I CONTRACTORS AMERICANI E I GIORNALISTI OCCIDENTALI ERANO A CONOSCENZA DELL’INVASIONE “A SORPRESA” DI KURSK

DiRedazione

31 Agosto 2024

Sonja van den Ende per Strategic Culture Foundation – Traduzione di Old Hunter

I giornalisti occidentali hanno atteso per giorni al confine di Kursk, in Ucraina, pronti a raccontare “l’attacco a sorpresa”.

Alla fine di giugno 2024, i media statunitensi hanno riferito che contractor militari americani sarebbero stati inviati in Ucraina, poche settimane prima dell’attacco di Kursk del 6 agosto 2024. Dopo l’attacco alla regione di Kursk, nella Federazione Russa prebellica, gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO dichiararono che l’incursione era stata un’offensiva a sorpresa della sola Ucraina. Il Forward Observation Group, la società paramilitare privata statunitense che ha pubblicato le foto dei suoi combattenti coinvolti nell’offensiva delle forze armate ucraine contro la regione di Kursk, ha rifiutato di commentare il suo coinvolgimento nell’attacco del 6 agosto. “L’amministrazione Biden si sta muovendo verso la revoca del divieto di fatto imposto ai contractor militari americani di essere inviati in Ucraina”, hanno detto alla CNN quattro funzionari statunitensi a conoscenza della questione, “per aiutare l’esercito del Paese a mantenere e riparare i sistemi d’arma forniti dagli Stati Uniti”. Secondo la CNN, “Il cambiamento segnerebbe un altro cambiamento significativo nella politica ucraina dell’amministrazione Biden, in quanto gli Stati Uniti cercano modi per dare all’esercito ucraino un vantaggio sulla Russia”. La CNN e altri organi di informazione statunitensi ed europei hanno riferito a fine giugno del possibile dispiegamento di questo gruppo militare privato. Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di utilizzo di mercenari come copertura per le truppe militari americane ufficiali. Si pensi a Blackwater e ai mercenari in Siria e Iraq, ai White Helmets (addestrati in Giordania), e mi spingo persino a dire che anche l’ISIS (Daesh in arabo) è un esercito mercenario privato, addestrato dalla CIA e dal Mossad a Camp Bucca, in Iraq. Si dice che il Foreign Observation Group (ironicamente, l’acronimo è FOG [nebbia in inglese, ndt]) sia un gruppo privato che afferma di essersi recato in Ucraina, Iraq e Siria per contattare combattenti locali (jihadisti) e scattare foto e video di quella che loro e l’Occidente chiamano l’invasione russa dell’Ucraina e la “guerra civile” siriana. Tutti questi conflitti sono in realtà guerre per procura fomentate dall’Occidente, che ora stanno sfociando in una “guerra calda” tra Russia e Stati Uniti e i suoi criminali partner della NATO. Anche prima che la Special Military Operation (SMO) russa iniziasse nel febbraio 2022, i media occidentali pubblicarono foto provenienti da organizzazioni come FOG dalla regione del Donbass dell’allora Ucraina orientale. Le immagini attirarono critiche limitate per aver intervistato (ed esaltato) membri del battaglione neonazista Azov. Le insegne naziste delle truppe Azov erano sfacciatamente esposte e la loro affiliazione nazista era inconfutabile. L’associazione dei media occidentali con i paramilitari neonazisti sollevò all’epoca dubbi sul fatto che fossero cosiddetti giornalisti documentaristi o di una parte del conflitto.

Dopo l’inizio della SMO, i media occidentali hanno sbianchettato l’immagine neonazista del Battaglione Azov, etichettandolo come i “buoni” che combattono per la liberazione dell’Ucraina.

Il gruppo FOG e altri appaltatori privati della NATO sono attivi anche nell’ottenere forniture mediche, attrezzature e denaro per i combattenti ucraini e i volontari stranieri che si sono uniti alla Legione Internazionale per la Difesa dell’Ucraina . Di sicuro, abbiamo sentito dal Cremlino che sono state superate molte linee rosse. Pensate al recente attacco con missili ATACMS americani sulla spiaggia in Crimea. Il giorno in cui gli USA hanno annunciato che avrebbero dato carta bianca ai contractor privati, c’è stato l’attacco in Crimea. Coincidenza? No, non credo proprio! Dopo l’attacco a Kursk, il campo di battaglia ha una dimensione in più e possiamo parlare con precisione di un confronto o di una guerra tangibile tra l’America, i suoi proxy della NATO e la Russia. Si potrebbe addirittura sostenere che la guerra per procura sia finita e che sia in corso una nuova fase di confronto diretto. Finora il governo statunitense ha aumentato gradualmente il suo sostegno militare all’Ucraina. Lo scopo di questo approccio è quello di testare le linee rosse russe, per vedere come Mosca reagisce al dispiegamento di ogni nuovo sistema d’arma o di ogni nuova sanzione occidentale e, più recentemente, naturalmente, alla donazione all’Ucraina dei beni russi congelati, principalmente in Europa. A mio modesto parere, la situazione è giunta al culmine. Per quanto riguarda Kursk, c’è stato effettivamente un attacco alla Russia; la popolazione russa è stata uccisa e massacrata, per cui i civili sono stati prelevati dalle loro case con dei camion e giustiziati. Ci sono persino filmati di soldati ucraini con elmetti delle SS e con il distaccamento del Reggimento Leibstandarte di Adolf Hitler sulle maniche, che molestano un uomo anziano, che poi viene ucciso. L’Occidente sta cercando di spingere la Russia al limite, sapendo che la Seconda Guerra Mondiale è un argomento estremamente sensibile per la società russa, dove ogni famiglia è imparentata con una vittima, un soldato caduto, un nonno, uno zio, un cugino o una zia uccisi durante la Grande Guerra Patriottica contro la Germania nazista, in cui morirono più di 26 milioni di persone. La recente azione nella regione di Kursk, dove la maggior parte dei russi ritiene che siano coinvolti gli Stati Uniti e i loro complici della NATO, è una provocazione sfacciata. Anzi, più che una provocazione, ha violato l’anima russa e lì siamo approdati in una dimensione totalmente diversa. Forse si potrebbe dire, la “strada del non ritorno”. Gli americani e l’Occidente continuano a fare il loro sporco gioco sapendo che a Kursk è già avvenuto un bagno di sangue. La Battaglia di Kursk è stata un’importante battaglia sul fronte orientale della Seconda Guerra Mondiale tra le forze della Germania nazista e dell’Unione Sovietica nell’estate del 1943, che ha portato alla vittoria sovietica. Fu la più grande nella storia della guerra. Forse, nella loro mentalità squilibrata, l’asse della NATO vuole rievocare, o pensa di poterlo fare, la battaglia di Kursk di 81 anni fa. Sono talmente radicalizzati dalla russofobia che potrebbe essere proprio così. Non solo ci sono mercenari nella regione di Kursk, ma anche giornalisti occidentali che hanno attraversato illegalmente il confine russo con i mercenari e/o i battaglioni ucraini. Tutti conosciamo gli italiani dell’emittente di Stato RAI e i giornalisti americani. C’è anche un giornalista belga, che lavora per i giornali mainstream olandesi e belgi, di nome Jan Hunin, che sostiene di essere stato uno dei primi giornalisti in quella che descrive come “Kursk ucraina”, come recita il titolo del quotidiano olandese Algemeen Dagblad di Rotterdam. Nel suo articolo sostiene che Kursk è ora territorio ucraino e non più russo e si compiace della distruzione e del rovesciamento di statue come quella di Yuri Gagarin. Possiamo quindi concludere che l’invasione della regione di Kursk è stata un’azione pianificata non solo dall’Ucraina, ma anche dagli Stati Uniti e dai suoi proxy della NATO. I giornalisti occidentali erano pronti dall’altra parte del confine in Ucraina per accompagnare le forze di invasione, come sostiene Jan Hunin in un podcast della radio olandese NPO. I giornalisti e i politici occidentali sapevano che sarebbe successo qualcosa, altrimenti non avrebbero mandato i giornalisti al confine con Kursk per coprire l’invasione. Secondo il regime di Kiev e il presidente-attore, di cui è scaduto da tempo il mandato, “l’Ucraina non ha rivelato agli alleati di Kiev i preparativi per un’operazione nell’Oblast’ di Kursk in Russia, perché il mondo avrebbe potuto percepirla come un superamento della ‘più rigida di tutte le linee rosse’ della Russia”. Questo è smentito dal fatto che i giornalisti occidentali hanno atteso per giorni al confine di Kursk, in Ucraina, pronti a coprire l'”attacco a sorpresa”. Evidentemente erano ben informati dell’imminente attacco e si sono attivati quando è stato dato il segnale di via libera all’offensiva, in modo da poter entrare illegalmente insieme ai mercenari e all’esercito ucraino. Non si dice una parola sul fatto che i soldati ucraini e i contractor stranieri, aiutati da soldati o istruttori della NATO, hanno catturato cittadini russi e trascinato soldati russi oltre il confine in Ucraina. I cittadini russi sono stati uccisi e le loro case e i loro beni sono stati distrutti – tutto per la gloria dell’Ucraina e dell'”Occidente libero”.

Sonja van den Ende

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