PROBABILE RIVOLUZIONE COLORATA IN CORSO IN SERBIA

DiOld Hunter

19 Marzo 2025
Kenneth Schmidt sostiene che le proteste in corso in Serbia assomigliano a una rivoluzione colorata sostenuta dall’Occidente, volta a destabilizzare il presidente Vučić attraverso la manipolazione dei media e il coordinamento estero.

di Kenneth Schmidt per Arktos Journal     –     Traduzione A cura di Old Hunter

Sembra probabile che le recenti grandi manifestazioni studentesche di sinistra in Serbia, in corso dal novembre 2024, facciano parte di un tentativo di rivoluzione colorata da parte delle agenzie di intelligence occidentali, delle ONG e dei partiti politici di sinistra dell’establishment europeo.

L’attuale controversia in Serbia è iniziata a novembre con il crollo della pensilina di una stazione ferroviaria nella città di Novi Sad che ha provocato la morte di 15 persone. Gli attivisti di sinistra hanno colto il fatto come il risultato dell’inefficienza e della corruzione del governo e sono iniziate grandi manifestazioni studentesche contro il governo di Alexander Vučić. Vučić è presidente del Paese dal 2017. Negli ultimi giorni, le forze antigovernative sono riuscite a far scendere in strada molte migliaia di persone.

Gli aspetti ideologici della controversia sono difficili da districare perché la politica serba, dopo la guerra civile, non è facilmente categorizzabile. In pratica, quando si parla di politica serba, si può rinunciare alla classica dinamica destra-sinistra. I manifestanti sono sostenuti pubblicamente dall’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici, un partito politico del Parlamento europeo. Hanno anche il sostegno del Partito Verde Europeo e del partito di centro-destra “Rinnovare l’Europa”. Il governo di Vučić è una coalizione tra il Partito Progressista Serbo, una sorta di gruppo misto centrista, il Partito Socialista di Serbia (di vecchia scuola di sinistra) e il Partito dei Guardiani del Giuramento, che è nazionalista.

Il Presidente Vučić ha dovuto camminare su una linea sottile dal punto di vista politico. Desidera entrare nell’UE perché è convinto che porterà prosperità al suo Paese. D’altra parte, non vuole abbandonare completamente l’etnia serba in Kosovo e questo non piace ai governi dell’Europa occidentale. Inoltre, non vuole essere considerato troppo anti-russo a causa dei tradizionali legami culturali e religiosi della Serbia con la Russia, in quanto la Serbia per l’84,6% è ortodossa orientale. Il poveretto deve destreggiarsi molto.

È importante ricordare che i globalisti odiano davvero, davvero tanto la Serbia. Molto di questo ha a che fare con il cattivo sangue che scorre dalla guerra civile yugoslava degli anni ’90. La Serbia è “candidata” all’adesione all’UE dal 2012 ma non sembra che otterrà presto la piena adesione. Leggendo gli scritti delle istituzioni globaliste, queste riescono a malapena a dissimulare la loro antipatia nei confronti di Vučić. Ho letto un articolo di Iliriana Gjoni del Carnegie Endowment for International Peace, istituzione globalista, che sprigiona odio contro il governo serbo. Non è molto pacifico, secondo me. Si sentono molte parole come “uomo forte”, “illiberale”, ecc.

Quali sono le prove di una rivoluzione colorataa? Credo che ci siano diverse ragioni per cui queste proteste sono una rivoluzione di colore organizzata da forze globaliste al di fuori della Serbia. Il primo è il numero delle proteste. I sostenitori delle manifestazioni affermano che le proteste hanno avuto luogo in 400 città. Questo richiede molta organizzazione e coordinamento. Organizzare manifestazioni non è facile; avendolo fatto io stesso diverse volte, posso dire che è estremamente difficile. Non ci sono solo manifestanti, ma anche organizzatori e dirigenti sul posto di queste proteste, che si svolgono come un orologio. Sembra probabile che si stia distribuendo del denaro in giro.

Un altro elemento che si aggiunge è il coordinamento dei media. Sin dall’inizio della controversia, la stampa europea in lingua inglese ha pubblicato articoli di circostanza sui manifestanti. Una delle particolarità della copertura è che Vučić viene costantemente definito “populista”. Sono pronto a correggermi, ma fino alle proteste non ho mai sentito nessuno parlare di Vučić come di un populista. Non si tratta certo di un novellino della politica, visto che Alexander Vučić è stato una figura politica di rilievo fin dagli anni ’90. Le entità globaliste dietro le proteste sperano che se riusciranno a distruggere Vučić e i suoi sostenitori, allora si potrà falsamente parlare di una vittoria contro l’ascesa dei partiti populisti-nazionalisti in Europa.

Un’altra cosa da considerare è che Vučić e la sua coalizione sono andati piuttosto bene alle elezioni parlamentari serbe del 2023. Se avesse prevalso con uno margine scarso, si sarebbe potuto concludere che Vučić era una figura profondamente controversa.

Alcuni osservatori, come il professor Andrey Manoylo dell’Università Statale di Mosca, affermano che il tentativo di rivoluzione colorata in Serbia è una sorta di esperimento. I vecchi metodi utilizzati nelle precedenti rivoluzioni colorate in altri Paesi stanno diventando obsoleti. Il fatto stesso che il senatore statunitense John McCain girasse per Kiev nel 2013 per tenere discorsi era un indizio inequivocabile del coinvolgimento del governo statunitense in quella particolare rivoluzione colorata. Nell’era dei media alternativi basati su Internet, i globalisti devono essere più segreti e sottili per mettere in atto questi presunti rovesciamenti spontanei. Quale sarà il prossimo Paese che le élite occidentali cercheranno di rovesciare?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *