nazionale, inclusa la morte di Elizabeth Dixon di soli 11 mesi. Oltre a diagnosticare e gestire erroneamente la pressione alta di Elizabeth, che ha portato a danni permanenti al cervello, è morta per asfissia dopo che la sua cannula tracheostomica non era stata disostruita correttamente [8]. Parlando a The Independent, Anne Dixon ha detto [9]:
“Durante il nostro percorso di 19 anni alla ricerca della verità, siamo stati delusi da ogni agenzia possibile. Abbiamo dovuto trascorrere molti anni lavorando instancabilmente noi stessi per raccogliere e mettere insieme le prove di ciò che è accaduto a Lizzie e dei 19 anni di insabbiamenti che ne sono seguiti. Per noi è inconcepibile che nessuna di queste precedenti agenzie sapesse, o sospettasse, la verità. Le prove c’erano. Siamo stati trattati in modo spaventoso”.
Un’altra madre, Joan Bye, la cui figlia Heleanor è morta dopo essere stata curata per un’epilessia diagnosticata erroneamente, ha dichiarato: “Ha sofferto molto, è morta inutilmente, avrebbe potuto essere salvata, ma è stata assassinata dallo Stato” [10].
Il percorso assistenziale a Liverpool è un “percorso verso l’eutanasia”
Anna De Buisseret, un avvocato britannico che ha lavorato per Pfizer come consulente aziendale esterno, ha dichiarato: “Nel momento in cui [i malati] entrano in ospedale vengono sottoposti a questi protocolli ospedalieri, che stabiliscono quali farmaci e quale trattamento devono ricevere. Ed è una politica generale valida per tutti” [11].
Per molti è anche un percorso verso l’eutanasia. Deevoy aveva già sventato lo scandalo in un altro film documentario, “A Good Death? The Midazolam Murders”. [Una buona morte? Gli omicidi del Midazolam]. Si è resa conto che qualcosa non andava quando suo padre è stato sottoposto a un DNR mentre era in una casa di cura.
“Perciò, ne ho parlato con un medico disposto a rivelare la verità“, ha detto Deevoy. “Mi ha detto che venivano applicati a persone che avevano più di 60 anni in quanto erano classificati come anziani. Mi ha detto che venivano applicati a persone con problemi di salute mentale, persone con disabilità fisiche, persino a bambini con autismo” [12].
Quando si segue un protocollo per la morte messo in atto dal Liverpool Care Pathway, le famiglie delle vittime sostengono che il servizio sanitario nazionale è responsabile dell’eutanasia involontaria di un massimo di 457 persone al giorno, senza il consenso dei pazienti o di chi si prende cura di loro – morti che spesso vengono attribuite a polmonite da COVID [13].
Il Liverpool Care Pathway for the Dying Patient (LCP) era un protocollo governativo utilizzato in Inghilterra e Galles per “migliorare le cure del fine vita” [14]. Sviluppato negli anni ’90, il protocollo aveva lo scopo di fornire linee guida sulle migliori pratiche durante gli ultimi giorni di vita del paziente e includeva indicazioni sul controllo dei sintomi, sull’interruzione dei trattamenti e sull’assistenza psicologica, sociale e spirituale [15].
Ciò che si è verificato invece è stato un “percorso verso l’eutanasia”, durante il quale i pazienti sono stati drogati e privati di cibo, acqua e cure mediche, anche nei casi in cui la guarigione sarebbe stata possibile. Il percorso LCP è stato abolito nel 2014, a seguito delle proteste pubbliche e di una revisione commissionata dal governo, che ne criticava le pratiche [16].
I percorsi di fine vita “devono finire”
Anche dopo l’abolizione del LCP, tuttavia, sono continuate le segnalazioni di famiglie che affermavano che i loro cari erano stati messi sul percorso e di conseguenza erano morti [17]. Padre Patrick Pullicino, neurologo in pensione e prete cattolico, afferma in “Playing God”: “È bene che i pazienti siano in grado di affrontare la morte in modo naturale e non in modo artificiale”. Riguardo al percorso di fine vita Pullicino afferma [18]:
“Sta distruggendo l’etica medica, perché ci sono medici che sottoscrivono il giuramento di Ippocrate e che non ucciderebbero in alcun modo volontariamente qualcuno permettendo che questi percorsi siano usati sui loro pazienti perché sono in ‘fine vita’. Controllavano il percorso con molta attenzione e hanno scoperto che la durata media fino alla morte dal momento in cui iniziava il percorso al momento in cui la persona moriva era di circa 39 ore. Deve davvero finire”.
Il film dà voce alle vittime e alle loro famiglie, dice Deevoy, ma, alla fine, spera che serva da campanello d’allarme per sollecitare un cambiamento [19]:
“’Interpretare il ruolo di Dio’ funge da campanello d’allarme, ed esorta la società a opporsi al democidio medico. Ha lo scopo di aumentare la consapevolezza, incoraggiare il dialogo e chiede coscienziosità ai responsabili… il film si sforza di creare un impatto duraturo e avviare un cambiamento positivo all’interno del sistema sanitario del Regno Unito”.
Fonti e referenze
- Il termine inglese “democide”, in italiano “democidio”, si riferisce alla “uccisione intenzionale di una persona disarmata da parte di agenti governativi che agiscono nella loro capacità autoritaria e in conformità alla politica del governo”. https://en.wikipedia.org/wiki/Democide
- https://rumble.com/v4r375b-playing-god-an-investigation-into-medical-democide-in-the-uk.html
- 1, 2, 11 Children’s Health Defense, Playing God Movie April 17, 2024, 24:17
- 3, 4 Magzter July 2023
- 5 The New York Times March 8, 2022
- 6 Jacqui Deevoy, July 24, 2023
- 7 Chronicle Live June 26, 2021
- 8 BBC November 26, 2020
- 9 Independent November 26, 2020
- 10 The Solari Report April 20, 2024
- 12 Rumble, A Good Death? The Midazolam Murders, 1:11
- 13 Rumble, A Good Death? The Midazolam Murders, 14:06
- 14 Version 2. Wellcome Open Res. 2018; 3: 15., Abstract
- 15 Br J Gen Pract. 2013 Oct; 63(615): 509–510
- 16 The Guardian July 15, 2013
- 17 Daily Mail December 16, 2015
- 18 Children’s Health Defense, Playing God Movie April 17, 2024, 55:00
- 19 Children’s Health Defense April 22, 2024