
Nel dicembre 2021, Il Consiglio di Stato ha pubblicato un libro bianco sul sistema politico cinese intitolato “Una democrazia che funziona”. Questo documento afferma: “la pace, lo sviluppo, l’equità, la giustizia, la democrazia e la libertà sono valori comuni all’umanità. La democrazia non è prerogativa di un certo paese o gruppo di paesi, ma è un diritto universale di tutti i popoli, che può essere realizzato in molteplici modi, senza un modello unico che vada bene per tutti… In definitiva, essa è fondata sul sostegno del popolo e sarà valutata in base alla misura in cui avrà contribuito al progresso umano. Pertanto, per giudicare una democrazia ci si dovrebbe basare sul popolo quale criterio fondamentale, vale a dire se le persone hanno diritto a governare il loro paese, se i loro bisogni sono soddisfatti e se hanno un senso di appagamento e felicità. Se il popolo viene svegliato solo al momento del voto e rimandato in letargo al termine delle votazioni, se viene servito con dolci slogan in campagna elettorale ma non ha voce in capitolo dopo le elezioni, se viene corteggiato durante la campagna elettorale ma lasciato fuori al freddo dopo, questa non è una vera democrazia”.
È il livello di soddisfazione popolare il criterio fondamentale per valutare la democrazia di un sistema? In tal caso, dovremmo considerare che la Cina potrebbe effettivamente essere una democrazia funzionante, come suggerito da una ricerca dell’Università di Harvard condotta tra il 2003 e il 2016, che ha rilevato un costante aumento dell’approvazione tra i cittadini cinesi, con oltre il 90% di soddisfazione verso il proprio governo.
Spetta ai cittadini cinesi valutare ed eventualmente modificare il proprio sistema politico.
Tuttavia, non possiamo permetterci di ignorare la Repubblica Popolare Cinese o di giudicarla basandoci su un’immagine distorta che non ci consente di comprendere come sia passata dall’essere uno dei paesi più poveri al mondo nel 1949 alla seconda potenza economica di oggi.
Come funziona realmente la Cina? Quali strumenti ha sviluppato nella sua storia recente?
LE ISTITUZIONI LEGISLATIVE – CONFERENZA CONSULTIVA POLITICA DEL POPOLO CINESE (CPPCC) E ASSEMBLEA NAZIONALE DEL POPOLO (ANP)
La Cina definisce il suo sistema come un “processo integrale di democrazia popolare”, che combina democrazia elettorale e consultiva attraverso elezioni, consultazioni, processi decisionali, gestione e supervisione. Questo processo coinvolge settori economici, politici, culturali, sociali ed ecologici, con attenzione allo sviluppo nazionale, alla governance sociale e alla vita dei cittadini.
Il sistema legislativo cinese comprende due organi: l’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP) e la Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CPPCC).

Ogni marzo, oltre 5.000 delegati di questi due organismi si riuniscono a Pechino per gli incontri politici chiamati “le due sessioni”, dove si discutono e approvano le politiche nazionali su economia, difesa, commercio, diplomazia, ambiente ed altro. La CPPCC, con funzione consultiva ma non legislativa, si riunisce per prima.
La CPPCC è composta da circa 2.200 rappresentanti di vari settori: il Partito Comunista Cinese (PCC), altri partiti politici, organizzazioni popolari, minoranze etniche, rappresentanti di Hong Kong, Macao e Taiwan, cittadini rientrati dall’estero e figure del mondo accademico, dei media, delle arti e dello sport. Raccoglie proposte dalla società civile da sottoporre al governo.
Nel periodo precedente le sessioni di marzo, la società civile si mobilita ampiamente online. Su Weibo, piattaforma simile a Twitter e Facebook, le ricerche sulle “due sessioni” generano miliardi di visualizzazioni e milioni di commenti.
L’ANP è paragonabile a un parlamento, con tre differenze principali: si riunisce completamente solo una volta l’anno con un’agenda prestabilita; ha circa 3.000 membri, rendendolo il parlamento più numeroso al mondo; i suoi membri sono selezionati diversamente, anche in base alla loro formazione e alle competenze professionali in vari settori. I deputati dell’ANP, a differenza dei parlamentari occidentali, svolgono questo ruolo part-time e molti sono comuni cittadini.
La Cina implementa anche un sistema di autogoverno locale attraverso comitati di villaggio e di quartiere urbani, che consentono ai residenti di gestire direttamente affari e servizi pubblici nelle loro aree.
Le assemblee popolari, dall’ANP ai comitati locali, hanno quattro funzioni principali: legislativa, nomina e revoca di funzionari, approvazione di piani di sviluppo e budget, e vigilanza sugli organi amministrativi.

LA DEMOCRAZIA ELETTORALE
Tutti i cittadini cinesi che hanno compiuto 18 anni hanno diritto di voto e possono candidarsi, per i ruoli di maggior livello è comunque necessario un minimo di curriculum.
Le elezioni coprono ogni aspetto della vita politica e sociale: istituzioni governative, comitati di villaggio e di quartiere, e congressi dei dipendenti nelle imprese e istituzioni pubbliche.
