Aleksandr Dugin avverte che solo la creazione di uno Stato dell’Unione tra Russia e Iran, sul modello dell’alleanza Russia-Bielorussia, può rappresentare una misura salvifica per impedire una guerra tra Stati Uniti e Iran che non può essere vinta, alimentata da interessi neoconservatori e filo-israeliani.

di Aleksandr Dugin per Arktos Journal – Traduzione a cura di Old hunter
L’escalation del conflitto tra Stati Uniti e Iran è un dato di fatto. Trump sta spostando le priorità della politica estera statunitense. Per la precedente amministrazione, Biden e i suoi globalisti affini, la priorità principale era la guerra con la Russia in Ucraina. Per Trump, Israele ha un’importanza molto maggiore e, di conseguenza, il conflitto tra Israele e Iran ha la precedenza. Gli Stati Uniti si stanno sempre più invischiando in questa guerra e, di conseguenza, l’escalation tra Washington e Teheran si sta intensificando.
Finora, il conflitto si è limitato a uno scambio di minacce, principalmente da parte di Trump, che sta già minacciando l’Iran con bombardamenti e la completa distruzione del paese. Ma l’Iran non è l’Afghanistan e non è l’Iraq: è una società altamente consolidata. E lanciare una guerra diretta con l’Iran, che Israele desidera tanto e verso cui Netanyahu sta spingendo Trump, potrebbe diventare una trappola fatale per lui.
Questa situazione potrebbe indebolire gravemente la posizione di Trump, anche tra i suoi stessi sostenitori. Una parte significativa della base MAGA (Make America Great Again) su cui Trump fa affidamento sostiene il Trump pacifista, quello che ha promesso ai suoi elettori di porre fine alle guerre aggressive. Naturalmente, non tutti i suoi sostenitori la pensano così, ma credo che più della metà dell’elettorato di Trump lo pensino. E se iniziasse una nuova guerra aggressiva, una che, per inciso, non può essere vinta, potrebbe significare la sua rovina.
Naturalmente, gli Stati Uniti potrebbero assestare un colpo significativo e molto doloroso all’Iran, ma sono categoricamente incapaci di vincere questa guerra. Diventerebbe un conflitto prolungato e massacrante senza via d’uscita. Ed è proprio per questo che i neocon che rimangono ancora attorno a Trump, insieme ai rappresentanti della lobby pro-Israele, che è molto potente negli Stati Uniti, lo stanno spingendo in questo conflitto. Per provocare la sua fine politica, minando il suo sostegno interno. E questo è estremamente pericoloso.
Al momento, Teheran sta rispondendo in modo piuttosto calmo e prudente. Da un lato, sottolinea l’inammissibilità del ricatto militare contro uno stato sovrano, ma dall’altro, si astiene dal provocare inutilmente gli americani, accettando di negoziare sulla questione nucleare. Questo, in un contesto in cui è ben noto che Israele, il principale avversario regionale dell’Iran, possiede armi nucleari da molto tempo. Quindi perché dovrebbe averle anche l’Iran? Non c’è alcuna logica in questo.
Anche se le autorità iraniane hanno insistito per molti anni sul fatto che il loro programma nucleare è di natura interamente pacifica, certi pensieri riguardo alle armi nucleari esistono, naturalmente, tra gli iraniani. E giustamente, specialmente in condizioni in cui sono minacciati da uno stato mediorientale aggressivo e armato di armi nucleari, Israele, sostenuto dagli americani.
Sorge quindi la domanda: su chi dovrebbe fare affidamento l’Iran in una situazione del genere? Cambierebbe molto se l’Iran abbracciasse l’idea di formare uno Stato dell’Unione con la Russia, sul modello della nostra unione con la Bielorussia. Ma le autorità iraniane non sono ancora pronte per questo, anche se forse è l’unico modo per evitare la guerra. In ogni caso, in questa situazione bisogna agire in modo innovatore. E chi agisce in modo meno innovatore molto probabilmente perderà.
Pertanto, se fossi al posto dell’Iran, prenderei la minaccia incombente estremamente sul serio. La guerra è molto probabile e potrebbe scoppiare molto presto. E quindi, non è necessario solo un accordo strategico, come quello recentemente firmato tra Russia e Iran, ma l’idea stessa di formare uno Stato dell’Unione con noi. Questo potrebbe essere il passo salvifico. È necessario agire anticipando l’avversario.