ELEZIONE DEMOCRATICA DIRETTA
I deputati dei congressi popolari a livello municipale e di contea sono eletti direttamente dai cittadini e i candidati possono essere presentati da minimo 10 elettori aventi diritto, mentre quelli a livello cittadino (piccole comunità), provinciale e nazionale sono eletti dai congressi popolari del livello inferiore anche qui con candidati presentati da minimo 10 elettori. Tutti i deputati restano in carica cinque anni. I funzionari statali ai vari livelli sono nominati o eletti dai rispettivi congressi popolari. I delegati di Hong Kong e Macao sono scelti in circoscrizioni simili a quelle occidentali.
Il processo elettorale inizia con le assemblee popolari locali e sale progressivamente fino alla formazione dell’ANP.
Sebbene la maggioranza dei membri dell’ANP appartenga al Partito Comunista, alcuni provengono da altri partiti politici o sono indipendenti scelti per le loro competenze professionali.
SISTEMA COOPERATIVO MULTIPARTITICO
In Cina non esistono partiti di opposizione, ma il sistema non prevede un unico partito. A differenza delle democrazie occidentali, i vari partiti non competono per il potere né si alternano al governo. Nel sistema politico cinese, il partito comunista esercita il potere in cooperazione con altri otto partiti politici.
La Costituzione sancisce che il potere statale spetta al PCC, affermando che “La Repubblica Popolare Cinese è uno Stato socialista governato da una dittatura democratica del popolo guidata dalla classe operaia, basata su un’alleanza di operai e contadini. Il sistema socialista è il sistema fondamentale della RPC. La leadership del Partito Comunista Cinese è la caratteristica distintiva del socialismo con caratteristiche cinesi.”
I partiti diversi dal PCC hanno però un ruolo significativo: nell’ANP, due terzi dei membri appartengono al PCC e un terzo al Fronte Unito Democratico (che comprende gli altri otto partiti) e a indipendenti. Nel comitato nazionale della CPPCC, meno del 5% è PCC, il 20% è costituito dal Fronte Unito e indipendenti, il 15% da organismi e sindacati affiliati al governo e il 60% da rappresentanti di diverse industrie.
Alcune cariche governative importanti sono o sono state ricoperte da membri del Fronte Unito, come vicegovernatori o sindaci di importanti province o città. Attualmente, il vicepresidente del Comitato permanente dell’ANP è membro di uno degli otto partiti minori.
LA DEMOCRAZIA CONSULTIVA
La consultazione democratica è la principale caratteristica distintiva della democrazia cinese e assume diverse forme. Nel prendere decisioni su questioni importanti, la Cina conduce ampie consultazioni attraverso vari canali: proposte, conferenze, discussioni, seminari, audizioni, valutazioni, internet e sondaggi di opinione.
Per questioni di interesse generale si tengono consultazioni in tutta la società; per questioni regionali, consultazioni locali; per questioni riguardanti gruppi specifici, consultazioni tra tali gruppi; per questioni comunitarie, consultazioni all’interno della comunità.
La CPPCC è il principale organismo consultivo nazionale, che rafforza la comunicazione tra governo e organizzazioni popolari dopo ampie consultazioni, assicurando che (direi meglio: “che le esigenze sentite dalla società, le idee e le proposte operative da parte del pubblico arrivino ai decisori a tutti i livelli”
Quando viene proposta una legge, si tengono seminari, audizioni e discussioni per raccogliere l’opinione pubblica. Durante la redazione, vengono consultati professionisti, specialisti e cittadini, quindi i progetti di legge sono soggetti a revisione pubblica online e sui media. Tutte le persone possono partecipare a tutte le fasi della legislazione attraverso uffici informativi locali. Il collegamento in Webinar è consentito anche a stranieri autorizzati che possono richiedere l’accesso alla piattaforma e contribuire al dibattito
Il governo cinese utilizza ampiamente sondaggi e analisi dei dati. Le agenzie governative monitorano costantemente l’opinione pubblica con vari mezzi. Le linee dirette del servizio governativo integrano canali come “caselle postali del sindaco”, SMS, app mobili e piattaforme social per permettere ai cittadini di esprimere richieste, con servizio continuo. Nel 2020, il tasso di completamento delle chiamate ha raggiunto il 72,3% con un tempo medio di attesa di 16,2 secondi. Esiste anche una piattaforma online nazionale che consente ai funzionari di ascoltare le preoccupazioni pubbliche, che dal 2006 ha gestito quasi 2,8 milioni di richieste, suggerimenti e reclami.
Contrariamente alla percezione occidentale, in Cina esiste una società civile che esprime in modo incisivo la propria voce nelle decisioni governative. Le proteste a volte riescono a influenzare le politiche, come in materia ambientale o sui diritti personali. Un esempio significativo si è verificato nell’aprile 2018, quando Weibo annunciò che avrebbe rimosso contenuti “con implicazioni pornografiche, che promuovono violenze o legati all’omosessualità”. In risposta, gli utenti pubblicarono foto con partner, commenti ed emoji arcobaleno con hashtag come #sonogay. Dopo questa ondata di reazioni, Weibo dichiarò che la sua campagna non avrebbe più incluso contenuti omosessuali ma solo materiale pornografico e violento, concludendo: “Grazie a tutti per la discussione e i suggerimenti”.